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BLOG SEGNALATO DA LIBERO 15/05/07
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La fata verdeimmagineimmagine

 L'assenzio è un liquore ad alta gradazione alcolica 68º, che si presenta in colore verde smeraldo o verde chiaro ottenuto dalla Artemisia Absinthium, una pianta spontanea che cresce in gran parte dell’Europa e particolarmente in Italia, dove è nota anche come "artemisia maggiore o romana". Le proprietà officinali di questa pianta erano conosciute fino all’antichità, infatti è citato in un papiro egiziano risalente al 1600 a.C. ; alcuni racconti si trovano addirittura nelle sacre scritture, e secondo Plinio e Plutarco fu utilizzato nel 150 a.C. anche come insetticida per i campi. 
Fu l'ispirazione del modo di vivere bohemien ed era la bevanda preferita di artisti famosi come ad esempio Vincent Van Gogh, Toulouse Lautrec ed Ernest Hemingway. Essendo una bevanda che è sempre stata rinomata per la sua potenza, i gentiluomini di cattiva reputazione al Moulin Rouge erano famosi per servirsi dell'assenzio per convincere le signore a condividere le loro idee.
Verso gli inizi del ventesimo secolo già si vociferava che l'assenzio avesse delle proprietà non del tutto controllate: il suo abuso, nonché la assuefazione che dava ai suoi consumatori iniziò a far sospettare che fosse una sorta di droga (ancóra oggi, qualcuno crede che sia un liquore contenente oppio).
D'altra parte, i suoi effetti sono del tutto particolari: il moderato bevitore di vino tende all'allegria, alla socializzazione, il bevitore di birra ha una ubriacatura più profonda; il bevitore di assenzio è invece perso nelle sue fantasticherie, la sua creatività aumenta ed anche per questo divenne la bevanda preferita fra gli artisti.
A fronte di questo enorme successo, il declino dell'assenzio fu altrettanto rapido: scomparve da tutti i mercati d'Europa e d'oltre oceano in poco più di un decennio Le ragioni di questo oblio sono essenzialmente tre: innanzitutto il forte movimento che si batteva contro l'alcolismo e che attraversò tutta l'Europa nei primi anni del Novecento; poi gli studi scientifici che individuavano nel tujone una neurotossina responsabile di provocare convulsioni e morte negli animali da laboratorio.
Nel 1998, Radomir Hill nella Repubblica Ceca, tentò di rilanciare la distilleria di famiglia oramai in declino e una bottiglia di Absenta importata dalla Spagna gli suggerì l'idea di produrre l'Hill's Absinth. Non ci volle molto per diffondere la sua bevanda singolare che poco ha a che vedere con l'antico absinthe consumato dagli artisti; ma la frenesia e la curiosità dei turisti di Praga e non solo dei turisti, ha fatto sì che l'Hill's Absinth pur non essendo un vero Absinthe ha ottenuto un successo strepitoso.

 

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I dubbi di una strega

Post n°169 pubblicato il 25 Luglio 2007 da latripladea
 

E va bene, visto che le mie colleghe streghe mi hanno lasciata sola col nostro blog ho deciso di scrivere un post privato per chiedervi un consiglio; riprendendo il post di Artemisia sul cellulare galeotto http://blog.libero.it/latripladea/2433600.html  e gli sms inviati a destinatari sbagliati sentite un po’ invece a me cosa è capitato…. 

Tempo fa ero al lavoro fuori ufficio e dovevo telefonare con urgenza ad un collega, dalla rubrica lancio il numero…è mezzanotte passata e nessuno mi risponde, desisto e penso che ci sentiremo l’indomani. Il mattino seguente ero al lavoro con questa persona e trovo due tre chiamate perse del numero che avevo digitato la sera precedente, che strano penso, è qui a un tiro di mouse e mi telefona sul cell…boh? L’ho appena visto e non mi ha detto nulla…
Ecco che squilla nuovamente il cellulare, rispondo e un uomo si presenta dicendo che ha trovato una chiamata persa…capisco che la sera prima per sbaglio non ho telefonato al collega, ma sono ancora convinta che sia della stessa azienda e magari si sono scambiati i cellulari di servizio, quindi mi presento a mia volta e mi scuso per l’equivoco dando una spiegazione sul come cosa dev’essere accaduto e poi metto giù perché ho da fare.
Dopo dieci minuti il tipo mi richiama….dice che è rimasto colpito dalla mia voce e mi chiede se sono altrettanto affascinante.  Mi schernisco e nel frattempo penso…ma che faccia tosta sto qui, e poi di solito tra colleghi non si è così sfacciati. Dopo una breve conversazione devo salutare perché il lavoro non può aspettare. Vado dal mio collega e chiedo: ma è vostro questo numero?! Macchè erano mesi che avevo in memoria il numero con due cifre invertite! Che gaffe….

Per farla breve il tipo ha cominciato in modo molto soft a  corteggiarmi ed ora sono quasi due mesi che si sentiamo e messaggiamo….è una persona interessante, pensavo che fosse un poveraccio tappo, brutto, vecchio e alla frutta se si comportava così senza nemmeno sapere come fossi fatta…invece ho scoperto che è un ricco imprenditore, alto 190 amante delle auto d’epoca (ne possiede e fa gare) passione che condivido, è simpatico e gentile ma ha superato la cinquantina ed è un po’…sposato. Vive a 300 km da casa e mi ha invitata a pranzo più di una volta….ora ragazzi che devo fare??? accetto l’invito e vado a conoscerlo di persona rimanendo sicuramente delusa o mi crogiolo nell’idea di un corteggiatore misterioso che potrebbe essere anche affascinante?

 
 
 

Uomini di chat seconda puntata

Post n°168 pubblicato il 16 Luglio 2007 da latripladea
 

Eravamo rimasti alla stoccata dell’età, troppo vecchietto per me…vedete un po’ come se l’è presa…


U:non si può mai dire!!! Dieci anni di differenza sono normali tra uomo e donna e poi che dici la pelle degli uomini invecchia più velocemente? Ma è l’esatto contrario!!! Prendi una donna della mia età ed è letteralmente da buttare! Vabbè che voi vi stuccate il viso con un uno strato di trucco spesso un centimetro per nascondere le rughe ma poi aletto viene a galla tutto, i seni cadenti, le smagliature, la cellulite, a trent’anno sfido qualsiasi donna d avere un seno sodo ed eccitante!!! Sarà che io sno un tipo sportivo e giovanile e mi tengo in forma, niente pancia o maniglie varie, muscoli sodi, ti sfido a starmi dietro sui campi da sci, in immersione o in bicicletta…le ventenni dicono che sono un ragazzino dentro e molto giocanile fuori ( si un pirla)…comunque la lontananza preclude ogni possibilità di verifica…anche tu comunque sei simpatica (uh tantissimo, un po’ decrepita alla nausea ma simpatica) Hai l’esatta età della splendida modella polacca che ho conosciuto due anni fa  e che ancora mi telefona e mi manda messaggi (devi ancora pagarla forse.. e poi scusa alla mia età non erano già tutte da buttare?) Proprio ieri mi ha invitato a fare le vacanze da lei in Polonia (apperò) se la vedessi, un vero miracolo dalla natura, una delle poche donne che ho conosciuto che veramente ha fermato il tempo a 26-28 anni, mi ha dovuto mostrare i documenti per convincermi di avere l’età che ha (chissà perché agli uomini capitano solo le strafighe e a me i cessi…boh?) bionda 175 57 kg un viso angelico, gambe da cavallina, portamento da modella e poi il fascino e la dolcezza delle donne dell’est (ma che si sarà fatto questo stasera?) basta guardarla e cadi fulminato…mi s aproprio che un paio di settimane con le me le faccio…tu dove vai in vacanza? (azz…pensavo di andarci con questo fenomeno invece è occupato!)

