Il labirinto

John Wycliffe


uesto filosofo francescano, docente presso l'Università di Oxford, recependo l'ostilità dei cittadini inglesi contro lo strapotere della chiesa cattolica feudale del proprio paese, ebbe il coraggio di criticare la pretesa del papato di riscuotere le imposte in Inghilterra, difendeva il diritto del re inglese di secolarizzare le terre ecclesiastiche, dichiarava che lo Stato non poteva dipendere dalla chiesa e che anzi era la chiesa a dover dipendere dallo Stato nelle questioni di carattere civile. Per questa ragione il papa Gregorio XI lo accusava degli stessi errori di Marsilio da Padova.Chiedeva addirittura l'eliminazione dell'episcopato, in quanto il capo della Chiesa non poteva essere il papa, ma solo Gesù Cristo. Respingeva la dottrina delle indulgenze, la remissione dei peccati da parte dei sacerdoti, ovvero il loro potere di "salvare le anime", la confessione auricolare, il dogma della transustanziazione, nonché il culto dei santi, proclamava la Bibbia come unica fonte della rivelazione (e la tradusse in inglese).Le sue idee ebbero grandissima influenza su tutti i riformatori di estrazione borghese della chiesa inglese (in Boemia furono riprese da Jan Huss). I feudatari e la stessa corona lo appoggiarono, perché i papi di Avignone avevano sostenuto la Francia durante la guerra dei Cento Anni (1337-1453).Nel 1377 fondò l'ordine dei Poveri Predicatori (successivamente soprannominati Lollardi), ma dopo la rivolta contadina del 1381 l'Università di Oxford contestò le sue tesi sulla povertà evangelica e sul carattere puramente simbolico dell'eucarestia. Subì dal tribunale ecclesiastico due processi, ma non fu condannato perché protetto dalla corona.Il Concilio di Costanza nel 1414 lo condannerà invece per eresia, insieme a Jan Huss e Girolamo di Praga. Pur essendo già morto, il corpo di Wycliffe fu riesumato e arso sul rogo nel 1428 dal vescovo di Lincoln.