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Andrè Massena

Post n°1842 pubblicato il 09 Febbraio 2012 da odette.teresa1958

André Masséna, in italiano Andrea Massena, duca di Rivoli, principe di Essling (Nizza, 6 maggio 1758Parigi, 4 aprile 1817), è stato un generale francese, Maresciallo dell'Impero con Napoleone Bonaparte e Pari di Francia. Vittorioso in molte battaglie, fu detto "il figlio prediletto della vittoria" per la sua sagacia tattica e militare.

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Biografia [modifica]

Figlio di un piccolo commerciante, crebbe a Nizza dove tentò di intraprendere una carriera nella marina mercantile, ma poi decise di arruolarsi nell'esercito francese nel 1775 come soldato semplice e destinato all'esercito reale in Italia, dove raggiunse il grado di ufficiale autorizzato (massimo grado concesso al suo ceto sociale); poi decise, nel 1789, di abbandonare la vita militare. Per un breve periodo fu contrabbandiere e successivamente ritornò nell'esercito nel 1791, divenendo colonnello l'anno successivo.

Le guerre rivoluzionarie [modifica]

Ebbe modo di distinguersi nel corso delle guerre rivoluzionarie francesi e in due anni arrivò al grado di generale. La sua prima vittoria fu a Saorgio, in agosto del 1794. Il suo primo successo importante fu nella battaglia di Lonato, nell'agosto del 1795, contro gli eserciti austriaci di Peter Quasdanovich. Lottò vicino a Napoleone a Lonato ed ivi rimase durante il 1796 dove combatté a fianco di Bonaparte in quasi tutte le battaglie della campagna, distinguendosi in particolare nello scontro finale di Rivoli nel 1797. Nel 1799 Massena si fece onore in Svizzera dove sconfisse i russi di Alexander Korsakov nella seconda battaglia di Zurigo in settembre, forzando la Russia ad uscire dalla Seconda coalizione. Con questo successo arrivò all'apice della sua reputazione.

Maresciallo di Francia [modifica]

Massena tornò in Italia e guidò le sue forze nello sfortunato e tragico assedio di Genova, prima di unirsi brevemente all'esercito nella dura Battaglia di Marengo (14 giugno 1800), da cui venne licenziato per saccheggio. Soltanto nel 1804 poté rientrare nell'esercito e divenne Maresciallo in maggio guidando l'esercito nella presa di Verona. Sconfisse poi gli austriaci nella Battaglia di Caldiero (30 ottobre 1805). Gli fu dato il controllo sulle operazioni contro Napoli, ma la sua bramosia lo portò ad essere nuovamente estromesso per i suoi eccessivi saccheggi. Macchiò infatti la sua gloria concedendo in più occasioni la licenza di saccheggio ai suoi soldati, come nel celebre episodio dell'assedio di Lauria, città lucana che venne incendiata e saccheggiata dalle truppe del Massena ai primi di agosto del 1806 per avere gli abitanti cercato di resistere all'avanzata del suo esercito, armandosi e costringendo le truppe napoleoniche a porre la città in assedio. Due anni più tardi, fu fatto Duca.

Tomba di André Massena al Père Lachaise

Massena tornò a far parte dell'esercito nel 1809 contro le forze della Quinta coalizione, lottando di nuovo contro gli austriaci. Quando l'avanguardia francese sul Danubio fu tagliata fuori ed isolata, Massena corse in suo soccorso comandando il IV Corpo d'armata nella Battaglia di Aspern-Essling e riscattandosi dopo una sanguinosa battaglia. Fu premiato per questo con il titolo di Principe di Essling, grazie ai suoi sforzi in questa battaglia ed in quella di Wagram.

Durante la Guerra d'indipendenza spagnola guidò l'invasione del Portogallo nel 1810. Comandò il primo scontro con gli alleati nella Battaglia del Buçaco (27 settembre) e forzò gli alleati a ritirarsi dietro le linee fortificate di Torre Vedras dove si verificò una stagnazione della situazione che durò fino all'arrivo dei rinforzi inglesi nel 1811. Quando Massena fu costretto a ritirarsi dal Portogallo, dopo le battaglie di Barrosa e di Fuentes di Oñoro, fu rimpiazzato da Auguste Marmont e non tornò più in combattimento, essendo stato nominato comandante della guarnigione di Marsiglia, dove pare si arricchisse ulteriormente vendendo sottobanco licenze di commercio con l'Inghilterra, in deroga al Blocco Continentale, a ricchi mercanti italiani[1].

La Restaurazione e la morte 

Riuscì a mantenere il comando dopo la Restaurazione e, al ritorno di Napoleone dall'Elba, si rifiutò di unirsi a lui, mantenendo la sua posizione a Marsiglia. Tuttavia, dopo Waterloo, non giurò lealtà alla monarchia tornata al potere e morì poco dopo.

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