Montebello (Rimini) è la località in cui si svolge la vicenda. Un bellissimo castello, visitabile tutt’ ora, è stato testimone della tragedia che ha sconvolto la vita della famiglia di Ugolinuccio, allora, Signore del luogo. Ma ritorniamo al tempo in cui avvennero i fatti. Seconda metà del XIVsec. Nel castello viveva una famiglia benestante, Malatesta, Signori del posto. La vita scorreva serena, nonostante il periodo controverso (storico). La coppia vive la felicità della nascita di una splendida bambina, Guendalina (Malatesta). Ma la sorte gioca con le loro vite, perché Guendalina nasce con i capelli bianchi (albina). Nel Medioevo, l’albinismo, era segno di sventura e stregoneria. Chi ne era colpito veniva accusato di essere indemoniato e condannato a morte atroce. I genitori di Guendalina, per farla sopravvivere, le tingono i capelli con una sostanza a base erbe, che scuriscono la chioma, ma al contatto con la luce del sole, emana dei riflessi azzurri. Da questo anomalia, la piccola, ebbe il nome di Azzurrina. I genitori per tutelarla, decidono di non farla mai uscire dal castello, ma cercano in ogni modo di allietare le sue giornate. E’ scortata da due guardie in ogni momento delle sue giornate. Curata amorevolmente da mamma e servitù, la piccola cresce serenamente sino a quel tragico 21 giugno 1375.Quel giorno, un forte temporale imperversava nella zona, … i lampi squarciavano il cielo, illuminando la campagna circostante. Azzurrina giocava con una palla fatta di pezza e corda, come si usava a quel tempo. Ad un tratto la palla le sfuggì di mano rotolando lungo una scala che conduceva alle cantine del castello. Guendalina scese lungo i gradini con l’intento di recuperare il suo giocattolo. Le guardie non l’accompagnarono, poichè la scala conduceva alla cantina ed alla ghiacciaia, non c’erano pericoli nè altre uscite. Ma un grido lacerò l’aria! I due soldati si precipitarono verso la scala. Ma…di Azzurrina non c’era traccia. Era come svanita nel nulla. Per molti giorni, il castello, le campagne e l’intero borgo, furono setacciati nella disperata ricerca della bambina. Ma non fu mai più ritrovata. (Interno del castello. Scorcio delle cantine)
Azzurrina
Montebello (Rimini) è la località in cui si svolge la vicenda. Un bellissimo castello, visitabile tutt’ ora, è stato testimone della tragedia che ha sconvolto la vita della famiglia di Ugolinuccio, allora, Signore del luogo. Ma ritorniamo al tempo in cui avvennero i fatti. Seconda metà del XIVsec. Nel castello viveva una famiglia benestante, Malatesta, Signori del posto. La vita scorreva serena, nonostante il periodo controverso (storico). La coppia vive la felicità della nascita di una splendida bambina, Guendalina (Malatesta). Ma la sorte gioca con le loro vite, perché Guendalina nasce con i capelli bianchi (albina). Nel Medioevo, l’albinismo, era segno di sventura e stregoneria. Chi ne era colpito veniva accusato di essere indemoniato e condannato a morte atroce. I genitori di Guendalina, per farla sopravvivere, le tingono i capelli con una sostanza a base erbe, che scuriscono la chioma, ma al contatto con la luce del sole, emana dei riflessi azzurri. Da questo anomalia, la piccola, ebbe il nome di Azzurrina. I genitori per tutelarla, decidono di non farla mai uscire dal castello, ma cercano in ogni modo di allietare le sue giornate. E’ scortata da due guardie in ogni momento delle sue giornate. Curata amorevolmente da mamma e servitù, la piccola cresce serenamente sino a quel tragico 21 giugno 1375.Quel giorno, un forte temporale imperversava nella zona, … i lampi squarciavano il cielo, illuminando la campagna circostante. Azzurrina giocava con una palla fatta di pezza e corda, come si usava a quel tempo. Ad un tratto la palla le sfuggì di mano rotolando lungo una scala che conduceva alle cantine del castello. Guendalina scese lungo i gradini con l’intento di recuperare il suo giocattolo. Le guardie non l’accompagnarono, poichè la scala conduceva alla cantina ed alla ghiacciaia, non c’erano pericoli nè altre uscite. Ma un grido lacerò l’aria! I due soldati si precipitarono verso la scala. Ma…di Azzurrina non c’era traccia. Era come svanita nel nulla. Per molti giorni, il castello, le campagne e l’intero borgo, furono setacciati nella disperata ricerca della bambina. Ma non fu mai più ritrovata. (Interno del castello. Scorcio delle cantine)