indipendenza felina.

sogno...


Non ho mai creduto alle favole e soprattutto, non ho mai creduto che una donna sarebbe potuta  essere fedele, intelligente, dolce e che mi avrebbe fatto sentire bene...si, insomma, non potevo credere che tutti questi elementi potessero fondersi.Anzi, veramente avrei dato il beneficio del dubbio ad una donna poco piacevole nell’aspetto, ecco, il mio cinismo induceva la mia mente a pensare che: se una donna è brutta è intelligente, se è bella no, è solo una sorta di mantide religiosa.Ancora oggi stento a credere, oggi che sono qui, in piedi su questi scalini di marmo, circondato da gente apparecchiata come le tavole a natale, avvolto dagli aromi di profumo da donna e dopobarba maschile…Sono qui che aspetto che arrivi la donna più bella, dolce, simpatica e paurosamente intelligente, perché lei è tutto ciò che un uomo possa desiderare e tutto ciò che una donna possa ambire ad essere…mia madre mi sorride da lontano, i più orgogliosi tengono lo sguardo basso per celare qualche spudorato capillare troppo rosso perché sia sfoggiato con un abito elegante.Mentre abbandono i pensieri e la sensazione che la pelle di tutto il corpo si stesse accorciando comincia a pervadermi una berlina nera appare come in un sogno;Calò il silenzio, due maggiordomi scendono dall’auto, disposero con modi gentili la folla a semicerchio. Lasciano me al centro.Le gambe mi tremano. Dov’è lei se non è in quell’auto?Dalle raffinate casse della berlina comincia ad aleggiare l’inno a madre natura…commozione e smarrimento, mai provati insieme, mi sento vulnerabile…All’inizio della strada che porta alla chiesa due imponenti cavalli neri incrociano i loro territori per poi giungere dritti, lentamente ed elegantemente verso di me, a cavalcarli mio padre e mio suocero…arrivato si dispongono come due guardie londinesi ai lati della folla di invitati ormai al delirio…Eccola.Un cavallo bianco trotta felice su quelle note, sopra, un angelo vestito di avorio e tulle rosso, i riccioli al vento, sorride, si ferma, scende, viene verso di me mi bacia:‘oggi c’è un invitato in più’ sussurrò mettendo la mia mano destra sul suo ventre.‘non svegliarmi, ti prego.’