Il labirinto

Costanza Monti Perticari


Costanza, amatissima figlia del poeta, nasce a Roma il 7 giugno 1792 dove vive fino all’età di 5 anni, quando i genitori, costretti a lasciare la città, si trasferiscono prima a Bologna, poi a Milano, a Venezia, in Francia ed infine di nuovo a Milano dopo il 1801. In questi anni tormentati, Costanza trascorre lunghi periodi a Maiano, in Romagna, presso la casa degli zii paterni che continuerà a considerare per tutta la sua vita un rifugio felice e prediletto. Studia a Ferrara, presso il collegio delle Orsoline, lontana dai genitori, con i quali ha talvolta rapporti conflittuali, lamentando il dominio assoluto della madre, donna bellissima ed austera, nei confronti del padre. Proprio per volere dei genitori, pur innamorata del giovane Mustoxidi, un greco amico del padre, sposa nel 1812 il conte Giulio Perticari di Savignano sul Rubicone, uomo di nobile famiglia e valente filologo. I primi anni del matrimonio sono i più felici per la giovane donna che, dotata di cultura e sensibilità poetica, intrattiene numerosi rapporti intellettuali e d’amicizia, frequenta Accademie Letterarie e scrive lei stessa componimenti poetici, tra i quali il più celebre è il poemetto l’Origine della Rosa, largamente apprezzato dal Monti stesso e dagli ambienti letterari del tempo. Grazie a questa spiccata personalità, Costanza diviene un punto di riferimento per la cosiddetta scuola pesarese - romagnola e ciò la porta a frequentare ambienti aperti e vivaci rispetto all’angusto ambito provinciale. Se da un lato l’amore per le lettere rappresenta il vero punto di unione tra lei ed il marito, dall’altro questo suo carattere estroverso dà adito a numerose invidie ed infondate accuse sulla sua condotta morale, che la costringono a lasciare Pesaro. La situazione poi peggiora drasticamente quando il Perticari muore a causa di un tumore al fegato e Costanza viene accusata dai familiari del marito, ormai decisi a congiurare contro di lei, di avere avvelenato il proprio sposo. Cacciata ed umiliata, cade in uno stato di depressione che si aggrava quando il padre, colpito da un ictus, muore nel 1828 dopo lunghe sofferenze. Esclusa anche dal testamento del Monti per volere della madre, Costanza cerca un po’ di quiete presso i cugini in Romagna e dal 1836 si trasferisce a vivere presso il Convento delle Orsoline a Ferrara dove morirà il 7 settembre del 1840 per una malattia al seno, dopo aver trascorso gli ultimi anni fiaccata da continui tormenti fisici e morali.