Il labirinto

Creazione (Pavese)


Sono vivo e ho sorpreso nell'alba le stelle. La compagna continua a dormire e non sa. Dormon tutti, i compagni. La chiara giornata mi sta innanzi più netta dei volti sommersi. Passa un vecchio in distanza, che va a lavorare o a godere il mattino. Non siamo diversi, tutti e due respiriamo lo stesso chiarore e fumiamo tranquilli a ingannare la fame. Anche il corpo del vecchio dev'essere schietto e vibrante - dovrebbe esser nudo davanti al mattino. Stamattina la vita ci scorre sull'acqua e nel sole: c'è intorno il fulgore dell'acqua sempre giovane, i corpi di tutti saranno scoperti. Ci sarà il grande sole e l'asprezza del largo e la rude stanchezza che abbatte nel sole e l'immobilità. Ci sarà la compagna - un segreto di corpi. Ciascuno darà una sua voce. Non c'è voce che rompe il silenzio dell'acqua sotto l'alba. E nemmeno qualcosa trasale sotto il cielo. C'è solo un tepore che scioglie le stelle. Fa tremare sentire il mattino che vibra tutto vergine, quasi nessuno di noi fosse sveglio.