Il labirinto

Matilda De Braose


Matilde de Braose nacque attorno al 1155 da Bernard St. Valéry, la giovane aveva molti fratelli e fratellastri fra cui Tommaso de St. Valéry che combatte dalla parte dei francesi durante la battaglia di Bouvines, in quell'occasione, il 27 luglio 1214, Giovanni d'Inghilterra perse molti dei suoi domini francesi e quando tornò in patria tornò i baroni infuriati e la Magna Charta pronta per essere firmata. Attorno al 1166, quindi poco più che decenne, sposò Guglielmo de Braose, IV signore di Bramber di dieci anni più vecchio di lei. L'uomo che le era stato scelto come marito era il figlio di due esponenti della buona nobiltà inglese, Guglielmo de Braose, III signore di Bramber e di Berta di Hereford, le ricchezze di Guglielmo erano grandi e comprendevano la Signoria di terre sparse fra Inghilterra, Galles e Normandia e quando, nel 1199 Giovanni d'Inghilterra salì al trono si aggiunse anche la signoria di Limerick, in Irlanda. Matilde aveva sposato un uomo ambizioso ed ella stessa non fu da meno, fece costruire il castello di Hay-on-Wye e le leggende locali raccontano ancora che l'abbia costruito da sola in una notte. Una volta che il maniero fu finito Matilde ne venne messa a capo per difendere il territorio circostante. Nel 1198 un castello lì vicino venne attaccato da Gwenwynwyn ab Owain, principe del Powys, Matilde tenne lontani gli invasori dal castello per tre settimane resistendo fino all'arrivo delle forze inglesi.La discendenza [modifica]Matilde e Guglielmo insieme ebbero numerosi figli, questi sono quelli di cui si ha notizia certa:William de Braose (1175 - 1210), sposò Matilde de Clare, figlia di Riccardo de Clare, IV conte di Hertford, fra i suoi figli si ricorda Giovanni de BraoseGiles de Braose (1180 - 11 novembre 1215), fu vescovo di HerefordReginald de Braose (1178 - 9 giugno 1228), un suo figlio sposò Eva Marshal, figlia di Guglielmo il MarescialloMatilde de Braose (1172 - 29 dicembre 1210), andò sposa a un principe galleseMargaret Braose (1177 - dopo il 1255), sposò Walter de Lacy ed una delle sue figlie fu Egidia de LacyAnnora de Braose (1190 - 1241)Loretta de Braose (1185 circa - 1266 circa)Giovanni de Braose (1180 - 1205)Flandrina de Braose, fu badessa a GodstowL'offesa a Giovanni e la morte [modifica]Nel 1208 vi fu un grave dissidio fra Guglielmo, Matilde ed il re Giovanni d'Inghilterra. Non si sa con esattezza quale fosse il vero motivo del disaccordo, forse una forte somma di denaro che Guglielmo doveva al re, o forse un incauto commento di Matilde circa la partecipazione del sovrano alla morte del nipote Arturo I di Bretagna. Quale che sia la ragione il re chiese che il loro figlio maggiore, Guglielmo, venisse mandato a corte come ostaggio. Matilde rifiutò seccamente asserendo che non avrebbe mandato il figlio da un uomo che aveva ucciso il nipote[1]. Matilde comprese presto l'errore fatto, tentò di riconquistare il favore reale mandando alla regina 400 capi di bestiame vantandone le ottime qualità, ma non fu sufficiente. Il re mandò delle truppe al confine con il Galles che cinsero d'assedio i castelli di famiglia. Matilde fu costretta a fuggire con il figlio e trovò rifugio presso la famiglia de Lacy, una delle sue figlie aveva sposato uno di loro, in Irlanda, e lì vennero catturati nel 1210 mentre tentavano di raggiungere la Scozia. Matilde ed il figlio vennero portati a Corfe Castle, murati vivi nei sotterranei e lasciati morire di fame. Suo marito Guglielmo dovette fuggire in Francia e lì morì l'anno seguente. Sua figlia Margaret fondò l'Ospedale St.John nell'Herefordshire in memoria della madre e del fratello. La figura di Matilde colpì molto l'immaginario popolare, oltre alla leggenda secondo cui avrebbe costruito il castello di Hay in una notte, viene spesso ricordata a capo delle truppe durante la difesa delle sue proprietà[2] e come una donna dal carattere saggio e forte [3]. Il modo in cui Matilde e Guglielmo vennero uccisi colpì molto i baroni che misero nella Magna Charta una clausola che voleva che nessun uomo vennisse ucciso, bandito, o arrestato senza che fosse sottoposto al giudizio dei suoi pari o giudicato secondo la legge della sua terra.