Il labirinto
blog diario« Libri dimenticati:Il dia... | Fragilità il tuo nome è donna! » |
Ti amo,
amante, ti amo e m’ami e ti amo:
son corti i giorni, i mesi, la pioggia, i treni:
son alte le case, gli alberi, e siam più alti:
s’avvicina sulla sabbia la spuma che vuol baciarti:
emigrano gli uccelli dagli arcipelaghi
e crescono nel mio cuore le te radici di frumento.
Non v’è dubbio, amor mio, che la tempesta di
Settembre
Cadde col suo ferro ossidato sopra la tua testa
E quando, tra raffiche di spine ti vidi camminare
Indifesa,
presi la tua chitarra d’ambra, mi misi al tuo fianco,
sentendo che non potevo cantare senza la tua bocca,
che morivo se non mi guardavi piangendo nella pioggia.
Perché le pene d’amore sulla riva del fiume,
perché la cantata che in pieno crepuscolo ardeva
nella mia ombra,
perché si richiusero in te, chillaneja fragrante,
e restituirono il dono e l’aroma che abbisognava
il mio vestito sciupato da tante battaglie d’inverno?
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