Il labirinto

Il Re Travicello (Giusti)


Al Re Travicellopiovuto ai ranocchi,mi levo il cappelloe piego i ginocchi;lo predico anch'iocascato da Dio:oh comodo, oh belloun Re Travicello!Calò nel suo regnocon molto fracasso;le teste di legnofan sempre del chiasso:ma subito tacque,e al sommo dell'acquerimase un corbelloil Re Travicello.Da tutto il pantanoveduto quel coso,«È questo il Sovranocosì rumoroso? »(s'udì gracidare).«Per farsi fischiarefa tanto bordelloun Re Travicello?Un tronco piallatoavrà la corona?O Giove ha sbagliato,oppur ci minchiona:sia dato lo sfrattoal Re mentecatto,si mandi in appelloil Re Travicello».Tacete, tacete;lasciate il reame,o bestie che siete,a un Re di legname.Non tira a pelare,vi lascia cantare,non apre macelloun Re Travicello.Là là per la reggiadal vento portato,tentenna, galleggia,e mai dello Statonon pesca nel fondo:che scienza di mondo!che Re di cervelloè un Re Travicello!Se a caso s'adoprad'intingere il capo,vedete? di sopralo porta daccapola sua leggerezza.Chiamatelo Altezza,ché torna a capelloa un Re Travicello.Volete il serpenteche il sonno vi scuota?Dormite contentecostì nella mota,o bestie impotenti:per chi non ha denti,è fatto a pennelloun Re Travicello!Un popolo pienodi tante fortune,può farne di menodel senso comune.Che popolo ammodo,che Principe sodo,che santo modelloun Re Travicello!