G: hai perfettamente ragione, se hai questa possibilità sfruttala, perfino ospite, quindi non devi nemmeno pagare il soggiorno e una bella topolina aspetta solo te. Io vado in Irlanda ho bisogno di verde e pagherò un occhio per soggiornare in qualche castello. Io comunque non mi trucco molto e non metto ceroni in viso, solo unpo’ di ombretto agli occhi (potevo anche dirgli di essere la gemella della Polacca ma non l’avrebbe bevuta) Scusa ma tu quanto sei alto? Castano o biondo? Sarei curiosa di vedere una tua foto…

U: Sono alto 180 78kg occhi verdi, per la foto mi devo attrezzare (eccolo…chissà perché me l’aspettavo) uno di questi giorni mi compro una digitale e poi te la mando (sto ancora aspettando). Pensa che la mia topolona attualmente vive e lavora a Dublino (ah sì! città fulcro del pret a porter Dublino) ma dice che l’Italia è un’altra cosa…sole mare e poi le piacciono gli Italiani, quelli del Nord Europa sono freddi, con noi si sentono più donne!

fine
Gramigna

 
 
 

BIOSESSO

Post n°167 pubblicato il 12 Luglio 2007 da latripladea
 

Vörland estate 2057

Si parla tanto di energia alternativa, impianti di biogas, impianti fotovoltaici, pannelli solari, energia eolica, idrogeno....ma in Svezia sono stati prorpio svegli. Sull'isola magica di Vörland, che è una vera e propria oasi verde, non ci sono pompe di benzina e ci si arriva con una mongolfiera-taxi, c'è un Motel speciale, tipo quegli hotel a ore...ma...la cosa divertente, sono i letti. Nooo, non hanno i materassi ad acqua, quelli sono passati di moda. I letti sono sospesi al soffitto e con un'apposita tecnologia sfruttano l'energia ricavata dal movimento. Ovvero, più le coppie "si amano"...o meglio: più si danno da fare sui materassi, maggiore energia producono a beneficio dell'hotel e pare che il prezzo delle camere, vari in proporzione all'energia prodotta.
Le camere sono veramente confortevoli e non mancano condoms e set di giochini vari, il tutto in materiale biodegradabile.
Finalmente un posto dove il sesso fa bene, oltre che allo spirito e alla linea, anche all'ambiente. Ma ci pensate? I filoni new-age, sostengono che l'amore sia un'energia molto potente. Beh, a Vörland hanno saputo come ricavare concretamente energia dall'amore. E se anche a casa nostra ci fossero letti così? Capiremmo subito quali sono le coppie che si amano o meno dall'intensità della luce che esce dalle finestre.

Inoltre, concedetemi un'utopia....il sesso/amore in luogo delle guerre combattute per il petrolio...non sarebbe fantastico?
Complimenti al sig Blix proprietario del Motel KÄRLEK di Vörland.

Tratto da Colors 271/ estate 2057

http://www.colorsmagazine.com/home/
http://press.benettongroup.com/ben_it/releases/2007-06-13/

(in occasione dell'uscita di Colors Vörland, un numero interamente dedicato all'ambiente, il 14 giugno Al Gore ha dialogato con una platea di giovani, ricercatori e imprenditori alla Triennale di Milano, invitato da Fabrica, il centro di ricerca sulla comunicazione del Gruppo Benetton). 

Artemisia

P.S. questo articolo è stato da noi riportato anche nel lounge bar ocr http://blog.libero.it/oceanclub/2977576.html come nostra presentazione in qualità di socie onorarie!

 
 
 

Luglio: mese di alpeggi e formaggi

Post n°166 pubblicato il 09 Luglio 2007 da latripladea
 

Questo post che parla di natura ed erbe lo dedichiamo alla cara Artemisia, amante dei prodotti genuini in memoria di quello splendido spuntino in terra celtica  a base di formaggio e  marmellata di lamponi….
Felice estate cara….a proposito a quando il tuo racconto d’estate?

Latripladea

Tra i più originali e preziosi doni che ci regala la natura non possiamo dimenticare il latte e tutto ciò che ne deriva dalla sua lavorazione. Gran parte del merito è da attribuire proprio alla qualità delle erbe che ricoprono l’89% dei nostri terreni agricoli, la nostra miniera verde. Migliaia di mucche golose brucano l’erba fresca degli alpeggi nei mesi estivi e il prelibato fieno in inverno producendo ogni giorno un bianco torrente di latte: una parte verrà imbottigliato e una parte trasformato in prodotti derivati.
L'uomo primitivo si pose di fronte alla necessità di poter utilizzare il più a lungo possibile le capacità nutritive di questo alimento. Un po' l'ingegno un po' la casualità consentirono di conseguire questo obiettivo giungendo alla scoperta della cagliata e quindi del formaggio, la cui vera origine si perde nella leggenda, come quella di un mercante arabo, il quale, dovendo attraversare il deserto, portò con sé alcuni alimenti tra cui del latte fresco contenuto in una bisaccia fatta di stomaco di pecora, il caldo, il movimento, gli enzimi presenti sulla parete dello stomaco della pecora, ancorchè essiccato, riattivati dal calore, avevano acidificato il latte e coagulato le proteine in esso contenute in piccoli grumi, dando luogo alla cagliata. Era nato così il formaggio. L'arte della preparazione del formaggio e le tecniche di caseificazione, soprattutto con l'uso di cagli vegetali, furono messe a punto dagli Etruschi, popolo di pastori e trasmesse ai romani, anch'esso inizialmente popolo di pastori.
Nell'età imperiale il formaggio era presente nei banchetti con raffinate preparazioni culinarie.
Con la fine dell'impero e l'inizio del Medioevo, il formaggio, soprattutto quello stagionato,divenne alimento molto diffuso in quanto, essendo molto nutriente e conservabile, se ne poteva di fatto disporre per tutto l'anno.

La legislazione italiana che definisce come la denominazione " di formaggio o cacio è riservata al prodotto che si ricava dal latte intero o parzialmente o totalmente scremato, oppure dalla crema, in seguito a coagulazione acida anche facendo uso di fermenti e di sale da cucina". I formaggi possono essere suddivisi in diverse categorie a seconda della consistenza, della temperatura di lavorazione della cagliata, del contenuto di grassi e dalla stagionatura

Ogni tipo di prodotto, in questo caso il formaggio, che è D.O.P. deve rispondere ad un severo disciplinare il quale ne delimita le zone di produzione, le tecniche di lavorazione e tutte quelle caratteristiche organolettiche e sensoriali (sapori, profumi, e colori tipici del prodotto) inoltre avere un proprio marchio di garanzia a tutela del consumatore e dello stesso produttore.

Per conoscere meglio i nostri prodotti basta fare un giro alle numerosissime sagre estive che avvicinano la gente ai vari tipi di formaggi e assaggiare! guardate la foto qui sotto, i giapponesi hanno inventato un robot sommelier per vino e formaggi...ma...é possibile?!?

