Il labirinto

I dittatori (Neruda)


È rimasto un odore tra i canneti:un misto di sangue e carne, un penetrantepetalo nauseabondo.Tra le palme da cocco le tombe sono pienedi ossa demolite, di ammutoliti rantoli.Il delicato satrapo conversatra coppe, colletti e cordoni d'oro.Il piccolo palazzo luccica come un orologioe le felpate e rapide risateattraversano a volte i corridoie si riuniscono alle voci mortee alle bocche azzurre sotterrate di fresco.Il dolore è celato, simile ad una piantail cui seme cade senza tregua sul suoloe fa crescere al buio le grandi foglie cieche.L'odio si è formato squama su squama,colpo su colpo, nell'acqua terribile della palude,con un muso pieno di melma e silenzio