NULLIUS IN VERBA

FALETTI, GIALLINO SPENTO


Le lunghe giornate d'estate conciliano la riconquista di piacevoli vecchie abitudini: la pennichella pomeridiana o, per i più arditi, la lettura di un buon libro. Dopo aver riconsumato i gialli della vecchia e perfida Agatha, mi sono concessa l'ultimo di Faletti, nonostante il decrescente indice di gradimento delle ultime fatiche letterarie.Sette racconti, brevi quanto basta, mi hanno ingolisito e mi sono tuffata intrepida nella lettura....Primo racconto: carino, coinvolgente, ma più che un giallo mi sembra la trama di Doreimon, il cartone animato giapponese, fantasia gratuita a completamento di una storia che sembra arrancare senza una direzione. Finale scadente, deludente, misero.Considerate che il primo è forse il più bello, gli altri raccontano hanno la stessa suspence del tema di Natale di mia figlia alle elementari.Alberi e pietre animate che uccidono i cattivi, mostri buoni, cadeveri rinvivoliti, la matita magica... immaginate l'intensità dei brividi che hanno percorso la mia pelle...E pensare che per "Io uccido" avevo persino rinunciato alle avance di mio marito e a "Chi lha visto"!!Delusione profonda, voto 4/10.