Curiosità per l’estate: essenze antizanzare
sui polsi, dietro le orecchie e sulle ginocchia, sono queste le zone del corpo dove applicare poche gocce di olio essenziale si citronella o lavanda e le zanzare se ne vano indignate. Se poi assumete 500mg di aglio in capsule per due tre volte al giorno le zanzare non si innamoreranno mai di voi, (nemmeno i vampiri).Meglio usare il diffusore per oli essenziali più gradevoli, eucalipto, geranio, rosmarino citronella. Se avete l’orto e coltivate i pomodori fate essiccare qualche foglia e appendetele in casa, anche in questo caso le zanzare dovrebbero cercare altrove le proprie vittime. Provate e fateci sapere, non sempre i rimedi delle nonne funzionano con le zanzare contemporanee!

 
 
 

Uomini di chat

Post n°165 pubblicato il 05 Luglio 2007 da latripladea
 

Maga Magò è fermamente convinta che gli uomini di chat siano tutti uguali, dei poco di buono…io al contrario continuo a sperare di trovare il mio ago nel pagliaio.

Certo però che alcuni questa fama se la meritano proprio, ho quindi deciso di conservare il peggio delle mie chattate e pubblicarle a puntate dopo un paio di anni dall’evento in modo che anche se passasse il tipo citato non si riconoscerebbe di sicuro.

Cominciamo con questa:

Uomo maturo alla ricerca di ragazza bella da spupazzare (tralascio i soliti convenevoli inziali)

Gramigna: le donne cercano mariti abbienti e gli uomini donne facili, indipendenti e non gelose, questa è la verità. Vorrei da un lato ricredermi sugli uomini e i meccanismi che li attraggono verso di noi ma ogni giorno non faccio altro che rafforzare le mie convinzioni: siamo tutti esseri di passaggio nella vita degli altri e nessuno può illudersi di essere unico
Uomo maturo: ti voglio dare alcune dritte, gli uomini non si innamorano…MAI!!! Se qualcuno ti dice di essere innamorato di te dagli subito un cazzottane in faccia, non è vero niente. Gli uomini cercano solo donne giovani,, se qualcuno ti fa la corte dicendoti che sei ancora una bella donna non credergli, lo dice solo perché è in crisi di astinenza e se non scopa scoppia!!! Agli uomini piace cambiare spesso donna, è una vera crudeltà costringere due persone a guardarsi in faccia  per tutta una vita,bisogna cambiare dieta di tanto in tanto… 
G: adesso ti svelo anch’io due cosine, anche  a noi donne piace cambiare dieta, ma non al punto di accontentarci del fast food come fanno certi maschietti pur di cambiare. Inoltre nemmeno a noi piacciono i vecchiotti con la panza e pelati che pensano di essere fighi lo stesso (e vogliono anche sentirselo dire) o  perché hanno il portafogli pieno, se una ragazza si sc°°° un ultraquarantenne è perché  gli vede il segno € riflesso negli occhi. Meglio comunque non fossilizzarsi su un solo uomo, anche se non devi mai farti scoprire altrimenti tu donna sei una tr°°°, figuriamoci se poi vai con quelli più giovani di te! Importante è non farsi ingannare da quello che dite, bisogna solo far finta di crederci. La vita è tutta un gioco, bisogna barare senza farsi mai beccare.
U: fantastico! Vedo che non ho nulla da insegnarti, hai capito tutto, davvero simpatica, se poi sei anche bona (si sta eccitando). Buon per te, in fondo potresti ancora essere interessante,ma perché barare? Non sarebbe più semplice e dignitoso dire mi va di passare un periodo con te, momentaneamente mi arrapi sarebbe eccitante fare sesso ecc ecc ecc, noi uomini non ci offendiamo mica, e lascia perdere quello che dice la gente, se ti giudica una tr°°° è perché rosica d’invidia. ( si certo e poi ti dico che ho appena detto le stesse cose ad altri 3.. vorrei proprio vedere l’homo modernus) 
G: quando l’ho fatto hanno perso interesse considerandomi facile e quindi poco interessante da conquistare o peggio ancora troppo maschile per loro, che in fin dei conti ancora sognano di fare il tombeur des femmes. Comunque tu non rientri nelle mie possibili prede, sei un po’ su d’età (mo vediamo che dice, l’ho punto nell’orgoglio)
U:certo che sono diverso io con una come te ci vado a nozze! Adoro quando una donna mi dice subito che ha voglia di andare al sodo (ma quando mai?) enon perdo interesse per lei, anzi ce ne fossero!... Hei ma che vuol dire alto d’età? (be io ho detto su d’età... mica alto) per tua informazione (eccolo…) in questi due mesi mi sono fatto nell’ordine una ventunenne, una trentaseienne e uan trentenne (tombola!) …la trentaseienne era davvero uno sballo le altre solo passabili (ammazza…)se fossimo vicini non si sa chi sarebbe la preda (uuuuh…che paura fa la ruota come il tacchino) probabilmente sarebbe un bell’incontro
G: si andare al sodo ma con chi mi attizza e ti confesso che dieci anni di più sono un po’ troppi, io non amo le differenze d’età troppo alte, sai la pelle degli uomini invecchia molto più velocemente di quella delle donne e a me le rughette (d’espressione) non piacciono…comunque ti ho scritto solo per amicizia, il tuo messaggio era simpatico e invitante ma probabilmente anche se fossimo vicini non succederebbe nulla, non credo ci piaceremmo.

Continua….

 
 
 

Il bacio.....

Post n°164 pubblicato il 02 Luglio 2007 da latripladea
 

Ieri notte ho visto che la 7 sta riproponendo le repliche di sex and the city…beh quelle donne mi danno sempre degli spunti favolosi!
Ieri Carrie e Samantha erano a caccia di ventenni…mmmh carucci, ma un po’ troppo ruspanti per il mio gusto, Carrie ha beccato un ragazzetto di 27 anni col piercing sulla lingua e ha passato la notte a limonare con lui, senza fare sesso, e trovando questa cosa eccitantissima (comunque ha fatto sesso con lui la sera dopo…altrimenti che cavolo perché lo avrebbero chiamato sex and the city, potevano chiamarlo la casa nella prateria). Insomma questo per dirvi che poi rigirandomi nel lettone prima di prendere sonno pensavo: ma quanto conta un bacio dato bene in un rapporto?

Quante parole spese per definire e descrivere un bacio, quante energie liberate per darlo…ma quanto vale un bacio? Per me il primo bacio è l’atto più eccitante, lo scoppio di un tripudio di passione preceduto da un desiderio incontenibile. Ma anche dopo il primo bacio credo che su una scala da 1 a 10 saper baciare bene per me conti 8.

Ho ripassato mentalmente vari baci delle mia vita, dal primo in assoluto (ineguagliabile) a quelli che mi facevano alzare dieci centimetri da terra a quelli freddini o addirittura disastrosi. Labbra morbide lingue sinuose, insomma di tutto…(tranne con piercing, mai provati) e ho stilato la classifica dando comunque l’oscar  al primo bacio e il cucchiaio di legno per il peggiore bacio a quello di un uomo che ho incontrato tempo fa, questo porello teneva la bocca aperta tipo anguilla agonizzante, rigida come un baccalà e poi buttava fuori la lingua tipo shitzu accaldato bloccando tutto lo spazio…ma benedetto, come faccio io a baciarti se mi lasci sta linguetta fuori piatta e rigida come un tappetino? Così posso solo leccarla tipo Calippo…ma come si può dire ad una persona senza offenderla che a 40 anni bacia ancora da schifo? Si può insegnare a baciare bene o è una cosa innata? Mi date un consiglio? Vorrei arrivare preparata caso mai mi capitasse un altro shitzu…Gramigna

 
 
 

Canadese + sesso

Post n°163 pubblicato il 28 Giugno 2007 da latripladea
 

Se vi dico  le parole Canadese + sesso cosa  vi viene in mente?

