Messaggi di Luglio 2012

Scrittori dimenticati:Alfred Andersch

Post n°3334 pubblicato il 31 Luglio 2012 da odette.teresa1958

Andersch, Alfred (Monaco 1914 - Berzona, Svizzera 1980), scrittore tedesco naturalizzato svizzero. A diciott’anni era a capo dell’organizzazione giovanile del Partito comunista della Baviera e, nel 1933, per la sua fede politica, fu internato per tre mesi nel campo di concentramento di Dachau. Dal 1940 prestò servizio nell’esercito durante la seconda guerra mondiale e nel 1944, dopo aver disertato sul fronte italiano, fu fatto prigioniero dagli americani.

Dal 1946 al 1947 pubblicò, con Hans Richter, la rivista letteraria “Der Ruf”, un foglio indipendente della nuova generazione (come recitava il sottotitolo) che fu poi chiuso dall’amministrazione militare statunitense. Nel 1947 partecipò alla fondazione del Gruppo 47 e nel 1948 pubblicò il saggio Deutsche Literatur in der Entscheidung (Letteratura tedesca al punto di svolta). Deluso dall’evoluzione politica nella Repubblica Federale Tedesca, nel 1958 lasciò il paese per trasferirsi in Svizzera.

 
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Scrittori dimenticati:Manuel Altolaguirre

Post n°3333 pubblicato il 31 Luglio 2012 da odette.teresa1958

Pubblicista e poeta (Málaga 1905 - Burgos1959). Diresse con E. Prados e J. M. Hinojosa la rivista Litoral di Málaga e, con sua moglie Concha Méndez, Poesía di Madrid (1930-31) e Héroe (1934), facendo conoscere varî poeti dell'ultima generazione. La sua poesia si è emancipata presto dalla primitiva soggezione a formule intellettualistiche e un po' artificiose, per farsi più interiore e umana. Ha pubblicato: Las islas invitadas (1926), Ejemplo (1927),EscarmientoVida poéticaLo invisible (1930), Soledades juntas (1931), Fin de un amor (1949).

