latripladea

Suor Gertrude del 2000


 cronaca di una storia vera.....
La piccola Gertrude, la chiamo così per ovvie similitudini con la sventurata monaca di Monza, era una bimbetta timida e sempre sorridente, con due occhioni azzurri come l'acqua di  un ruscello di montagna, così serena che nessuno pteva preannunciarle certo una vita tribolata. Figlia unica di una famiglia modesta ma agiata aveva vissuto un’infanzia felice, adorata da mamma a e papà ed educata come si conviene ad una bimba di fine anni '60.Giunta sulla soglia dell’adolescenza però la nostra Gertrude cominciò a manifestare una certa insofferenza per il mondo “secolare”  rivolgendosi sempre di più a quello spirituale fino al punto di voler prendere i voti e diventare suora, con grande dispiacere dei genitori. Non contenta della sua scelta controcorrente la giovane Gerturde scelse la vita monastica più castigata…la clausura!Noi amichette d’infanzia impengate con gli studi superiori e lanciate verso la vita sfrenata apprendemmo la notizia dalla mamma e la cosa ci fece trasalire…una scelta così drastica ai nostri giorni è più che mai originale….I genitori rassegnati vendettero casa e si trasferirono nei pressi del convento della sventurata per poter stare vicino alla figlia almeno fisicamente visto che avrebbero avuto ben pochi contatti con lei negli anni a venire…Una scelta controcorrente non c’è che dire…La giovane Gertrude venne poi presto dimenticata da noi coetanee, che la pensavamo ormai sposa fedele del Signore.Un paio d’anni fa un’ amica mi racconta della vita sregolata di una ragazza che mi aveva presentato ad una festa la sera prima, questa Gertrude era l’amante di un uomo di parecchi anni più grande di lei, sposato con prole e gran donnaiolo…. Lei purtroppo era innamoratissima di questo gran mascalzone. Ohibò…era così convinta che lui sarebbe andato a vivere con lei abbandonando la famiglia che aveva persino versato un acconto per comprasi casa con lui. Ovviamente lo “sciagurato Egidio” non era della stessa opinione così lei perse anche la caparra che aveva versato di tasca (e testa) sua…. A peggiorare ulteriormente le cose sopravvenne perfino una gravidanza della quale, inutile dire, il suo amato non volle saperne…la sventurata Gertude decise quindi di abortire straziata dal dolore…Ascolatavo stupida la storia che l’amica mi riferiva e che assumeva toni sempre più noir… Quest’uomo era pure fisicamente poco attraente, cosa ci avrà poi trovato??? Lei insisteva dicendo che quello sarebbe stato l’unico uomo della sua vita, le amiche cercavano di dissuaderla ma niente…lei stoica resisteva…aveva persino scoperto che il tipo contattava tramite il di lei pc (ovvio quello di casa era sorvegliato dalla consorte) parecchie altre donne e si faceva pure dare uno strappo in stazione dalla sventurata con qualche scusa sciocca quando doveva incontrale…non servivano le scenate di gelosia, lui era irremovibilmente godereccio. Gasp…avevo la salivazione azzerata a furia di tenere la bocca spalancata….ma fin dove ha vissuto questa per essere così…così…cieca????
“In convento di clausura!” sbotta la mia amica! EEEEHHHHH??? Scherzi?
” No no, tutto vero…da suora di clausura ad abortista…un bel salto eh?”A questo punto  mi si accende un riflettore in testa…ma sai che anch’io conoscevo una ragazza che era andata suora di clausura e si chiamava Gertrude? Per farla breve…era proprio la stessa Gertrude che aveva buttato la tonaca alle ortiche…cavolo….non l’avrei mai riconosciuta in quell’abito da sera tutto attillato e tento meno dal suo modo di parlare così mondano…come cambiano i tempi anche per le suore…Circe