Post n°56 pubblicato il 23 Settembre 2007 da elzevira
|
Post n°55 pubblicato il 23 Settembre 2007 da elzevira
|
Post n°54 pubblicato il 23 Settembre 2007 da elzevira
|
Post n°53 pubblicato il 23 Settembre 2007 da elzevira
|
In rete ci sono comunità di tutti i tipi. Gente in ogni parte del globo che condivide foto, filmati, interessi (moda, cinema ecc.), passioni e così via. Questa è una comunità (che ho scoperto da un articolo del New York Times) che riunisce già quasi un milione e mezzo di persone. E mi sembra la più giusta! si chiama www.43things.com. Tutte che le cose vorreste fare, prima di morire, prima di invecchiare, prima di finire di leggere questo post. Insomma, riunisce tutti i desideri di tutti in classifica. Sembra stupido di primo acchito, o almeno così ho creduto..ma poi a ben veder, perchè dovrebbe esserlo? Anzi, la "ricerca della felicità", i desideri da soddisfare, anche i più capricciosi o volaliti (soprattutto quelli) rappresentano elementi che trascuriamo sistematicamente dimenticandoci di svilupparli, come una specie di lunga pellicola in negativo della nostra vita chiusa in un cassetto. Me ne sono accorta quando di primo ho cercato anceh io di fare la mia classifica delle THINGS TO DO ..e non riuscivo. Avevo chiaro, anzi chiarissmo, l'elenco di cose che non mi piacciono nella mia vita, ma quelle DA DESIDERARE no, quelle no. perchè? |
Hai ragione. Un giorno il pavimento si spalanca sotto ai tuoi piedi: lui non c’è più. E' andato via. E tu sei morta. Strizzata, spremuta, la tua giovinezza. Succede così nella vita. Succede e basta, anche se non dovrebbe. So che cosa si prova. Un uomo ti respinge dalla sua vita, e tutto torna come prima. Ma non per te. Hai ragione ad essere rabbiosa, a urlare anche se nessuno può sentirti. Non si ha diritto di lasciare una persona che ci ama. Non si ha diritto di cancellare il suo nome dalla nostra mente. Non si ha diritto di fare soffrire chi si è affidato a noi, fosse pure per poco, fosse anche per una sera solamente. Non si ha diritto neanche di morire, se non si riesce a dire una parola a una figlia che resta. Non si ha diritto di lasciarla come una bambina affamata in mezzo alla strada, anche se questa bambina crescerà. E diventerà una donna, un’adulta sopravvissuta, e gli altri intorno a lei penseranno che è diventata forte. |
|
|
Inviato da: enzoric2006
il 24/10/2010 alle 10:13
Inviato da: netro
il 05/09/2009 alle 07:17
Inviato da: notesitoweb
il 23/06/2008 alle 14:29
Inviato da: misterk2004
il 20/05/2008 alle 17:49
Inviato da: bRiOz
il 15/12/2007 alle 01:19