 
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Scrittrici:Doris Lessing

Post n°3332 pubblicato il 31 Luglio 2012 da odette.teresa1958

Doris Lessing (Doris May Taylor) è nata in Persia (Iran), figlia di genitori inglesi, nel 1919, e ha vissuto l’infanzia a Kermanshah dove il padre lavorava in una banca. Nel 1925 la famiglia si è trasferita nella colonia britannica della Rhodesia (oggi Zimbabwe) a gestire una fattoria. Doris Lessing ha studiato in un convento e poi in una scuola femminile di Salisbury, che ha abbandonato a quattordici anni. Ha completato la sua formazione da autodidatta, leggendo i grandi classici della letteratura. Ha lasciato la casa paterna a quindici anni. Nel 1937 si è trasferita a Salisbury ed è iniziato il suo impegno politico, nella sinistra non razzista. A diciannove anni si sposa con Frank Charles Wisdom e ha da lui due figli, John e Jean. Divorzia dal marito e lascia la famiglia nel 1943. Si iscrive al Partito comunista, che abbandonerà nel 1954. Sposa in seconde nozze l’attivista politico ebreo-tedesco Gottfried Lessing. Ma anche dal secondo marito si separa, nel 1949, dopo aver avuto da lui un figlio. Dopodiché si trasferisce in Inghilterra col figlio minore, Peter, e lì pubblica il suo primo romanzo, L’erba canta, nel 1950. Da questo momento consacra la sua vita alla scrittura.
Ha pubblicato romanzi, racconti, opere teatrali, libri di fantascienza; nella sua opera, che affronta tematiche sociali quali il conflitto razziale, l’emancipazione femminile, l’impegno politico, ha una grande importanza l’elemento autobiografico. Nei romanzi degli anni cinquanta e dei primi anni sessanta narra dell’Africa e critica apertamente l’ingiustizia del sistema di potere dei bianchi, e per questo è stata bandita da Zimbabwe e Sudafrica nel 1956.
Nel 1951 inizia a scrivere il ciclo di Martha Quest, I figli della violenza, che comprende fra l’altro: Martha Quest (1952), romanzo ambientato negli anni trenta con per protagonista una Martha adolescente che vive in una misera fattoria sudafricana, poi in città, a contatto con la politica e i conflitti razziali;Un matrimonio per bene (1954), che vede Martha sposarsi a diciannove anni e affrontare la vita cittadina, un marito in guerra, tra tentazioni e dubbi nella solitudine; Echi della tempesta (1958) e i due libri non tradotti in italiano,Landlocked (1965) e The Four-Gated City (1969).
Nel 1953, pubblica la raccolta di racconti L’altra donna, che hanno per protagoniste tre donne in vicende di distanza tra i sessi e di conflittualità razziale.
Nel 1957, pubblica i racconti L’abitudine di amare, sulla “necessità” del rapporto amoroso.
Tra le altre raccolte di racconti, ricordiamo: Racconti africani (1951-54), ambientati in una Rhodesia ancora sotto l’impero britannico dove emerge la questione razziale, con le sue problematiche per neri e bianchi; e successivamente Racconti londinesi (1987), ambientati in una Londra fatta di diverse etnie, classi, comportamenti sociali, con donne e bambini esposti alla durezza della metropoli; La storia di un uomo che non si sposava e altri racconti (1972).
Nel 1962, pubblica uno dei suoi romanzi maggiori, Il taccuino d’oro, quasi una summa delle tematiche più care a Lessing, che vi analizza i motivi di vita, politici, sociali, sessuali, della protagonista Anna Wulf, raccolti in quattro taccuini.
Nel 1967, pubblica un libro sui gatti, Gatti molto speciali.
Nel 1971, pubblica Discesa all’inferno; nel 1974, Memorie di una sopravvissuta.
Tra 1979 e 1983 scrive la serie fantascientifica Canopus in Argos.
Per alcuni libri decide di usare lo pseudonimo di Jane Somers per vedere se verrà pubblicata comunque. Nel 1983, pubblica Il diario di Jane Somers, un romanzo sull’amicizia di una giovane donna, Janna, e di una vecchia signora, Maudie; nel 1984, pubblica il suo seguito, Se gioventù sapesse, che vede Janna, ormai cinquantacinquenne, vedova, con una nipote diciottenne, nel vano tentativo di far rivivere l’amore spensierato della giovinezza con un uomo.
Nel 1985, pubblica La brava terrorista, un romanzo che ha per protagonista una giovane borghese militante, Alice, che organizza con generosità la vita di una casa occupata londinese e poi scivola lentamente nell’eversione.
Nel 1988, pubblica Il quinto figlio, romanzo sulla nascita in una famiglia borghese di un bambino “diverso”, creatura di un’altra epoca, che fa saltare equilibri fasulli e conformismi.
Nel 1994, pubblica un libro di viaggio, Sorriso africano. Quattro visite nello Zimbabwe, dove descrive il suo ritorno in quattro occasioni nell’arco di dieci anni nell’ex Rhodesia. Nel 1995, farà ritorno per la prima volta anche in Sudafrica.
Nel 1996, pubblica Amare, ancora, che ha per protagonista un’anziana produttrice teatrale, Sarah, la quale mentre allestisce una pièce si innamora di due uomini più giovani.
Nel 1999, pubblica Mara e Dann.
Nel 2000, pubblica Ben nel mondo, il seguito de Il quinto figlio, sulla vita adulta del figlio “diverso”.
Nel 2001, pubblica Il sogno più dolce, che narra una storia familiare lungo l’intero Novecento con tutto il suo bagaglio di lotte, sconfitte, splendori ed eroismi; una saga generazionale, tra Londra e l’Africa, che ruota attorno alle figure di due donne, Frances e Julia.
Nel 2003, pubblica i tre racconti raccolti in Le nonne.
Ha pubblicato inoltre due volumi di un’autobiografia: Sotto la pelle, nel 1994, sui primi trent’anni di vita, dal 1919 alla partenza per l’Inghilterra, tra tradizione europea e vita africana, due continenti e due culture in conflitto; eCamminando nell’ombra, nel 1997, sugli anni della costruzione dell’identità letteraria, politica, esistenziale, in una nazione e una città provate dalla guerra, tra il 1949 e il 1962. Non ha scritto, come era nel progetto iniziale, il terzo e ultimo volume.
Tra gli altri premi ha vinto il Grinzane Cavour “Una vita per la letteratura” nel 2001.
Nel 2007 ha vinto il premio Nobel per la letteratura.

