Il labirinto

Cigno appiccica!


C'era una volta non si sa dove un uomo che aveva tre figli. Morendo al primo lasciò il mulino,al secondo la casa al terzo un accidente di nulla (che gli stesse vagamente antipatico?Che lo considerasse uno iettatore? Che pensasse che fosse un cuculo nel nido? Non lo sapremo mai,quindi non me lo chiedete). Il diseredato quindi pensò bene di levarsi di tre passi e,raccolte le sue povere cose in un fagotto,cominciò a camminare (per la serie Che sarà,che sarà,che sarà della mia vita chi lo sa) Arrivato in un bosco, seduta sotto a un albero trovò una vecchina con un cigno accanto (perchè questa come animale domestico si fosse scelta un cigno è una cosa che non capirò mai!) La poverina disse al giovinotto che aveva tanta fame (tipo canzone Il pescatore di de andrè)L'altruista spezzò il filone di pane che aveva in saccoccia e lo divise con lei e col cigno (già che c'era,poteva far mangiare pure lui,no?) Per ricompensa la vecchina gli regalò il cigno (erano anni che tentava di sbolognarlo a qualcuno,adesso aveva trovato il bischero!) Gli disse però una frase che lo lasciò alquanto perplesso:- Quando sarà il caso, pensa "Cigno,appiccica!" e vedrai che succede!- poi sparì tipo miraggio. Il giovinotto avrebbe tanto voluto lasciare il pennuto dov'era,ma poi pensò che quello non c'aveva colpa se la sua padrona era scema,così lo adottò come compagno di sventura e se lo prese a fagotto. Cammina cammina arrivò in città e la prima cosa che seppe fu che in quella città la principessa non rideva da dieci anni e che tutti erano tristi ( buono a sapersi,ma che gliene poteva fregare a lui?) Camminava per i fatti suoi quando fu abbordato da una signora riccamente vestita che non gli chiese le sue grazie,no! Gli chiese una piuma del suo cigno e senza aspettar risposta pose una mano sul posteriore. Il giovinotto,vista la malacreanza,pensò:"Cigno,appiccica!" In men che non si dica la matrona si ritrovò attaccata al popò dell'animale, senza saper chi ringraziare.A nulla valsero i suoi tentativi. Intanto il giovinotto e il cigno proseguivano il cammino. Udendo le urla ,un garzone di macellaio provò a liberarla,ma rimase attaccato alla gonna della matrona. Stessa sorte toccò prima a una guardia,poi a un giudice ,poi a un nobile e ad un prete. il giovinotto e il cigno ,intanto felici e beati arrivarono al castello,seguiti da un codazzo di persone che ridevano come matte mentre i poveracci attaccati li stramaledivano fino alla settima generazione. Non vi dico la baraonda! A u ncerto punto si aprì il balcone reale e comparve lei,la principessa musona. Solo che musona non era più ,rideva come una matta,fino a farsi saltare i bottoni del vestito e urlava :_Ancora,ancora!_ manco stesse.... beh avete capito cosa. Al suono della sua risata,miracolosamente,i poveracci si ritrovarono liberi. Le guardie presero in consegna cigno e giovinotto (quello,poveretto,recitava tutte le preghiere,perchè era convinto di essere in procinto di esser condannato a morte) Invece il re non solo lo abbracciò come un figlio,ma seduta stante lo fece sposare a sua figlia (cosa che non gli dispiacque perchè la principessa era una gran bella gnocca) il cigno fu nominato grande animale di corte e tutti vissero felici e contenti.Larga la foglia stretta la via dite la vostra che ho detto la mia