NULLIUS IN VERBA

SHOPPING


Ieri sera, come da un bel pezzo oramai, mi è capitato di vedere Report con la mia amata Gabanelli, si parlava di moda, anzi di alta moda. Un made in italy tutto particolare, nel senso che di italiano aveva ben poco. Grandi capannoni pieni zeppi di cinesi che per due soldi lavorano giorno e notte per fare delle borse di lusso che ai grandi costano una ventina di euro, al cliente quattrocento o adirittura settecento euro.Ma fin qui niente di nuovo, si sapeva.La cosa che invece mi innervosisce sono le commesse degli atelier.Quando chiedi esterrefatta se quella cifra a tre zero presente sulla targhetta sia il prezzo della minuscola pochettina o il numero di atomi presenti nel tessuto, la signorina con i capelli tirati e il tallierino austero ti guarda con spregio, ti strappa la mini borsetta dalle mani e annuisce con superiorità.Quando chiedi una 44, ti scrutano con sospetto e con aria schifata, si dirigono verso il magazzino ad accettarsi di qualche rimanenza grandi taglie ordinata per sbaglio.Quando prendi in mano la magliettina e non sei tanto convinta, perchè non ti piace il colore, il modello e ci pensi.....lei ti risponde " Signora, per 150 euro...."Ma brutta stronza, ma tu quanto ci metti a guadagnare 150 euro?Considerando che sei una commessa e hai uno stipendio inferiore al mio, perchè devi farmi sentire una morta di fame?Dopo la Gabanelli e il ricordo di qualche commessa acida e zitella, difficilmente tornerò ad investire nelle grandi firme, ora mi butto nell'alimentare, impiegherò le mie finanze su pasta e pane.....che dite mi conviene?