Alcuni penseranno ad una bella cittadina delle Nazione nord americana, pochissimi altri alla tenda…bene io  mi riferisco alla seconda.
Qualcuno di voi ha mai fatto sesso in una Canadese (tenda)? Com’è andata??
Tranquilli…non è toccata a me, io sono abituata a posticini lussuosi, mica a queste cose spocchiose…e poi non ho più l’età, già fino a quando si può far sesso in una Canadese secondo voi? Fin quando si hanno i menischi intatti forse.
Oddio com’è contorta oggi Gramigna starete già pensando…ma dove vorrà a andare a parare? Va bene, vi racconto la storiella dove la Canadese è il nocciolo del racconto.
L’altro giorno sto facendo acquisti di erbe officinali al mercato e una compaesana anzianotta e sempre giuliva mi blocca con la scusa di salutarmi…non potendo evitarla mi fermo.
Lei: ciaaaaao Gramigna come và? Tutto bene??? Ancora single? Hi hi hi
Gramigna: beh si…e la tua vita da mogliettina come và?

Lei: ah un incanto! Sono la moglie più felice del mondo, mio marito è davvero cambiato sposando me, (sussurrando) non so se ti era giunto all’orecchio me era un gran donnaiolo prima di conoscermi…
G: davvero?! No non sapevo (figurati lo sanno tutti)
L: pensa adesso il suo nuovo passatempo è la pesca nei ruscelli di montagna…parte venerdì sera e torna domenica, carica il materiale in auto, qualche provvista, la tendina canadese e via  godersi la natura. Non poteva tra l’atro esserci un passatempo così risparmioso…che bravo marito che ho!
G: ma tu non vai con lui?
L: Nooo, soffro di reumatismi non potrei mai, lui mi vorrebbe  a suo fianco ma ha capito che per me non sarebbe indicato e quindi mi ha detto che si sacrifica e va da solo e io posso anche rimanere al calduccio a casa, che tesorooo!
G: uhm…si si fortunatissima ma scusa ho la pozione sul fuoco, devo scappare!!! (che palle!!!!) 

Nel pomeriggio incontro Maga Magò per provare una nuova tisana e le racconto della pezza che mi ha attaccato sta tipa e lei scoppia in una fragorosa risata

Maga Magò: ma veramente l’amore è cieco…lo sanno tutti in Paese che suo marito ha un’amante! E’ una signora Polacca (non Canadese per fortuna) che fa la badante a 300 chilometri da qui che ogni fine settimana prende il treno a spese sue e viene a passere week end d’amore in montagna con lui dispersa nei boschi in Canadese! ha ha ha! bidet con acqua di ruscello…certo è risaputo essere un uomo molto generoso con le sue donne!

Non la smetteva più di ridere…

Che dite, la Polacca è davvero innamorata?chissà cosa gli avrà raccontato lui per convincerla a trascorrere il fine settimana dentro una Canadese…che la sposerà in chiesa col vestito bianco?!
…e pure sta rimbambita della moglie ha le fette di prosciutto sugli occhi o fa buon viso a cattivo gioco in attesa di ereditare visto che la Canadese nuoce gravemente alla salute del consorte e può renderla vedova anzitempo???

Insomma chi dei tre ci fa di più?

Nel frattempo vi consiglio:
FILTRO D’AMORE A BUON MERCATO

INGREDIENTI:

-  un ometto tirchiarello bruttino e in età da pensione, sposato due volte e separato una, che non ha mai perso il vizio di svolazzare di fiore in fiore
-  una badante Polacca di mezza età che vive a 300km di distanza e ovviamente non naviga nell’oro - una canadese

Mescolate con accortezza i due elementi e ponete a macerare in una canadese durante un week end piovoso in riva al fiume e sboccerà l’amore! (sotto la canadese...e pure a casa!)
Gramigna

 
 
 

Le parole di Malinche

Post n°162 pubblicato il 25 Giugno 2007 da latripladea
 

Da quando ho scoperto internet riesco a dedicare un po’ del mio tempo alla lettura solo quando sono in vacanza visto che non ho un portatile wi fi e comunque sotto l’ombrellone con la sabbia e le mani cremose non ci sarebbe un posto indicato per un pc. Non amo i romanzi e mi dedico sempre a saggistica o libri storici poco pubblicizzati che trovo nelle librerie remainders (fondi di magazzino) costano come le riviste ma sono molto più interessanti.
Stavolta la mia scelta è caduta su “le parole di Malinche” di  Anna Lanyon, una storica australiana  che è finita al verde per effettuare le ricerce necessarie alla stesura del suo lavoro.
Malinche è stata l' amante e interprete di Fernando Cortéz, al quale ha dato anche un figlio che lui ha riconosciuto nonostante fosse già sposato con un’altra donna, ma la sua figura è talmente marginale nei racconti dell’epoca che neppure il suo nome è certo.
Schiavitù e poliginia in quegli anni erano accettate e praticate tra i ceti alti sia del Messico pre-coloniale sia della cattolicissima Spagna. Per tutti gli anni in cui rimase in questa parte del Nuovo Mondo, Cortéz si tenne Malinche come principale concubina, ma Malinche – alias Dona Marina negli scritti spagnoli - si fece cristiana col battesimo e seppe guadagnarsi al fianco del suo signore e padrone un potere di tipo nuovo e inedito in entrambi i paesi che si affacciano sulle due sponde dell'Oceano. Doveva aver capito qualcosa di fondamentale: che nessun padrone fa mai lo sforzo di imparare una lingua straniera, specie se minoritaria. E che arrivare a possedere le chiavi della comunicazione poteva essere una strategia vincente.
La Lanyon attraversa tutto il Messico, dal nord fin giù ai confini dello Yucatan, per seguire le tracce degli antichi movimenti di Malinche. E' dal suo racconto di pellegrinaggio che ho appreso le narrazioni sulla Llorona, diffusi almeno da Città del Messico a Tlaxcala e ancora più a Sud, in quelle regioni dove nell' età precoloniale non era ancora giunto il feroce dominio degli Aztechi e dove la Malinche avrebbe tratto i natali, forse cadetta di una famiglia nobile che, se fosse vissuta nell' Europa cristiana, non sarebbe finita schiava ma monaca. Sempre da lei ho appreso che la memoria di Malinche è conservata in corsi di fiumi, dorsi di montagne, chiamati ciascuno con una delle tante varianti del suo nome, disseminate lungo tutto il territorio del Messico.
Personaggio davvero poliedrico e misterioso, il suo. Perché di lei, delle sue parole, nulla è rimasto se non il detto da altri su di lei, che pure della parola fu signora in una difficile strada di conquista di una possibile libertà. In Messico la mitica Malinche è sinonimo di traditrice per antonomasia, la locale che è passata al servizio del conquistatore e lo ha aiutato a dominare o sterminare le popolazioni locali. E’ nato addirittura il termine Malinchismo che è sinonimo di traditore. Ma cosa pensava davvero Malinche di questo nuovo popolo e di quello che stava vivendo? Perchè traditrice se era stata regalata insieme ad altre 11 donne a Cortés dai locali che l'avevano tenuta in schiavitù sin da bambina? Ha sfruttato la sua conoscenza linguistica per evitare una fine peggiore e comunque non avrebbe avuto scelta! a me sembra che gli uomini debbano sempre incolpare qualcuno per le loro malefatte e questa volta  per la caccia alla streghe è stata nominata Malinche!
Quante profonde riflessioni si possono fare stando sotto un ombrellone...

