Il labirinto

Scrittrici dimenticate:Rosa Rosà


Nasce a Vienna nel 1884 da una famiglia aristocratica con il nome di Edyth van Haynau. Viene educata in casa, ma riesce a frequentare, contro il parere della famiglia, la scuola d’arte a Vienna.Nel 1907, durante una crociera a Capo Nord, conosce lo scrittore italiano Urlico Arnaldi che sposa l’anno seguente. Si trasferisce a Roma dove, tra il 1909 e il 1915, ha quattro figli.Durante la guerra, mentre il marito è al fronte, si accosta al futurismo. Sceglie lo pseudonimo di Rosà, da una cittadina del Veneto e lo raddoppia: Rosa Rosà. Collabora con la rivista «L’Italia futurista» (1916-1918) e si dedica alla scrittura, al disegno e alla grafica. Sulla rivista pubblica anche una serie di articoli sulla questione femminile, oltre a numerosi racconti. Come futurista pubblica due volumi: Una donna con tre anime nel 1918 e Non c’è che te! nel 1919. Illustra numerosi libri futuristi (di Corra, Carli, Ginna) e partecipa alla Grande Esposizione Nazionale Futurista (Milano-Genova-Firenze) del 1919 e a quella internazionale di Berlino nel 1922. In seguito pubblica Eterno Mediterraneo nel 1964 e Il fenomeno Bisanzio nel 1970.Negli ultimi anni della sua vita si occupa delle manifestazioni espressive dell’uomo primitivo conducendo ricerche nei musei e sui luoghi dei ritrovamenti. Muore a Roma nel 1978.