Il labirinto

La fatina principiante


Rosmarina era una maga cadetta, da poco salita al rango di fata apprendista. Per sperimentare le proprie capacità, dopo le lezioni alla università della magia, si recava alla ricerca di opere di bene da fare. Quel pomeriggio, Rosmarina, decise di andare al mare. Per vedere se poteva lavorare con gli spiaggianti. Prima di tutto vide come era strano il modo in cui essi si erano disposti. Gli innamorati con gli asciugamani vicini. I parenti, sempre vicini, ma a una distanza maggiore, di 10-15 centimetri. Mentre gli amici, si erano messi ancora più lontani tra loro. Tra ogni gruppo,poi, c’era una strana divisione del territorio, e le distanze eran ben precise, ma non chiaramente delimitate. I disagi non mancavano. C’era un bambino al quale tutti i passanti distruggevano la pista delle palline dei ciclisti. Una signora temeva la polvere di chi passava. E altri si vedevano bene dal farsi schizzare acqua da chi usciva dopo il bagno. -Per prima cosa, farò nascere dei muri, così i confini saranno precisi, e la gente starà meglio!- Ma tutti furono assai scocciati da queste mura, perché facevano loro ombra, e non si potevano abbronzare, così Rosmarina decise di ritirare i muri. Si mise a osservare i bagnanti. Ne vide uno completamente calvo, e provò a leggergli nel pensiero. -Sta sognando di avere una folta capigliatura! Io lo accontenterò!- e per magia cominciò a spuntargli una fluente capigliatura. Poi, questo signore pelato, cominciò a litigare con la moglie. -Hai un diavolo per capello!- disse la moglie. E Rosmarina lo riportò subito, nuovamente, ad essere senza un capello. Infatti, tornò ad essere tranquillo come prima. Intanto un bambino si era tuffato in acqua. -Voglio i cavalloni!- gridava alle onde. Rosmarina l’accontentò immediatamente, facendo apparire quattro bei grossi cavalli, due sauri e due bai, ma lui scappò chiamando aiuto. Allora Rosmarina provò con due cavalli più piccoli, e poi con un pony: ma non ottenne risultati. A questo punto si mise a osservare gli ombrelloni. -Se quando piove si porta l’ombrello- pensò Rosmarina- e questi hanno portato degli ombrelli grandi, significa che si aspettano una grande pioggia!- Così fece venire un uragano e una forte pioggia, ma tutti se ne andarono dalla spiaggia. Allora la fatina fece ritornare il sole, e con esso tornarono i bagnanti. Vide il bagnino, e lesse nel suo pensiero come aspirasse a salvare qualcuno. -Ho capito perché nessuno si fa salvare da lui. Nella maglietta, nel canotto, e sulla cabina, ha scritto Salva...taggio. Chissà chi sarà mai questo Taggio?- e sulla cabina, sul canotto, e sulla maglietta, la maghina scrisse:"Non salvo solo Taggio, ma salvo tutti!" Le cose però non cambiarono, allora riportò, sempre sulla maglietta, sulla cabina, e sul canotto, la solita scritta. Intanto, su una sdraio, una ragazzina paffutella si lamentava con la mamma: -Voglio diventare bella e attraente come una velina. Tutti mi vogliono bene, ma io voglio essere bella!- La fatina allora la rese magra, alta, e affascinante. La ragazzina andò al bar del lido a comprare dei ghiaccioli, ma quando fece ritorno si lamentava ancora: -Tutti mi guardano! Piaccio al prossimo per come appaio, era meglio prima quando piacevo per quello che ero, e non per come apparivo!- Così Rosmarina la fece ritornare paffutella come prima, dicendo: -All’università di magia sto imparando molte cose, ma prima gli uomini dovrebbero chiarire che cosa vogliono e capire sé stessi!-