CARLO BERNARI Vita Carlo Bernari è nato a Napoli il 13 ottobre 1909 da famiglia di origine francese. Il padre dirigeva un'azienda per la lavorazione e la tintura dei tessuti; ed è assai probabile che i primi elementi della sua formazione di scrittore interessato ai problemi degli operai meridionali egli li abbia attinti in quella piccola fabbrica. A tredici anni Bernari si vide sbarrata la strada della scuola per un decreto di espulsione con la calunniosa accusa di aver sobillato i compagni di classe. Questa crisi scolastica ha fatto di lui sostanzialmente un autodidatta, ma un autodidatta che ebbe contatti diretti con gli intellettuali napoletani del tempo, fra cui B.Croce. Fra il 1930 e il 1932 Bernari fu in Francia, dove ebbe rapporti con i maggiori scrittori dell'avanguardia francese: Bréton, Aragon, Eluard. Questo soggiorno parigino ebbe una notevole importanza per la genesi della sua prima opera importante, Tre operai (1934): certa spavalderia sintattica appartiene indubbiamente a quel generale sentimento di spregio per le norme costituite, per le grammatiche chiuse; lo stesso per quanto attiene alle spericolatezze avanguardistiche che non arretravano davanti a qualsiasi contaminazione; e così pure per quel clima etico-politico che l'antifascismo in esilio restituiva all'Italia dalle rive della Senna. Dal 1934 Bernari fu schedatore di libri antichi e funzionario della Hoepli antiquaria e dal '39-'41 redattore capo con Grandi di “Circoli” e poi del settimanale di Mondadori “Tempo”. Alla fine della seconda guerra mondiale, Bernari riprese la sua attività di giornalista e di narratore, che culminò in un famoso viaggio in Cina nel 1955 per incarico de “L’Europeo ”. Da allora i successi non gli sono mancati: infatti, Tre operai ebbe il riconoscimento di un premio dell'Accademia d'Italia; Tre casi sospetti il premio Brera del 1946; Speranzella il premio Viareggio del 1950; Vesuvio e pane il premio Salento del 1952; Amore amaro il premio Borselli del 1960. Ha collaborato ancora a numerose riviste occupandosi anche di cinema come sceneggiatore e regista. E’ morto a Roma nel 1992
Scrittori dimenticati:Carlo Bernari
CARLO BERNARI Vita Carlo Bernari è nato a Napoli il 13 ottobre 1909 da famiglia di origine francese. Il padre dirigeva un'azienda per la lavorazione e la tintura dei tessuti; ed è assai probabile che i primi elementi della sua formazione di scrittore interessato ai problemi degli operai meridionali egli li abbia attinti in quella piccola fabbrica. A tredici anni Bernari si vide sbarrata la strada della scuola per un decreto di espulsione con la calunniosa accusa di aver sobillato i compagni di classe. Questa crisi scolastica ha fatto di lui sostanzialmente un autodidatta, ma un autodidatta che ebbe contatti diretti con gli intellettuali napoletani del tempo, fra cui B.Croce. Fra il 1930 e il 1932 Bernari fu in Francia, dove ebbe rapporti con i maggiori scrittori dell'avanguardia francese: Bréton, Aragon, Eluard. Questo soggiorno parigino ebbe una notevole importanza per la genesi della sua prima opera importante, Tre operai (1934): certa spavalderia sintattica appartiene indubbiamente a quel generale sentimento di spregio per le norme costituite, per le grammatiche chiuse; lo stesso per quanto attiene alle spericolatezze avanguardistiche che non arretravano davanti a qualsiasi contaminazione; e così pure per quel clima etico-politico che l'antifascismo in esilio restituiva all'Italia dalle rive della Senna. Dal 1934 Bernari fu schedatore di libri antichi e funzionario della Hoepli antiquaria e dal '39-'41 redattore capo con Grandi di “Circoli” e poi del settimanale di Mondadori “Tempo”. Alla fine della seconda guerra mondiale, Bernari riprese la sua attività di giornalista e di narratore, che culminò in un famoso viaggio in Cina nel 1955 per incarico de “L’Europeo ”. Da allora i successi non gli sono mancati: infatti, Tre operai ebbe il riconoscimento di un premio dell'Accademia d'Italia; Tre casi sospetti il premio Brera del 1946; Speranzella il premio Viareggio del 1950; Vesuvio e pane il premio Salento del 1952; Amore amaro il premio Borselli del 1960. Ha collaborato ancora a numerose riviste occupandosi anche di cinema come sceneggiatore e regista. E’ morto a Roma nel 1992