Circe

 
 
 

Ode alle colleghe

Post n°161 pubblicato il 22 Giugno 2007 da latripladea
 

Durante questa meritata vacanza mi sono ritrovata spesso a pensare alle mie care colleghe e a quanto sia loro affezionata. Possibile che in una società dove non c’è posto per il buonismo alla libro “Cuore” e la parola MOBBING è la più usata nei luoghi di lavoro, solo nel nostro lavoro esista  un così alto numero di colleghi che si stimano a vicenda e fanno gurppo invece di pugnalarsi alle spalle?

Lo ammetto alcuni casi di colleghe figlie  di @@@ le ho trovate anch’io, ma in vent’anni di carriera non riempiono nemmeno le dita di una mano.

Così ho deciso di dedicare un post alle MIE colleghe….

“accompagnatrice turistica e hostess congressuale” quante volte mi sono dovuta adoperare per spiegare che noi non facciamo né le escort di lusso né le prostitute di alto bordo, ma siamo piuttosto quelle figure che si muovono sullo sfondo dei grandi eventi o dei viaggi e controllano tutto anche se sembra che non facciano nulla. Niente a che spartire con le ragazze immagine, che invece sono quelle cavallone che si vedono sempre nelle fiere vicino a qualche auto di lusso da pubblicizzare o nei grand prix a tenere l’ombrello sulla zucca dei piloti prima della partenza (loro di solito sono mooolto più appariscenti).
Questa professione mi ha dato tanto (tranne che economicamente) mi ha preso quasi tutto (giovinezza, affetti, vita regolare) ma mi ha fatto conoscere il mondo e tante persone interessantissime (tra le quali NON annovero i clienti). E’ un lavoro che crea dipendenza e contemporaneamente assuefazione (frase tipo tra accompagnatrici…la settimana a scorsa a Parigi mi è toccato andare al Lidò per l’ennesima volta, sempre lo stesso spettacolo, che noia) ma in ogni parte del mondo incontri qualcuno che conosce sicuramente qualcuno che conosci anche tu e così chiedi notizie dell’amico che non vedi da anni…è una catena bellissima, non ti senti mai solo.

Le ore di lavoro non si contano, sei H24….e lavori dove e quando gli altri sono in vacanza ma…la forza delle colleghe ti aiuta a superare anche la stanchezza e i problemi da risolvere (ce ne sono sempre). Noi siamo quelle che “devon mettere i toppini” (cito una carissima collega viareggina che intercalava così)  agli errori degli altri che stanno dietro ad una scrivania e dobbiamo farlo sempre con un sorriso anche se dentro stiamo maledicendo chi se lo merita.

Care colleghe, grazie per essere state presenti anche durante la nostra ultima fatica, dove tutte abbiamo perso la sensibilità degli alluci a forza di stare in piedi sui tacchi e correre qua e là, vorrei ringraziarvi tutte, anche quelle che ancora non conosco, perché so che sarà bello quando ci conosceremo e lavoreremo insieme….alla prossima!


Circe

 

 P.S.   E voi come siete messi con i vostri colleghi???

 
 
 

SIAMO IN VIAGGIO

Post n°160 pubblicato il 18 Giugno 2007 da latripladea
 
Tag: viaggi

Per qualche giorno le streghe saranno assenti....Circe e Gramigna in vacanza e Artemisia in viaggio di lavoro.  A presto

La redazione 

 
 
 

DIETA MEDITERRANEA

Post n°159 pubblicato il 16 Giugno 2007 da latripladea
 
Tag: viaggi

 

 


Alcuni anni fa durante un breve soggiorno a S. Diego fui invitata a cena da alcuni simpatici californiani. Come ben sapete in California la maggior parte delle persone ci tiene alla forma fisica, alcuni anche in modo addirittura maniacale. Erano interessati alle mie abitudini alimentari cosí col mio inglese sbocconcellato spiego che in estate mi nutro quasi esclusivamente di insalatone, un piatto unico, veloce da preparare, fresco e dietetico. Mi chiedono gli ingredienti e cosí spiego: green salad, tomatoes, carrots, olives, eggs, mais….
“MAIS?”…  mi guardano inorriditi
Artemisia: yes mais
“MAIS?”…indietreggiano
A: ya mais, oui, mais it´s very good in salad
“MAAAAIIISSS?”
I can´t belive it!…si alzano e stanno scappando
Ma ché, son scemi questi? …mi viene il sospetto che mais non sia un termine inglese, ma come cacchio lo chiamano loro?
A: ah, CORN…I mean corn, please sit down
Tirano un lungo sospiro di sollievo e tornano al tavolo.
Eh giá loro avevano capito MICE plurale di mouse….pensavano che nell´insalata mettessi i topi.

Artemisia


 
 
 

Simposio 

Post n°158 pubblicato il 13 Giugno 2007 da latripladea
 
Tag: cultura

 

Oggi mi è capitato di leggere una frase molto bella di Michel Eyquem de Montaigne:

“Mi sono imposto di avere il coraggio di dire tutto quello che ho il coraggio di fare”.

Siccome non sono molto brava in filosofia ho chiesto aiuto ai miei colleghi e si è aperto un acceso dibattito… Voi cosa ne pensate? Quali le vostre riflessioni?

 Artemisia

 

 
 
 

Vacanze alternative...

Post n°157 pubblicato il 12 Giugno 2007 da latripladea
 

Carissimi lettori,

ho deciso di postare, come ogni tanto faccio, la mail ricevuta dalla nostra amica manager Emma Marcegalia, stavolta alle prese con le ferie:

immagine"Lunedì parto, faccio una partenza intelligente, alle 2,30 dopo essere andati a dormire alle 21,00 e aver parlato del viaggio fino alle 24,00 per pianificare le tappe almeno fino a Salerno, di sicuro il mio caro consorte dalle 24,00 alle 2,30 mi sveglierà 16 volte per bere e io mi alzerò alle 2,00 per preparare il caffè e il latte da mettere nel thermos.
Ma chi cazzo me l'ha fatto fare di andare a Tropea? La prossima volta che mi vedi sei autorizzata a darmi un calcio in culo. Se penso agli orari di mio figlio di viene la diverticolite...sveglia alle 8 pranzo non oltre le 11,15 merenda alle 16,00 e cena non oltre le 18,30.
Visto che non mi muoverò ma da casa spero che venga spesso l'alta marea così mi bagno almeno i piedi che mi si gonfiano anche (trattengo i liquidi, non te l'ho mai detto per pudore):
Ti auguro buone vacanze e cerca di darla via almeno tu perchè ricorda che l'inferno è vuoto, andiamo tutti in paradiso (Silvio provvederà ad emanare un condono, da versare al momento dell'olio santo, per cancellare tutti i peccati.

ciao peccatrice, la tua Emma Marcegalia

Artemisia ;-)

 
 
 

La fattoria degli animali reloaded

Post n°156 pubblicato il 08 Giugno 2007 da latripladea
 

Nei pomeriggi primaverili era divertente trasformarci in domatori, c’erano tanti animali in campagna. Il babbo ce ne assegnava uno a testa di ogni specie, così potevamo sentirci veri allevatori. Ma eravamo maldestri e spesso ci scordavamo di dare loro da bere.

