indipendenza felina.

raccontino...


...consegnava la merce in quel negozio da tempo...la sveltezza del servizio, il torpore mattutino non gli avevano mai permesso di guardarsi intorno, fino ad una mattina di un febbraio singolarmente caldissimo.entrando aveva appoggiato i pacchi in terra facendo parecchio rumore, girandosi per verificare di non essere stato notato la vide.una cascata di ricci neri lunghi a metà schiena, un viso dolcissimo e, scendendo, un corpo esile e definito, accennò un sorriso tendendo lieve le labbra perfette.lei, a quell'ora di solito non era al lavoro, quella mattina era un fortuito caso. Si trovò davanti un uomo, forse con il doppio dei suoi anni, ma paurosamente attraente. Non era una sprovveduta, capì con he sguardo si era appoggiato su di lei.'lasci qui' disse e prese il pacco più grosso e pesante senza sforzo guardandolo come a voler fargli capire che non aveva ache fare con un'ochetta priva di midollo. 'caratterino...che segno sei?''cancro, ascendente cancro e stamattina ho da fare...'firmando la bolla di consegna si accorse che lui le aveva scritto il suo numero seguito da 'spero che avrai un attimo per usarlo', lei lo fece, non la spaventava l'età e voleva gestire lei la situazione.una cena, un cocktail alcolico e senza troppi convenevoli eccoli a casa di lui.non gli era mai capitato, stava lì con una bambina e si sentiva esaminato, a disagio, mentre barcalenava in tali pensieri lei si accomodò sulle sue gambe e lo baciò, con trasporto...cominciò a sforarla...il suo corpo era come se l'era immaginato...lei sbottonandogli la camicia segnava la traiettoria delle labbra...lui aveva un fisio stupendo...a letto...lei come nei film con i capelli e il viso perfetto e un intimo fantastico si avvicinava a lui, seduto sul bordo del letto, quasi intimidito.'sei bellissima' la reazione non fu quella attesa, lei si adombrò, bloccandosi inpiedi davanti a lui.'non parlare, sono qui, non serve regalarmi complimenti' e prima che potesse dire altro si chinò su di lui...