latripladea

La fattoria degli animali reloaded


Nei pomeriggi primaverili era divertente trasformarci in domatori, c’erano tanti animali in campagna. Il babbo ce ne assegnava uno a testa di ogni specie, così potevamo sentirci veri allevatori. Ma eravamo maldestri e spesso ci scordavamo di dare loro da bere. Potevamo osservare tutto il ciclo della natura, tutte le fasi, dalla nascita alla morte; dal gallo che montava le galline ormai spennacchiate, alle uova che si schiudevano. “papà papà ma cosa stanno facendo?” …”bisticciano non vedi?”  ?!?  (Il gallo…quel  gran bastardo, non gli  bastava l’harem,  ogni volta che attraversavo il cortile non mancava di terrorizzarmi aggredendomi). I pulcini appena nati ci davano un gran da fare, la sera dovevamo farli rientrare nel loro recinto e mamma ci raccomandava di fare molta attenzione poiché  erano delicati e soprattutto non si poteva toccargli il sedere perché era molto tenero, avevano ancora “il tuorlo crudo”?!?
Schioccando le nostre fruste li dirigevamo verso il recinto, ma siccome erano tonti battevamo i ramoscelli sempre più vicino alle loro zampette e qualche volta sbagliando mira ne facevamo secco uno. Un anno la chioccia si è ammalata e mia madre gli ha tirato il collo. Le uova erano quasi tutte schiuse, come fare? Memore degli insegnamenti druidi della bisnonna, ci disse di scegliere una gallina e noi prendemmo l’ultima arrivata, un incrocio strano perché era piccola rispetto alle altre, ma era giusto che si facesse la gavetta. Versò in una ciotola del vino e parlandole con dolcezza le cacciava dentro la testa fino a farla quasi affogare. Poi le ripiegò la testa sotto l’ala e la fece roteare con larghi giri per dieci minuti. La pose addormentata in mezzo ai pulcini e quando si svegliò…(dopo qualche ora per la grande sbornia), con estrema naturalezza cominciò a fare “coo…co.co..co…”. L’incantesimo era riuscito, ….roba da inquisizione!!!!Fu una chioccia esemplare per tutta la sua lunga vita. Sì, perché non finì in padella come tutte le altre, ma la lasciammo morire di morte naturale…o quasi….insomma, in campagna non ci si poteva permettere di buttare via il cibo, così un giorno mia madre si accorse che era malata di vecchiaia e ce la ritrovammo in padella, o meglio, ci confessò che si trattava della pia gallinella solo dopo che le ossa erano finite in pasto ai gatti. 
Artemisia