Potevamo osservare tutto il ciclo della natura, tutte le fasi, dalla nascita alla morte; dal gallo che montava le galline ormai spennacchiate, alle uova che si schiudevano. “papà papà ma cosa stanno facendo?” …”bisticciano non vedi?”  ?!?  (Il gallo…quel  gran bastardo, non gli  bastava l’harem,  ogni volta che attraversavo il cortile non mancava di terrorizzarmi aggredendomi).
I pulcini appena nati ci davano un gran da fare, la sera dovevamo farli rientrare nel loro recinto e mamma ci raccomandava di fare molta attenzione poiché  erano delicati e soprattutto non si poteva toccargli il sedere perché era molto tenero, avevano ancora “il tuorlo crudo”?!?
Schioccando le nostre fruste li dirigevamo verso il recinto, ma siccome erano tonti battevamo i ramoscelli sempre più vicino alle loro zampette e qualche volta sbagliando mira ne facevamo secco uno.

Un anno la chioccia si è ammalata e mia madre gli ha tirato il collo. Le uova erano quasi tutte schiuse, come fare? Memore degli insegnamenti druidi della bisnonna, ci disse di scegliere una gallina e noi prendemmo l’ultima arrivata, un incrocio strano perché era piccola rispetto alle altre, ma era giusto che si facesse la gavetta. Versò in una ciotola del vino e parlandole con dolcezza le cacciava dentro la testa fino a farla quasi affogare. Poi le ripiegò la testa sotto l’ala e la fece roteare con larghi giri per dieci minuti. La pose addormentata in mezzo ai pulcini e quando si svegliò…(dopo qualche ora per la grande sbornia), con estrema naturalezza cominciò a fare “coo…co.co..co…”. L’incantesimo era riuscito, ….roba da inquisizione!!!!

Fu una chioccia esemplare per tutta la sua lunga vita. Sì, perché non finì in padella come tutte le altre, ma la lasciammo morire di morte naturale…o quasi….insomma, in campagna non ci si poteva permettere di buttare via il cibo, così un giorno mia madre si accorse che era malata di vecchiaia e ce la ritrovammo in padella, o meglio, ci confessò che si trattava della pia gallinella solo dopo che le ossa erano finite in pasto ai gatti. 

Artemisia

 
 
 

Giugno: il profumo

Post n°155 pubblicato il 06 Giugno 2007 da latripladea
 

immagineIl profumo accompagna da sempre la storia dell'uomo e della sua vanità,  oggi sicuramente il re tra i prodotti per la cosmesi. Grandi alleate del desiderio olfattivo dell'uomo sono proprio le erbe aromatiche e le lor frangranze. La chimica è riuscita ad imitare la natura realizzando in laboratorio vere e proprie imitazioni delle essenze vegetali e granparte dei profumi che acquistiamo sono elaborate mescolanze di questi prodottti di sintesi.
Tuttavia ancora oggi si estraggono dalle erbe le essenza tramite vari procedimenti come la distillazione la macerazione, l'assorbimento, la spremitura.

Le essenza destinate ai profumi sono così suddivise:
- floreali come rosa mughetto gardenia
- speziate come chiodi di garofano cannella
- a base d legno come sandalo o cedro
- muschiate derivate dai muschi
- a base di erbe come menta e trifoglio
- orientali come vaniglia
A casa ci possiamo accontentare di profumare gli armadi o i locali preparando simpatici pout-pourri con miscele di petali ed essicate naturalmente.
Come insegna quest'arte odorosa, il sale, oltre a dare sapore alle pietanze, consente la lunga durata dei profumi vegetali.

La rosa
sono circa seimila la qualità di rosa oggi esistenti a dimostrazione del grande voalore che questa pianta ha conquistato nel mondo. Tuttavia sono poche le qualità di rosa che possiedeono l'autentico e antico aroma originale, la rosa centifoglia e la rosa Damascena sono le più note. L'essenza di rosa è tra le più pregiate nella produzione di profumi ma anche l'acqua di rosa è molto diffusa tra i prodotti destinati alla cura della pelle. Il suo nettare è apprezzato dalle api che lo trasformano in miele assai delicato. La conserva di rosa rossa è tra gli alimenti più raffinati derivati dai fiori. Tra le tracce più suggestive che la storia ci ha lasciato sull'utilizzo della rosa vogliamo ricordare la tomba del faraone Tutankamon nella quale per oltre tremila anni si non conservati numerosi fiori tra cui anche la rosa rossa.

curiosità
Profumo dell'innocenza - In Svizzera le persone che ottenevano l'assoluzione dal Tribunale potevano esibilre la rosa dell'innocenza.

Latripladea

 
 
 

Della maternità nel secondo millennio

Post n°153 pubblicato il 31 Maggio 2007 da latripladea
 

immagineUltimamente ho notato alcune mamme che mi hanno fatto riflettere sugli usi e costumi del terzo millennio. Mi chiedo se si sta giungendo all’esibizione della maternità tra i popoli occidentali perché fare figli sta diventando più un fatto raro che comune. Ecco alcuni esempi… 

Mamme dalle magliette corte e jeans a vita bassa per scoprire la pancia tonda con un grosso bottone sporgente …ah, no…quello è l’ombelico che sta scoppiando. Da dietro le vedi magre col culettino piccolo e sodo, i ragazzi magari lanciano il lazzo e quando si voltano la sorpresa…AAAARRRRGGGH! “È incinta! Mannaggia, adesso che le dico?”  scusi mi sa dire dov’è via del cavolo?”  

La ragazza vip che si fa le vasche in centro indossando jeans strappati Just Cavalli, tacco 10, occhi truccati stile dark, un seno scoperto per allattare il piccolo, si fa largo a gomitate tra la folla. Trasporta il fagottino con estrema disinvoltura, pare non faccia il minimo sforzo.
Nel locale più figo della zona dove i pochi parcheggi sono contesi tra Ferrari e Porsche c’è una bellissima ragazza dal ventre ultrapiatto che ha in braccio un neonato …mi chiedo se lo ha preso a noleggio…Il piccolo invece di addormentarsi con una dolce ninna nanna si deve sorbire la musica alta del pub, ma gli riesce di dormire ugualmente (o ci ha già fatto il callo oppure gli hanno dato un tranquillante).

Eh certo, le mamme moderne ci sanno fare, io nella tranquillità di casa mia coi rimedi imparati dagli avi mi era così difficile addormentare  il mio piccolo. immagine
Pare che le carrozzine siano demodé perché fanno tanto mammina d’altri tempi. Le mamme di oggi sempre in forma che non rinunciano a frequentare i locali IN portano rigorosamente la prole con un solo braccio, l’altro deve restare libero per potersi toccare con fare civettuolo la folta chioma e per poter brindare con una coppetta di Ferrari tra le dita. 

 

Artemisia

 

 
 
 

Oscar dello smemorato

Post n°152 pubblicato il 29 Maggio 2007 da latripladea
 

immagineCosa dimenticano o cosa perdono  più di frequente gli uomini?

O io becco tutti quelli che hanno bisogno della balia oppure nel cromosoma y c’è qualcosa che non funziona, forse una x che ha perso una gambetta!

Ho cercato tra i più smemorati e ho due campioni che si contendono il titolo, mago Zurlì e il mago di Oz. Non saprei a chi dare l’oscar, quindi mi rimetto ai vostri voti. Sentite qua:

In un viaggio di lavoro mago Zurlì mi anticipa “ehi, guarda che io sono smemorato, dimentico le cose quindi dammi un’occhiata in questi giorni eh?”

Io non vedo l’ora di stare fuori casa per avere meno cose a cui pensare e lui mi addossa una tale responsabilità?!? Mi avrà mica scambiata per la sua badante!

Una sera andiamo ad una mostra e io raccolgo in una borsina di plastica alcuni depliant, lui  mi chiede se ci può mettere anche il suo cellulare. Ma non lo puoi tenere nel marsupio dove l’hai sempre tenuto? Boh? Fa come vuoi. Usciamo e alla cassa del parcheggio poso la borsina di plastica per cercare le monetine. Paghiamo e ce ne andiamo… senza borsina. Ce ne accorgiamo dopo mezz’ora.

