A te queste parole, per la consolatricegrazia dei tuoi grandi occhi, dove un tenero sognoride e piange, per l'anima tua pura, così bella,a te queste parole, dal mio acre tormento!Ahimè, l'orrido incubo che sempre mi perseguitanon mi dà tregua, infuria follemente, geloso,si va moltiplicando come un branco di lupi,si attacca al mio destino sporcandolo di sangue!Io soffro, è spaventosa la mia sofferenza,tale che, al suo confronto, è un'egloga il lamentodel primo uomo, espulso dal giardino dell'Eden!Le preoccupazioni che puoi avere, cara,sono rondini in volo nel cielo del meriggioriscaldato dal sole di un giorno di settembre.
A una donna (Verlaine)
A te queste parole, per la consolatricegrazia dei tuoi grandi occhi, dove un tenero sognoride e piange, per l'anima tua pura, così bella,a te queste parole, dal mio acre tormento!Ahimè, l'orrido incubo che sempre mi perseguitanon mi dà tregua, infuria follemente, geloso,si va moltiplicando come un branco di lupi,si attacca al mio destino sporcandolo di sangue!Io soffro, è spaventosa la mia sofferenza,tale che, al suo confronto, è un'egloga il lamentodel primo uomo, espulso dal giardino dell'Eden!Le preoccupazioni che puoi avere, cara,sono rondini in volo nel cielo del meriggioriscaldato dal sole di un giorno di settembre.