Il labirinto

Sulla morte,senza esagerare (Szymborska)


Non s'intende di scherzi,stelle, ponti, tessitura, miniere, lavoro dei campi, costruzione di navi e cottura di dolci. Quando conversiamo del domaniintromette la sua ultima parolaa sproposito. Non sa fare neppure ciòche attiene al suo mestiere: né scavare una fossa, né mettere insieme una bara, né rassettare il disordine che lascia.Occupata a uccidere, lo fa in modo maldestro, senza metodo né abilità.Come se con ognuno di noi stesse imparando.Vada per i trionfi, ma quante disfatte, colpi a vuotoe tentativi ripetuti da capo!A volte le manca la forzadi far cadere una mosca in volo.Più di un bruco la batte in velocità.Tutti quei bulbi, baccelli, antenne, pinne, trachee, piumaggi nuziali e pelame invernaletestimoniano i ritardidel suo svogliato lavoro.La cattiva volontà non bastae perfino il nostro aiuto con guerre e rivoluzioniè, almeno fin ora, insufficiente.I cuori battono nelle uova. Crescono gli scheletri dei neonati.Dai semi spuntano le prime due foglioline, e spesso anche grandi alberi all'orizzonte.Chi ne afferma l'onnipotenzaè lui stesso la prova viventeche essa onnipotente non è.Non c'è vitache almeno per un attimonon sia immortale.La morteè sempre in ritardo di quell'attimo.Invano scuote la manigliad'una porta invisibile.A nessuno può sottrarreil tempo raggiunto.