Il labirinto
blog diario« Il vero amore non lascia... | Katherine Howard » |
Dopo due anni di lutto per la morte prematura della terza moglie, Enrico VIII decise di risposarsi. Mandò in giro per l'Europa i suoi ambasciatori in cerca di una moglie che avrebbe scelto secondo il suo ritratto. Fu così che la sua corte cercò pace con la Germania e trovò opportuno che Enrico VIII sposasse Anna di Clèves.
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Il ducato di Cleves, il cui nome si conserva oggi nella città di Kleve, nella Vestfalia settentrionale, a pochi chilometri dalla frontiera olandese, era costituito da un labirinto di elettorati e vescovati a prima vista lontani dal grande scenario dominato dalle grandi potenze europee: solo nel 1512 il duca Giovanni III, tramite il matrimonio con Maria di Jülich-Berg, era riuscito a riunire sotto un'unica signoria tutti i territori, con capitale a Düsseldorf. La coppia aveva avuto quattro figli: Sibilla nata nel 1512, Anna, nata il 22 settembre 1515, Guglielmo nato nel luglio dell'anno successivo e Amelia nel 1517.
Guglielmo di Cleves negoziò con il re Enrico le condizioni del contratto del matrimonio senza neppure chiedere alla sorella l'assenso per le nozze. D'altra parte la giovane era stata educata sin dall'infanzia ad obbedire. Nella corte di Clèves non vigevano le innovative idee rinascimentali sull'educazione delle donne e Anna, che non conosceva né il francese, né il latino, né l'inglese si preparava alla grande avventura matrimoniale con Enrico VIII, completamente ignara delle raffinatezze di corte e senza potersi esprimere in altro che la propria lingua, il dutch, il dialetto germanico parlato nei Paesi Bassi.
Come se non bastasse, un altro particolare deponeva a sfavore della povera Anna: sopra ogni cosa Enrico apprezzava la musica e dava per scontato che le sue consorti sapessero suonare o cantare; la ragazza invece non aveva alcuna abilità canora e non suonava nessuno strumento. Timida, ignorante, umile e senza arti per sedurre il corpulento ed irascibile marito, Anna partì dunque per l'Inghilterra. Il primo incontro con il re, il 1 gennaio 1540 non fu davvero dei più felici. Quando Enrico entrò nella stanza dove era alloggiata Anna, a Rochester, nel palazzo del vescovo, lei neppure lo riconobbe, intenta com'era ad osservare i tradizionali spettacoli di Capodanno, non si inchinò e poi, di persona, neanche al re piacque minimamente.
Le nozze con Enrico VIIILe nozze ebbero luogo cinque giorni dopo. Nonostante l'elegante abito ed i capelli sciolti, Anna continuava a non attrarre il difficile sovrano e così nei giorni successivi il matrimonio non venne mai consumato. Il 24 giugno, Anna, che per quanto sprovveduta non era stupida, acconsentì all'annullamento delle nozze e quindi al divorzio, che fu ufficializzato il 13 luglio. Il re, che aveva già messo gli occhi su Caterina Howard, le fu riconoscente per la sua comprensione e perciò le diede il bizzarro titolo di "Sorella del Re".
Il divorzioDopo il divorzio, il rapporto fra i due rimase curiosamente molto cordiale. Anna non si risposò mai più, e trascorse serenamente il resto della sua vita in campagna, facendo ogni tanto visita a corte, dove fu sempre accolta con riguardo. Morì nel 1557 nella sua residenza di Chelsea.
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