Il labirinto

L'ingenuo errante (Norris)


Con la mente di un fanciullo intraprese il viaggio,ingenuo e spensierato si apprestò ai preliminari.Fu poco attento ed oculato nella scelta degli strumenti necessari ai suoi bisogni. Trovò difficile e quasi impossibile utilizzare quel che aveva per gli scopi del momento. Come scolaro era in cerca di una guida, un faro nella notte buia.Calpestò sentieri impervi e tortuosi dal manto pietroso. Valicò passi di montagna ripidi e scoscesi immersi nella folta bruma del mattino. Traversò altipiani brulli e bruni, il suolo ferito dalla potenza del solleone. Giunse esausto, affaticato e sudato ad un trivio dove la grande quercia oscurava la piccola taverna in riva al fiume.Si rifocillò e subito cadde in un sonno profondodai sogni tortuosi, scuri e amari oltrepassando la soglia dei sensi.Si svegliò e accanto a lui vide fronteggiarsi il serpente e l'aquila, l'amico di oggi e la compagna di ieri. Camminarono fianco a fianco...per un breve trattonon una parola, né un gesto, nemmeno un pensiero vi fu tra loro, solo presenza, solo nuda e cruda presenza.Rispettò e con dolore condivise, alla luce del giorno, il patto fedele della natura, per secoli calpestato, odiato e amato, silente nella buia notte violato.