latripladea

La posizione della missionaria


La redazione della tripladea, quest’anno ha incaricato Gramigna di "presenziare" al festival letteratura di Mantova per recensire le novità editoriali di maggior spicco e per cogliere spunti utili alla nostra attività di streghe. Scusateci se usciamo molto in ritardo col pezzo rispetto all'evento ma la redazione stava traslocando.Leggete qua la sua preziosa testimonianza. Sotto il grosso tendone adibito a libreria, curioso tra i libri per trovare qualcosa di davvero interessante, sono stufa di quei mattoni tutta scienza e poco humor. Così mi cade l’occhio su un libricino color blu…bene! Come dice Artemisia il vino buono si trova nella botte piccola! Estraggo dallo zainetto i miei occhiali da intellettuale (comperati appositamente per l’occasione anche se ho una vista 10/10) e leggo il titolo: ”La posizione della missionaria”. Perfetto, è proprio quello che mi serve, non si sa mai, magari posso trarne qualche utile spunto...Poi do un’occhiata al programma e con mia grande gioia scopro che l’autore terrà un incontro di lì a poco. Tra la folla, riesco a trovare un posto a sedere e mi preparo col taccuino per gli appunti ma...ahimé, si parla solo di religioni
. “La posizione della missionaria” di Christopher Hitchens in realtà è un libro dove lo scrittore espone il suo punto di vista sull’operato di Madre Teresa di Calcutta facendone a pezzi l’idea che la stragrande maggioranza delle persone si è fatta della missionaria. Espone le sue teorie un po' contro corrente se vogliamo, a danno dell'oscurantismo e superstizione delle religioni, proponendo un ritorno alle idee dell'illuminismo. Christopher è un sessantenne molto giovanile, gli avrei dato 10 anni in meno, così alla fine dell’incontro, visto che c’ero, ho chiesto l’autografo su una pagina del libro. Gli faccio l’occhiolino e gli dico: “ sa, io non ci capisco niente di religioni, ho comperato il suo libro solo perché pensavo trattasse argomenti erotici, anzi, sa che le dico? Lei mi deve rimborsare i sette euro perché con quel titolo lei ha fatto pubblicità ingannevole”. Nella confusione probabilmente non mi ha nemmeno sentita perchè dopo l'autografo mi ha sorriso o forse di italiano ci capisce quanto io di inglese. Lo ringrazio e me ne vado comunque soddisfatta della giornata Gramigna