 
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Scrittrici:Harper Lee

Post n°3331 pubblicato il 31 Luglio 2012 da odette.teresa1958

Nelle Harper Lee was born on April 28, 1926, to Amasa Coleman Lee and Frances Cunningham Finch Lee. Harper Lee grew up in the small southwestern Alabama town of Monroeville. Her father, a former newspaper editor and proprietor, was a lawyer who also served on the state legislature (1926-38). As a child, Lee was a tomboy and a precocious reader, and she enjoyed the friendship of her schoolmate and neighbor, the young Truman Capote, who provided the basis of the character of Dill in her novel To Kill a Mockingbird.

Lee was only five years old in when, in April 1931 in the small Alabama town of Scottsboro, the first trials began with regard to the purported rapes of two white women by nine young black men. The defendants, who were nearly lynched before being brought to court, were not provided with the services of a lawyer until the first day of trial. Despite medical testimony that the women had not been raped, the all-white jury found the men guilty of the crime and sentenced all but the youngest, a twelve-year-old boy, to death. Six years of subsequent trials saw most of these convictions repealed and all but one of the men freed or paroled. The Scottsboro case left a deep impression on the young Lee, who would use it later as the rough basis for the events in To Kill a Mockingbird.

Lee studied first at Huntingdon College in Montgomery, Alabama (1944-45), and then pursued a law degree at the University of Alabama (1945-49), spending one year abroad at Oxford University, England. She worked as a reservation clerk for Eastern Airlines in New York City until the late 1950s, when she resolved to devote herself to writing. Lee lived a frugal lifestyle, traveling between her cold-water-only apartment in New York to her family home in Alabama to care for her ailing father. In addition, she worked in Holcombe, Kansas, as a research assistant for Truman Capote's novel In Cold Blood in 1959. Ever since the first days of their childhood friendship, Capote and Lee remained close friends.

Lee published her first and only novel, To Kill a Mockingbird, in 1960 after a two-year period of revising and rewriting under the guidance of her editor, Tay Hohoff, of the J. B. Lippincott Company. To Kill a Mockingbird won the 1961 Pulitzer Prize despite mixed critical reviews. The novel was highly popular, selling more than fifteen million copies. Though in composing the novel she delved into her own experiences as a child in Monroeville, Lee intended that the book impart the sense of any small town in the Deep South, as well as the universal characteristics of human beings. The book was made into a successful movie in 1962, starring Gregory Peck as Atticus.

President Johnson named Lee to the National Council of Arts in June 1966, and since then she has received numerous honorary doctorates. She continues to live in New York and Monroeville but prefers a relatively private existence, granting few interviews and giving few speeches. She has published only a few short essays since her debut: "Love--In Other Words" in Vogue, 1961; "Christmas to Me" in McCall's, 1961; and "When Children Discover America" in McCall's, 1965.

 
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Ritratti di donna:Franca Viola

