Il labirinto

La macchina del tempo


homas era un inventore geniale, ma cosi’ geniale che non c’era piu’ spazio nella sua mente e la sua fantasia e la sua creativita’ ne avrebbero voluto di piu’! Aveva inventato di tutto: dalle scarpe per camminare sull’acqua, alle ali che avrebbero permesso all’uomo di volare, alla vernice che si autodipinge, al cibo che si cucina da solo, senza fuoco. Aveva battuto anche se stesso e superato tutti i limiti….tranne uno e per Thomas era una mancanza non da poco. Non era mai riuscito a fermare il tempo! IL Tempo passava, l’uomo invecchiava e moriva, il futuro diventava sempre presente, il presente, immancabilmente, diventava passato e il passato spesso scompariva quando si affievoliva il ricordo. Che bello sarebbe stato bloccare il tempo in un determinato momento felice e continuare a viverlo all’infinito! La parola futuro, la parola ricordo, la parola vecchiaia e la parola tristezza non avrebbero avuto piu’ significato. Invento’ cosi’ una macchina per bloccare il tempo, attese un momento felice e l’aziono’. L’esperimento funziono’ e cosi’ ogni giorno Thomas viveva quel momento, la felicita’ non aveva limiti, non sarebbe mai invecchiato e morto e mai piu’ un pensiero triste avrebbe transitato nella sua mente. Cosi’, giorno dopo giorno, la felicita’ faceva da regina nella vita di Thomas. Giorno dopo giorno….la felicita’….e poi ancora e solo la felicita’. Dopo un po’ di tempo comincio’ a non riuscire piu’ a chiamarla felicita’ ma fu costretto a chiamarla normalita’. Allora si accorse che il bianco non sarebbe cosi’ bianco se non ci fosse il nero, il giorno sarebbe meno luminoso se non ci fosse la notte e si chiese perche’ dovremmo chiamarli sorrisi se non esistesse la tristezza. Distrusse quindi la macchina del tempo e da quel giorno in avanti si affido’ solo alla macchina della vita.