A: Beh, tanto era solo cartaccia.

Z: Ma come…, c’era il mio cellulare!

A: ma non te lo eri ripreso?!?
Siamo tornati al parcheggio ma la borsina non c’era più.immaginenemmeno il celluare ovviamente, con tutti numeri unici salvati in rubrica, non vi dico che menate mi ha fatto!

Un’altra volta andiamo a teatro e il giorno dopo mi dice di aver perso gli occhiali e di cercare sulla mia auto. Non li trovo e lui insiste di cercare bene sotto i sedili nel baule sotto i tappetini nel serbatoio. Non ci sono e basta…così mi chiede se posso passare al bar dove ci eravamo fermati e se posso telefonare al teatro, considerando che io abito più vicino. Ma gli occhiali non erano suoi? Ovviamente ricerca vana...

Una sera al cinema appoggiamo i cappotti sulle sedie a fianco, poi andiamo a mangiarci un boccone. Lui non trova più il portafogli.…immaginecosì pago io anche per lui. Torniamo alla multisala che era già chiusa, stavano facendo le pulizie e fortunatamente avevano trovato il portafogli intatto. Almeno ho recuperato la somma...

Un giorno mi telefona e mi dice che stava andando al tale autogrill perché la settimana prima aveva lasciato la carta di credito sul banco della cassa. Fortuna non ero con lui altrimenti avrebbe chiesto a me di andare a recuperarla!
Infine, si è pure dimenticato di pagare le tasse per quattro anni….ma questa è troppo grossa, stendiamo pietoso velo...
indovinello. In un viaggio ad Artemisia e Zurlì non è stata recapitata una valigia. Di chi era quella smarrita?

Passiamo al mago di Oz.

Usciamo a cena e il giorno dopo mi chiama per chiedermi se ho visto i suoi occhiali da sole…ovviamente no. Allora mi chiede di passare dal ristorante della sera prima perché si trova vicino a casa mia. Erano là in effetti. Ma perché metti gli occhiali da sole anche se c’è buio? Scemo! Comunque siccome erano bellini (Prada) li ho utilizzati per un mesetto … dimenticandomi di renderglieli. Si è fatto sfilare più volte il portafogli dalle tasche e in un viaggio addirittura ha perso l’aereo perché si è presentato al ceck-in due giorni dopo!immagine Si era dimenticato la data del rientro...

mentre cercava non ricordo cosa nel bagagliaio, si è dimenticato il pc portatile dietro l’auto. E’ salito e ha fatto retro....ha recuperato ben poco dell’hard disk...immagine

Una volta per il compleanno non mi ha fatto il regalo perché dopo averlo pagato lo ha lasciato sul bancone. Sarà vero?

Un Natale invece…mentre camminiamo davanti ai negozi gli mostro un intimo sexy e lui mi dice: “te lo regalo io baby”. Così la sera della vigilia mi aspetto impaziente l’intimo promesso. Arriva con un bel pacchettino rosso…lo scarto emozionata e….cooooosa??? Tre strofinacci per la cucina???? Ma che scherzo è questo?immagine

 Allora a chi dei due l'oscar dello smemorato? Artemisia

 
 
 

"La donna deve allattare l'uomo per poterlo frequentare sul lavoro"

Post n°151 pubblicato il 25 Maggio 2007 da latripladea
 

Girava nelle nostre mail questa settimana, abbiamo deciso di riportare l'articolo caso mai qualcuno se lo fosse perso...troppo assurdo!

PER risolvere il caso scabroso di due colleghi di sesso diverso che lavorano nella stessa stanza era apparsa impresa ardua agli esperti egiziani di diritto islamico. Che così hanno elaborato una fatwa piuttosto bizzarra. Alla donna in orario di lavoro è infatti concesso togliersi il velo, alzare la jallabia (il vestito che la copre dal collo alle caviglie), scoprirsi il seno e allattare il collega maschio. L'operazione, ripetuta 5 volte, è in grado di trasformare il compagno di lavoro in un membro della famiglia. Uno di quegli uomini che insieme a padri, fratelli e figli, può frequentare le donne a tu per tu e senza le restrizioni imposte dalle "regole del pudore".

Pescando direttamente dalle tradizioni del Profeta, il capo della sezione "diritto islamico" della moschea al Azhar del Cairo - il punto di riferimento più autorevole dell'islam sunnita - ha emanato questa fatwa che ora è approdata in parlamento.

L'editto sull'allattamento degli adulti" ha mandato sulle furie i deputati dei Fratelli Musulmani. Il gruppo politico che si ispira ai principi dell'islam e che - pur essendo bandito dalla legge - è riuscito a mandare un'ottantina di rappresentanti in parlamento, annuncia che una norma simile "getterebbe i fedeli nel caos". E probabilmente renderebbe assai difficile il lavoro negli uffici.

La fatwa emessa dall'Azhar e firmata dal capo-giurista Izzat Attia si basa su un resoconto della vita del Profeta. Uno dei suoi ex schiavi, divenuto libero, aveva mantenuto l'abitudine di muoversi liberamente nella casa di Maometto anche dopo la pubertà. A una donna che se ne lamentava, il Profeta consigliò: "Allattalo, così diventerai tabù per lui, e il dissidio nei vostri cuori svanirà". Dopo aver seguito il suo consiglio, la donna riferì che effettivamente ogni discordia nella casa era svanita.

Attia forse si rendeva conto che riproporre un comportamento simile negli uffici del Cairo oggi avrebbe gettato scompiglio fra le stanze. Così ha cercato di mitigare il precetto suggerendo che l'allattamento poteva anche compiersi non direttamente dal seno della donna. Basta che lei porga al collega un bicchiere del suo latte per 5 volte perché l'operazione di "adozione" sia completata. I colleghi, diventati parenti stretti, non potrebbero avere relazioni sessuali senza cadere nel tabù dell'incesto.

La fatwa ha scatenato polemiche su tutti i giornali egiziani e non, sollevando una bagarre al parlamento del Cairo che mercoledì scorso ha discusso la norma. Mentre Attia ripeteva che allattare un uomo, anche adulto, per cinque volte esclude ogni possibilità di "relazione impura", la fatwa è finita preda del più irriverente settimanale satirico del paese, al Dustur. Che avverte i suoi lettori: "Non vi stupite se, entrando in un ufficio pubblico, vi imbattete in un funzionario 50enne che prende il latte dalla sua collega.
Elena Dusi

http://www.repubblica.it/2007/05/sezioni/esteri/fatwa-egitto/fatwa-egitto/fatwa-egitto.html

 
 
 

Il boschetto verde di Gramigna ovvero...la tinta fai da te!

