Il labirinto

Scrittrici dimenticate:Rosina Salvo


Nasce il 23 dicembre 1815, da don Giuseppe Salvo, dei Marchesi di Pietraganzili, regio colonnello della Val di Mazara, e muore a Palermo il 20 febbraio 1866, dove è sepolta nel cimitero di S. Maria di Gesù.Allieva di Baldassare Romano, fu da questi stimolata a dedicarsi alla poesia ed alle lettere in genere.Amica di La Masa, nel 1852, già sposata con il barone Gioacchino Muzio Ferreri e trasferitasi a Palermo, fece parte di un comitato segreto antiborbonico il cui centro principale era la casa del duca di Graco. Viene anche a Termini e coinvolge Liborio Arrigo nella congiura, stimolandolo a promuovere in città analoga iniziativa. Quando poi i componenti del gruppo palermitano furono tratti in arresto ne custodì i documenti nella propria casa. Lottò per l'emancipazione della donna dalla soggezione, dall'ignoranza e dalla prostituzione.Poetessa ammirata per la limpidezza dello stile e per i profondi sentimenti che riusciva ad esprimere, si dedicò anche al romanzo ed alla novella d'ambiente paesano, pubblicando due volumi di prose e poesie. Fra le sue opere si ricordano i racconti: Adelina, Giovanni, Le due contesse e Martina. Collaborò ai giornali "La Ruota", "La Favilla", "Museo di Famiglia" di Milano, "La Donna e la Famiglia" di Genova e "Ore d'Ozio" di Palermo. Alla sua morte il "Giornale di Sicilia" annunziandone la dipartita in prima pagina, la paragonò alla Turrisi-Colonna ed alla Li Greci.Dei quattro figli, tre morirono in giovane età mentre la quarta andò sposa al noto giurista Luigi Sampolo.