latripladea

Knitting club


Ultimissima: Si moltiplicano i Knitting Café, nascono nuove forme d'arte e movimenti anche "politici"
Ho deciso, quest’inverno mi iscriverò ad un knitting club!
Noooo….Non è una nuova tendenza sessuale ma il vecchio  e sano lavoro a maglia. Se pensate  però che sia roba da vecchie zitelle e Nonne Papere, non avete capito niente. Se la parola tricoteuses vi fa pensare solo alle popolane sdentate che sferruzzavano davanti alla ghigliottina in attesa che rotolassero le teste, le vecchie zitelle siete voi. Quel rumorino veloce - tìcchi-tìcchi se i ferri sono di metallo, tàcche-tàcche se sono di legno - che evoca pomeriggi invernali con mamma o nonna a fare sciarpe (io avevo un bikini rosso streghina all’età di dieci anni che la mia mammina aveva amorevolmente sferruzzato all’uncinetto), oggi non risuona più nelle case (le nonne navigano su internet), ma nei caffé, nelle gallerie d'arte, negli showroom di tendenza. E nel cuore di migliaia di appassionati (pure uomini) illuminati dalla rivelazione del knitting. Insomma, il lavoro ai ferri, o all'uncinetto rilassa, diverte, fa socializzare. E alla fine, tra una chiacchiera e un cappuccino, magari ti ritrovi con un pullover, o con un boyfriend. Le star di Hollywood l'hanno capito subito. Julia Roberts è produttrice e protagonista di un film, che uscirà nell'estate del 2008, dal romanzo di Kathleen Jacobs, titolo The Friday Night Knitting Club. I Knitting Café si diffondono nel mondo. Il più cool di New York sta al Greenwich, si chiama The Point, lo slogan è "Eat, Knit and Be Happy". L'Italia sta al passo. Da Milano (Triennale Bovisa) a Torino (La compagnia del cotone), da Palermo (ristorante Volo) a Firenze (Melbook Store, ristorante Nana Muta) ad Alessandria (McDonald's). In Trentino alcuni hotel offrono weekend "sferruzzanti". Alla Toscana la palma dell'originalità con l'iniziativa "Andata e ritorno": lezioni sul treno Firenze-Carrara (quello che parte dal capoluogo il mercoledì alle 16.57), e sul Carrara-Firenze (partenza il giovedì alle 9.28)."Anima" dei knitters d'Italia, il progetto Do Knit Yourself. Nato come tema di laboratorio per gli studenti della Naba, Nuova accademia di Belle arti di Milano, è il punto di riferimento del popolo sferruzzante. sabato 7 luglio alla Stazione Leopolda di Firenze si è tenuto il primo Raduno Nazionale dei Knitters, factory d'arte, moda, design. L'iniziativa è l'occasione per presentare il "Family Dress", nato grazie alla collaborazione di La Pina e Diego, i conduttori di Pinocchio, su Radio Deejay, che hanno lanciato il progetto "Uniamo le pezze". Negli ultimi quattro mesi hanno chiesto agli ascoltatori di inviare lavori a maglia, di qualunque misura e colore, anche incompleti. L'adesione è andata oltre le previsioni. Le pezze si sono unite nel "Family Dress", dieci personaggi in un unico pezzo, e un cane: una famiglia del terzo millennio, personalità diverse e cementate dalla voglia di fare. Alla Leopolda ci saranno anche le sculture all'uncinetto di Aldo Lanzini De Agostini d'Aviance, e le creazioni degli artisti giapponesi Fumio e Natsumi Tachibana. La knitting-mania assume le forme più varie. Ad esempio, il Knittivism, unione di "knite" e "attivism", lavorare a maglia per scopi politici. Un esempio: il carrarmato rivestito con un patchwork di maglia rosa, piazzato un anno fa davanti al Centro d'arte contemporanea di Copenaghen, per protesta contro la partecipazione della Danimarca alla guerra in Iraq. KnittaPlease, invece, è la nuova frontiera della Street Art. Nato a Houston nel 2005, è un movimento formato da donne di ogni età e professione che, nottetempo, escono di casa e "vestono" lampioni, cartelli stradali, antenne delle autoradio, pilastri di cemento. E ci mettono la firma: una tag, con la scritta "I love Knitta".Ragazzi….il prossimo inverno si knitta, voglio farmi un costumino rosso come questo, mi ricorda quello che avevo da bimba! 
Circe