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..di nuovo a casa


non so se ti sono arrivati i messaggi che ti ho mandato dal treno. non so se magari mi hai risposto e non mi sono arrivati. ciò che ti ho detto lo sento ancora adesso. non mi ero mai sentito così triste andandomene da roma. nei miei giorni no non dovrei avere contatti con alcun essere umano vivente. sono insopportabile. non ho voglia di ridere parlare cambiare. come era ovvio che sia, doveva per forza capitare uno di questi giorni quando ero giù a roma con te. il motivo del mio scoglionamento lo sai. e ripeto, non faccio una colpa a nessuno se non a me. sai che sono abbastanza timido, e se non ho un appiglio di discorso in cui riuscire ad inserirmi (o alcool a fiumi nel sangue) mi limito ad ahah m-mh e ma dai. i tuoi amici sono simpatici. io no :D . cmq da metà sera mi ero scoglionato perché mi sentivo fuori posto e fuori luogo. volevo chiederti di andarcene ma non mi sembrava il caso. sul pullman del ritorno chiacchieravi e ridevi con loro e non con me. scoglionamento totale. ripeto, nessuna colpa, sto dicendo le cause. patetiche, sicuramente. ieri probabilmente mi hai visto un po' così e ti sei presa male pure tu, ed abbiamo passato una giornata un po' così. se avessi la possibilità di vederti tutti i giorni (e sarebbe il paradiso) sicuro ieri non sarei uscita con te. non perché non volessi, ma perché sapevo con certezza che mi sarei reso insopportabile. cosa puntualmente avvenuta. davo fastidio a me per primo. il silenzio - non credo sia mai successo da che stiamo insieme che sono stato zitto per più di due minuti di fila - era x' ero robboso e volevo sa il cazzo cosa. tu poi davanti a sto ominide ti sei inrobbosita e abbiamo fatto tombola. siamo usciti perchè dovevamo uscire. come due cugini. e mi odio cazzo mi odio. perché ti amo da matti ti amo che stanotte mordevo il cuscino e bruciavo di lacrime per averti regalato quel giorno di merda. non ho dormito niente. niente. ogni tanto mi alzavo. sbariavo. tornavo a letto. tu appallottolata nelle coperte. un'altra barriera tra me e te. io con lo stesso magone che ho ora mentre scrivo ad accarezzarti da sopra il piumone a contare i tuoi respiri a sperare ti girassi mi sorridessi mi accarezzassi le guance mi abbracciassi e invitassi sotto le tue coperte e le tue mani e mi facessi tornare a respirare aria e non fiamme. io prendo sempre tutto agli estremi. ho un ego del cazzo, un carattere di merda e tutto quello che vuoi. non mi capacito come fai a resistere e se vorrai continuare a farlo e per quanto. io però lau ti amo. e non è solo questione di corpo. e sai che cmq sarei l'ultimo a pensare solo a quello. sei tu. stanotte guardavo i tuoi occhi chiusi e mi scoppiava il cuore. stamattina quando mi hai abbracciato dopo una notte insonne ero girato dall'altra parte e piangevo. ho sempre e solo reazioni esagerate, iperboliche, infantili e fuori luogo. e te ne metto al corrente solo quando è troppo tardi. forse è questa la colpa più enorme. queste cose dovevo dirtele ieri immediatamente o stamattina al più tardi. ma sono così e se anche a te dà fastidio come dà fastidio a me posso cambiare e cambierò. è un caso stupido e forse per te vuol dire poco, magari non gli hai dato nemmeno tutto quel peso. o forse sì. non lo so. ed è un'altra colpa enorme non saperlo. per me è stato uno strazio. e dipendeva da me.riportami a venerdì sera.. quando parlavamo sul lettino dei nostri occhi dilatati e dei miei disastri.. o a quando eravamo dal medico o in farmacia.. quello era qualcosa di infinitamente più serio, grande e di cui preoccuparsi.. ma eravamo insieme, da ragazzo e ragazza. da innamorati. faremo i cugini quando avremo sessant'anni..ora non so se non vorrei essere venuto a roma o se non vorrei essermene tornato così presto.. mi sento pesante.. sono pesante.. appena mi sento lontano da te non riesco più a volare.. ed ho capito quanto lontano sia un aggettivo inadeguato.. sono stato più lontano ieri di quanto lo fossi a 500 km..lau ti amo. quanto non saprei dirtelo. mi spiace.........tuo