Post n°150 pubblicato il 23 Maggio 2007 da latripladea
 

Le mie colleghe streghe ultimamente stanno mettendo post barbosi, quindi ho deciso di farvi sorridere con un’altra mia avventura, altro che il romanticissimo Boschetto druido di Artemisia, http://blog.libero.it/latripladea/1927311.html se qualcuno volesse cariarsi i denti vada pure a leggerselo, leggete qui cosa ho combinato l’altro giorno con la preannunciata tintura per capelli fai da te:

Mi specchio raramente lì sotto perché l’educazione ricevuta mi fa arrossire solo a pensarci. Ma ieri mi sono fatta coraggio e……..orrore! C’è bisogno di potare le siepi, messa così pare abbia le extensions rasta.
Massì, lasciamo stare per il momento…adesso è meglio occuparsi delle questioni più urgenti tanto è un periodo di vacche magre e lì non mi vede nessuno.
Per attirare dei bei maschietti giovani è meglio agire anzitutto sui capelli perché nel look di una donna sono molto importanti. Me li tingo! ma voglio un colore innovativo e originale. VERDE! immagine Compero la tinta e con la lente leggo le avvertenze
fare prima il test se si è intolleranti al prodotto; lo si fa con l’applicare un po’ di tintura dietro l’orecchio
..dietro l’orecchio? E come faccio a vedere se mi crea allergie? Questi son cretini. Adesso trovo io in un bel posticino nascosto. State pensando a quello che penso io? Sì, proprio lì… così con un'unica botta mi tingo tutta….ah ha ha… la patata in tinta coi capelli   immagine
Provo su una piccola zona …ma al buio cospargo praticamente tutto il boschetto. Vabbè ormai è fatta, lasciamo agire. ….
dopo mezz’ora guardo...
CAVOLO! Adesso sì che è proprio una siepe! Così non mi piace per niente. Se il colore verde sta male lì, chissà in testa!
Allora decido di ridurlo e sgambo. Mi osservo allo specchio …ummm non basta… pare che abbia una melanzana anziché una patata.
Meglio depilarmi un po’ sopra in modo da abbassare il boschetto così da cambiare la prospettiva e farla sembrare più corta.
Ok, adesso la zazzera è abbastanza ribassata… ancora un colpetto a destra, poi a sinistra e…errore su errore mi ritrovo con un insulso triangoletto verde che farebbe ridere persino i babbuini. Lo riduco a striscetta, ma pare una freccia direzionale.

VIA TUTTO ALLORA! 

Eccola….come quella di una bambina, metto l’idrante ops ..la crema idratante per lenire il lieve rossore. E adesso? Sul pube glabro cosa ci starebbe bene? Un piercing o un tatuaggino?  Alzo lo sguardo per verificare sul calendario gli appuntamenti della prossima settimana, magari riesco ad infilarci una seduta di tatoo.
Oh porco...cane! Posdomani ho appuntamento col ginecologo….che vergogna, mi scambierà per una pornostar!

Gramigna

 
 
 

Il pianista sull'oceano: GIOVANNI ALLEVI

Post n°149 pubblicato il 21 Maggio 2007 da latripladea
 
Tag: cultura

Merlino questa volta mi chiede di accompagnarlo ad un concerto di pianoforte….se non fosse perché ho un debito da saldare lo manderei al diavolo. L’unico concerto di musica classica cui ho assistito…mi sono addormentata sebbene fossi in seconda filaimmagineimmagine 

 A: Merlino, guarda che sarà noiosissimo, butto via una serata per nulla quando invece avrei tante pozioni da fare. In primavera la richiesta di filtri d’amore aumenta.
M: fidati, questo è un genio! si chiama Allevi.
A: E chi è? Boh? Vabbé, ma bada che è l’ultima volta che mi lascio trascinare da te.
Indosso un abito elegante perché si tratta di un concerto. Ma la fila di gente davanti alle porte è giovane e in tenuta sportiva. Scarpe da ginnastica, maglietta, e poi questo non è un teatro, è un auditorum, pare un palazzetto dello sport. Il solito Merlino, mica mi ha detto come dovevo vestirmi...
Le luci si abbassano con una corsettina scoordinata e goffa entra un ragazzo dalla voluminosa capigliatura riccia, scarpe da ginnastica e felpa con cappuccio. Bah, sarà il tecnico delle luci, ma il pubblico esplode in un fragoroso applauso.
E’ lui?!?
Presenta brevemente con fare infantile il suo album “Joy”.
Senza spartito, si china sulla tastiera ricurvo su se stesso, come fosse alla ricerca della coperta per coccolarsi quando fa freddo. Non riesco a capire se i suoi accordi sono semplici o complessi, dopotutto non me ne intendo di musica o forse è quell’aspetto da ragazzo qualunque che mentalmente non riesco a collegarlo all’eleganza del pianoforte. E’ difficile comprendere la genialità quando ce l’hai di fronte…così chiudo gli occhi e…brano dopo brano, le note mi arrivano direttamente all’animo come se non mi servissero più i timpani per sentire. Adesso riapro gli occhi e vedo che il ragazzo è un tuttuno con lo strumento, anzi, forse Giovanni è lo strumento stesso. Al termine di ogni brano le mani sostano tremanti per qualche istante a mezz’aria, come se volessero ricongiungersi alla tastiera, come provassero un enorme dolore separarsi dalle note che ancora aleggiano leggere nell’etere, o come se stesse recitando una preghiera di ringraziamento, quasi come se giungesse ad un’estasi mistica.  

Ero in un paese dell’est dove spirava un vento freddo e …una melodia è venuta a trovarmi e faceva così” ….e comincia a suonare “Vento d’Europa”. Note soavi si diffondono, non so se escono dal pianoforte o dal suo animo (ma forse è la stessa cosa) e rendono proprio l’idea di quel vento.
Poi si alza e con la sua delicatezza parla del successivo brano: “jazzmatic” “… siccome questo brano è molto movimentato…mi permettete di togliere la felpa?”
A Vienna poi ha visto “Il bacio” di Klimt al quale ha dedicato l’omonimo pezzo. Lo presenta così: “durante l’esecuzione potete baciarvi, chi è in coppia è avvantaggiato, chi è da solo si guardi intorno”. Eccoci all’ultimo pezzo, “New renaissance” un mix di musica rinascimentale e rock progressive…”siccome il brano è difficilissimo..beh, me la sono voluta, incrociamo le dita..anzi. incrociatele voi”. 
Per il bis il pubblico ha chiesto “Come sei veramente” quindi tutti quei ragazzi erano preparati e conoscevano i suoi pezzi (straordinario, mai sottovalutare i giovani). E’ stato il pezzo più bello, mi ha emozionato…è difficile che una musica di primo acchito mi trasmetta tanto.
Le mani parevano dotate di un’intelligenza loro propria, la sua semplicità commuoveva, quando parlava pareva si cullasse con la sua stessa voce, quei capelli parevano un casco per proteggersi…alla fine non ho visto bene… ma mi pare abbia baciato la tastiera…dopotutto come dice Giovanni “…suonare è un gesto totale…”

http://www.giovanniallevi.it/sito/fotopensieri.html
http://www.quintettocherubino.it/img/fto/f_all.jpg  

Purtroppo, anche stavolta Merlino aveva ragione, quindi al rientro l'ho ringraziato con i dovuti modi...immagine immagine
Oggi ho preparato pozioni speciali ascoltando gli accordi di Allevi.immagine


Artemisia

 
 
 
 
 

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Chi lòntà ìl se va a maridà, o l'embròia o i la 'mbroièrà.
Chi va a sposarsi lontano o imbroglia o sarà imbrogliato

Quàn sè nas disfurtünàcc, piöf söl cül a sta sentàcc.
Quando si è sfortunati, piove sul sedere anche stando seduti

Caàl biànc e bèla moér i té sèmper èn dei pensér.
Cavallo bianco e moglie bella ti danno sempre da pensare

Chi sè marida 'l fa bé, chi nò 'l fa mèi.
Chi ci marita fa bene, chi non lo fa, fa meglio

L'òm l'è föc, la fòmna l'è stòpa.
L'uomo è il fuoco, la donna è la paglia

Le fòmne le gha quatèr armamèncc: lèngua, önge, lagrime e svenimèncc.
Le donne hanno quattro armi: lingua, unghie, lacrime e svenimenti

 

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