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Cantico dei cantici 3

"Sul mio letto durante
le notti ho cercato
colui che la mia anima ha amato.
Lo cercai, ma non lo trovai.
Lasciami levare, ti prego,
e andare in giro per la città;
nelle strade e nelle pubbliche piazze
lasciami cercare colui che
la mia anima ha amato.
Lo cercai, ma non lo trovai.
Le guardie che facevano
la ronda nella città mi trovarono:
'Avete visto colui che
la mia anima ha amato?'
Le avevo appena oltrepassate
che trovai colui che la mia anima ha amato.
L'afferrai, e non lo lasciavo andare,
finché l'ebbi introdotto
 nella casa di mia madre
e nella stanza interna di colei che era stata incinta di me.
Vi ho posto sotto giuramento,
o figlie di Gerusalemme,
per le gazzelle o per le cerve del campo,
di non cercar di svegliare
né di destare [in me] l'amore
finché esso non vi sia incline"

- Salomone

 

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« Dilemmi grammaticaliMessaggio #141 »

uomini e donne

Post n°140 pubblicato il 12 Dicembre 2007 da laurabrowns

Uomini e Donne.

Premetto che parto da un punto di vista probabilmente parziale.

Ultimamente, spesso, le mie amiche, mia sorella stessa, mi hanno chiesto consigli su come comportarsi con i propri uomini... 

La caratteristica comune di questi uomini era la superficialità...mi sono ritrovata a parlare con donne il cui unico desiderio era avere attenzione, cura, affetto, presenza. E le loro richieste le facevano con paura, con parole di scusa. “Scusa se te lo chiedo, vorrei trascorrere del tempo con te”.

“Scusa, se ho questa esigenza, stasera vuoi dedicarmi un po’ del tuo tempo?” 

“Scusa, potresti concentrarti un attimo su di me? Potresti guardarmi, ancora una volta, come all’inizio, quando non ero ancora considerata una presenza scontata al tuo fianco? Ti chiedo ancora umilmente perdono se ti importuno con le mie richieste...con le mie fragilità... ma sai ....”

 È normale dover chiedere al proprio uomo? In un rapporto non dovrebbe essere genuino desiderio di entrambi il voler trascorrere del tempo insieme? Perché devo constatare che gli uomini ad un certo punto diventano così distratti, così superficiali? 

Queste considerazioni mi bruciano sulla pelle con un’amarezza indicibile...sto arrivando alla conclusione che, purtroppo, tutto cambia...tutto passa...avevo creduto...avevo investito nella passione, nell’attenzione...nell’amorevolezza...ed ogni giorno la mia soglia di attenzione...di cura... non cala...e mi ritrovo di fronte un uomo che si abitua a tale trattamento...che lo dà per scontato... o, addirittura, dovuto, ed in cambio? Nulla: superficialità e distrazione...

 Sto perdendo la fiducia negli uomini... me lo ha detto una mia carissima amica...piuttosto, sto perdendo la fiducia nei rapporti...ho paura che ad un certo punto l’uomo di cui ti sei innamorata si stanchi di te...si allontani irrimediabilmente... 

So benissimo che rischio di essere accusata di parzialità...che molti uomini potrebbero rispondermi che tantissime donne si comportano allo stesso modo... 

Una conclusione parziale alla quale sono giunta è che durante il fidanzamento le donne sono amorevoli, appassionate, presenti e gli uomini al loro fianco...distratti...egoisti...dopo il matrimonio la situazione si inverte... la donna pensa di essere arrivata ad un punto di arrivo...e di non dover fare più niente per conquistare il proprio uomo... quest’ultimo, sentendosi imbrigliato in una situazione che comporta impegni e responsabilità, rimpiange la leggerezza del rapporto del fidanzamento...e cerca altrove la passione, l’allegria, la spensieratezza, un rapporto scevro dalle problematiche quotidiane...

 Chi sbaglia? Entrambi...

 Mi viene in mente un aforisma emblematico...non ricordo di chi...diceva: “Gli uomini si sposano sperando che la propria donna non cambi...ma lei cambia, le donne, invece, si sposano sperando che il proprio uomo cambi....ma lui non cambia...” (!!!)

 Che sia sbagliato il punto di partenza? Che siano, inevitabilmente, due mondi inconciliabili?

Non è da me essere catastrofica...nè pessimista...ma davvero brancolo nel buio totale...

 

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sottovento sbandavano più al largo,
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è quella terra di nessuno. Il porto
accende ad altri i suoi lumi; me al largo
sospinge ancora il non domato spirito,
e della vita il doloroso amore.

"Ulisse" U. Saba

 

 
 
 

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