la valigia gialla

HALLOWEEN


Halloween E’ proprio vero che si soffre di più per le preghiere esaudite. Lo sceriffo Thomson capì finalmente la profondità di questa considerazione di Truman Capote. Aveva desiderato per una vita un delitto su cui misurarsi, un caso capace di mettere alla prova il suo acume. La notte di Halloween glielo aveva infine procurato, ma capì presto che non sarebbe stato capace di risolverlo. “Dolcetto o scherzetto?” avevano detto in coro i bambini. “Andate a rompere da un’altra parte!”. A Larry Randall evidentemente la festa di Halloween non andava a genio. I fantasmini sciamarono via fra risate e gridolini; in fondo è più emozionante uno cattivo che ti caccia via di uno che sta al gioco e ha preparato i dolcetti da distribuire. Lo scherzetto parve essere una piccola salva di petardi: quattro o cinque scoppi. Larry Randall piombò a terra fulminato da cinque proiettili calibro 45. Per lo sceriffo Thomson la meccanica dei fatti era ovvia: uno dei bambini aveva preso la pistola del papà, magari pensando che fosse scarica. Maledetta abitudine degli americani di tenere armi in casa: ecco come capitano poi i guai. Ma il caso non si rivelò così semplice da risolvere: Martin, Greta, Tom, Marta, Jane erano usciti insieme, poi Martin e Tom si erano uniti a John e Thomas che erano più grandi, insieme ai figli di Miller erano infine andati a bussare alla porta di Larry Randall e, forse, c’erano anche Tim e altri due, soprannominati Cip e Ciop, che erano i figli del pastore Tilgher. Un rebus e poi tutte le armi delle famiglie dei bambini risultavano a posto e ben custodite “…sa sceriffo, con dei bambini in casa..” era stato più o meno il ritornello. Forse poi c’era un bambino in più o uno in meno …vattelapesca. Lo sceriffo Thompson ebbe il suo caso che non riuscì a risolvere e questo fu il cruccio di tutta la sua vita. Larry Randall giacque tre metri sotto terra: in fondo non era una cattiva persona. Aveva due difetti: non gli piaceva la festa di Halloween e gli piaceva prendere in giro pesantemente il signor Joseph Koch, un collega d’ufficio: un nano timido e mite. A cui invece la festa di Halloween piaceva. Per questo aveva nel suo guardaroba un costume da fantasmino. E, dimenticavo, aveva anche una Colt 45. Silvestro Gambi