Il labirinto

Apparenza


C’era una volta un pavone di nome Narciso. Questi era assai vanesio, e parecchio innamorato della sua bellezza. Si pavoneggiava a ogni ora del giorno, e girava tra gli altri volatili esibendosi e mostrandosi loro. Con la splendida coda, verde, nera, blu e con una corona gialla e arancio albicocca, faceva sempre la ruota, esibendosi con ostentazione. La sua vanagloria, e l’ambizione, erano tante e tali che ogni qual volta incontrava un altro uccello cominciava a vantarsi per la sua beltà, e canzonava il povero pennuto trovato sulla sua via. Quando incrociava Fantesca la Gallina la prendeva in giro: -Io sono tanto bello! Tu invece sei buffa! E poi sei sempre lì coi tuoi pulcini, invece di pensare a curarti e a pettinarti pensi solo ai tuoi piccoli.- Se invece incrociava Emiliana la Rondine la derideva: -Sei brutta!E io invece così bello!Sei ininterrottamente impegnata a fare il nido, ma prova invece a preoccuparti della bellezza!- Allorché trovava invece Pietro il Picchio, il quale ticchettava per cercare i vermi nel tronco dell’albero, lo sbeffeggiava e si burlava di lui perché era sempre al lavoro: -Sei goffo e disarmonico mentre picchietti la corteccia!Io invece sono il più dotato di bellezza e sono tanto stupendo!- Gli altri animali non ne potevano più. Persino Pino la tortora era sempre deriso perché si preoccupava tanto di coccolare la sua compagna: -Sei grossolano e ridicolo, sempre a corteggiare la tua amata! Pensa invece alla bellezza, all’aspetto. Fai come me e comincia a occuparti di curare l’immagine!- Ma la peggio l’aveva sempre Olga la cicogna, irrisa e schernita per le sue gambe magre e il becco lungo. Olga veniva sempre dileggiata e motteggiata perché alta alta, e con quella bocca strana: -Dovresti vergognarti di girare con quelle zampe secche e quel becco grottesco e caricaturale. Nasconditi che è meglio! Sei la più brutta di tutti! Io invece sono tanto incantevole e avvenente!- Un giorno però, un ragazzaccio trovò Narciso il Pavone e cominciò a divertirsi strappandogli le belle penne. Poi lo legò stretto, e lo attaccò in cima a un albero. Agli altri uccelli Narciso fece pena, e avrebbero voluto liberarlo, ma nessuno ci riusciva. Alla fine arrivò Olga la Cicogna. Con le sue gambe lunghe poteva arrivare all’albero, e con il becco lungo e fino, fu capace di sciogliere i nodi. Narciso si era sentito perduto, e ora, liberato, si vergognava di non avere più le sue magnifiche piume. Gli altri invece lo festeggiarono e con lui portarono in trionfo proprio Olga. Narciso capì, le apparenze contano poco, certo bisogna essere ordinati e puliti in segno di rispetto per l’altro, ma la cosa più importante è quanto si fà, non come si appare.