« Scrittrici dimenticate:N...SE CERCATE LIBRI A BUON PREZZO »

Scrittori dimenticati:Max Beerbohm

Post n°4605 pubblicato il 10 Febbraio 2013 da odette.teresa1958

Henry Maximilian Beerbohm (Londra, 24 agosto 1872Rapallo, 20 maggio 1956) è stato uno scrittore e caricaturista inglese.

Biografia

Imparentato con l'attore e produttore Herbert Beerbohm Tree, frequentò la Charterhouse School e successivamente il Merton College ad Oxford, diventando segretario del Myrmidon Club. Ricevette elogi da parte di George Bernard Shaw, lo scrittore, nel descrivere le capacità di Max Beerbohm, affermò che «la sua abilità non era comparabile a quella di nessun altro».

Affascinato da Oscar Wilde e Walter Pater, si distinse non solo per l'eleganza che utilizzava nei versi, ma anche per non aver mai voluto seguire i temi romantici e sentimentali del decadentismo, distaccandosi da esso. Agli inizi della carriera preferì utilizzare la forma del panegirico (discorso di enfatico encomio, talvolta esagerato), con uno stile affine a quello di Alexander Pope.

La sua prima raccolta di saggi si intitolò The works of Max Beerbohm, a cui seguì More e Yet again. La sua opera successiva, A Christmas Garland si rivelò un'imitazione di vari autori contemporanei, mentre verso la fine dell'Ottocento e i primi anni del Novecento realizzò i suoi lavori più impegnativi e riusciti: Happy Hypocrite (1897) e Zuleika Dohson (1911).[1]

Al termine della prima guerra mondiale, Max Beerbohm espresse il suo percorso di evoluzione artistica e d'interpretazione del mondo con le sue due opere, Seven Men ed And even now (1920).

L'autore alternò la pubblicazione di saggi con quelle di raccolte di disegni caricaturali impreziositi con alcune celebri battute, tra le quali si ricordano: Book of caricatures e The poet's corner. La sua carriera letteraria si concluse con Mainly in the air, una sorta di rievocazione delle atmosfere della Londra vittoriana.

Nel 1898 seguì Shaw lavorando come critico per Saturday Review,[2] rimanendo nel gruppo di lavoro della rivista sino al 1910.

Il rapporto con Oscar Wilde

Beerbohm apostrofava Oscar Wilde come "divinità", mentre lo scrittore irlandese definiva Max Beerbohm come la persona che possedeva «l’eterna vecchiezza». Quando egli scrisse Happy Hypocrite, opera che parlava di un uomo e della sua maschera, fu giudicato da Wilde quale tentativo d'imitazione dei suoi scritti, affermazione che non lo rese felice[3]

Inoltre anche la stesura del romanzo Zuleika Dobson ricordava le opere di Wilde.

Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/laviaggiatrice/trackback.php?msg=11907788

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
Nessun Trackback
 
Commenti al Post:
Nessun Commento
 
 
 
 

Archivio messaggi

 
 << Novembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30  
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 4
 

Ultime visite al Blog

giovirocSOCRATE85comagiusdott.marino.parodisgnudidavidamoreeva0012lutorrelliDUCEtipregotornacrescenzopinadiamond770cdilas0RosaDiMaggioSpinosamaurinofitnessAppaliumador
 

Ultimi commenti

Ciao, serena serata
Inviato da: RicamiAmo
il 01/08/2014 alle 18:11
 
Ciao per passare le tue vacanze vi consigliamo Lampedusa...
Inviato da: Dolce.pa44
il 26/07/2014 alle 18:22
 
Buon pomeriggio.Tiziana
Inviato da: do_re_mi0
il 23/04/2014 alle 18:01
 
i gatti sono proprio così.:)
Inviato da: odio_via_col_vento
il 14/04/2014 alle 20:57
 
questi versi sono tanto struggenti quanto veritieri. Ciao e...
Inviato da: Krielle
il 23/03/2014 alle 04:38
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963