Il labirinto

Sorelle nell'infinito


Nella notte dei tempi, nell’oscurità più assoluta, in una dimensione che per noi può essere solo immaginaria, la Natura, ormai al nono mese di gravidanza, mise alla luce due bellissime sorelline. Nei primi anni di vita le due bambine crebbero alla calda luce della madre. I giorni dell’infanzia, in una dimensione di sogno, edificarono l’anima delle due gemelle, che esplorarono l’universo e andarono oltre, scoprendo la fine dell’infinito, il luogo in cui ci sono tutte le risposte, anche alle domande che non ne hanno una. Le due sorelle erano un medesimo ma diverso spirito. Era come se tutto quello che è buono si mescolasse perfettamente con quello che è cattivo, paradossalmente eliminando il senso di questa differenza. Non due facce della stessa medaglia, ma le facce della medaglia perfettamente mischiate l’una all’altra. La loro magia, consisteva nel sentirsi due esseri ma allo stesso tempo uno solo. Il loro amore reciproco non aveva paragoni, non c’erano confini alle loro emozioni perché erano infinite. Erano convinte che niente le avrebbe mai separate e avevano la sensazione che anche se qualcosa le avesse divise, la loro unione non si sarebbe mai nettamente spezzata. I millenni si susseguivano senza sosta, dominati dall’eterno, perché quella è la parola giusta per qualcosa che non ha fine. Un giorno la natura si annoiò, chiamò le due figlie, alle quali non aveva ancora dato un nome e diede loro un incarico: “Figlie mie, l’universo per noi non ha segreti e quello che si conosce troppo bene finisce per annoiare. Voi due leggete una nella mente dell’altra e io nella vostra e so che vi amate totalmente. Separarvi è un dolore, però nel mio progetto è necessario! E’ per questo che io, regina di questo regno assoluto, ho così deciso: “tu” –rivolgendosi alla prima figlia –“farai nascere esseri che chiamerò piante, animali e esseri umani, li condurrai nel loro cammino, insegnerai loro cose, emozioni, se vorranno ascoltarti. Li vedrai crescere ma, bada bene, non li dominerai mai, dovrai accontentarti di proporre loro una serie di strade da seguire e di lasciare il libero arbitrio finale. Li vedrai cambiare aspetto sempre più fino al giorno in cui li accompagnerai da tua sorella. Ti chiamerai Vita!” “Tu” –rivolgendosi all’altra figlia –“li prenderai per mano, quando tua sorella li porterà a te, li condurrai in un nuovo viaggio, in cui svelerai loro tante cose che avrebbero voluto capire ma non erano mai riusciti, li riscalderai durante il tragitto, calmerai i turbamenti provocati dai cambiamenti e li consegnerai infine nelle mani di tua sorella di nuovo. Tu ti chiamerai Morte!”. Da quel momento diventarono “due volti dello stesso corpo”, ma mentre una venne vista con simpatia e quasi tutti le vollero sempre bene, l’altra accompagnando un viaggio più oscuro, venne vista con odio e con disprezzo…..e pensare che, se guardi bene, le vedi mano nella mano che volano nell’infinito.