Post n°3330 pubblicato il 31 Luglio 2012 da odette.teresa1958

Franca Viola nasce da una modesta famiglia di mezzadri; sono gli anni in cui la riforma agraria provoca un gran fermento in Sicilia, con la scomparsa dei feudi e la nascita di un ceto di piccoli proprietari, che diventano i nuovi latifondisti. All’età di quindici anni, con il consenso dei genitori, Franca si fidanza con Filippo Melodia, nipote di un noto mafioso locale e membro di una famiglia benestante. Dato che Filippo viene accusato di furto e appartenenza a banda mafiosa, il padre di Franca decide di rompere il fidanzamento. Il giovane emigra in Germania e appena rientra, dopo un breve periodo di reclusione, torna alla carica a casa di Viola. Le sue minacce di tipo puramente mafioso sono comunque rivolte al padre, al quale viene bruciata la casetta di campagna, distrutto il vigneto, portato un gregge di pecore a pascolare nel campo di pomodori... Bernardo Viola viene persino minacciato con una pistola, ma nessuno di questi strumenti lo spaventa abbastanza da fargli “mollare” la custodia della figlia. Il 26 dicembre 1965 il Melodia, con la sua banda di amici, si ripresenta a casa Viola e, dopo aver distrutto tutto e gravemente malmenato la madre, si porta via Franca e il fratellino che le si è aggrappato alle gambe nel tentativo di proteggerla. Il fratellino viene rispedito a casa, Franca viene tenuta prigioniera prima in un caseggiato isolato e poi in casa della sorella del Melodia, ad Alcamo stessa. “Rimasi digiuna per giorni e giorni. Lui mi dileggiava e provocava. Dopo una settimana abusò di me. Ero a letto, in stato di semi-incoscienza”, racconterà Franca. Il 6 gennaio 1966 la polizia rintraccia il rifugio e riesce in maniera rocambolesca a liberare la giovane. Il Melodia viene arrestato con i suoi complici, ma conta evidentemente sul matrimonio “riparatore” che, come prevedeva la legge italiana, scagionava il rapitore che sposava la propria vittima. 
Franca però rifiuta di sposarsi dando quindi avvio al processo, che si svolge nel dicembre del 1966. Il padre Bernardo decide di costituirsi parte civile malgrado le pressioni esercitate per dissuaderlo. L’attenzione di tutta la stampa locale e nazionale è altissima, sia perché è la prima volta che una donna sceglie di dichiararsi “svergognata” e sfidare le arcaiche regole di un “onore” presunto e patriarcale, sia perché in questa vicenda si ravvisa l’occasione di intaccare, almeno in parte, il potere della mafia. Il prezzo da pagare era altissimo: minacce, ricatti, l’opinione pubblica ostile, insomma una clausura stretta, con polizia fuori da casa giorno e notte e nessuna possibilità di lavoro per il padre. Ma la chiarezza della posizione di Franca risuonava come un monito a una società in movimento: “Io non sono proprietà di nessuno, nessuno può costringermi ad amare una persona che non rispetto, l’onore lo perde chi le fa certe cose, non chi le subisce”. 
Franca, già duramente provata dalla violenza del rapimento e dalla vita di clausura che stava conducendo, è pure costretta a cambiare legale, avendo incontrato nello studio del proprio patrocinante il parente di uno dei rapitori, cosa che le pare un tradimento, un’offesa intollerabile.
Trasportata da Alcamo a Trapani da una camionetta della polizia, Franca presenzia con grande coraggio a tutte le udienze. Il Melodia tenta di infangarla ulteriormente, raccontando che i loro primi rapporti risalivano al luglio del ”63, epoca del loro fidanzamento, ed erano stati consumati nella casa dei genitori di lei approfittando delle temporanee assenze dei familiari. Dai legali del Melodia viene persino avanzata richiesta – fortunatamente respinta – di una perizia per accertare quando fosse avvenuta la deflorazione della ragazza. Il processo si conclude con la condanna ad 11 anni per il Melodia ed i suoi complici.
“Non ho mai avuto paura, non ho mai camminato voltandomi indietro a guardarmi le spalle. È una grazia vera, perché se non hai paura di morire muori una volta sola.”
L’attesa vendetta delle famiglie dei condannati, per fortuna, non arriva. L’arciprete di Alcamo predica che tutto quel baccano farà restare Franca “zitella”. Invece Franca si sposa il 4 dicembre del 1968 con Giuseppe Ruisi. Durante il processo il Melodia l’aveva minacciata, dicendole che se avesse sposato quell’uomo lo avrebbe ammazzato. Loro si sposano lo stesso: la cerimonia è annunciata per le 10. Franca vuole un matrimonio in piena regola, le partecipazioni, l’abito bianco, i fiori in chiesa, il ricevimento... Davanti e dentro alla chiesa moltissimi fotografi e curiosi, tutti gabbati, perché la cerimonia si è già svolta alle 7 del mattino, alla presenza solo di familiari e testimoni. Arrivano gli auguri di Saragat, Presidente della Repubblica, di Leone, Presidente del Consiglio; Scalfaro, Ministro dei Trasporti, regala un biglietto ferroviario valido per un mese su tutta la rete ferroviaria italiana. Paolo VI la riceve in udienza: “Le persone a volte sbagliano senza sapere quello che fanno”.
Sulla sua storia così esemplare è stato persino girato un film, La moglie più bella. Il suo ruolo è interpretato da una giovane Ornella Muti.“
Oggi Franca vive ancora ad Alcamo, ha avuto tre figli. “È arrivato il momento in cui ho dovuto dirglielo. Sergio era in prima media. La sua insegnante un giorno disse in classe ‘Fra qualche anno nelle antologie ci sarà anche la storia della mamma di Sergio’”.
Filippo Melodia è morto, ucciso vicino a Modena. Alcuni dei suoi complici vivono ancora ad Alcamo. “Li incontro ogni tanto. Preferisco evitarli, ma se non riesco li saluto e loro mi salutano, quasi sempre abbassano gli occhi. Magari anche loro sono stati ingannati, magari quello lì gli aveva detto quello che poi ha detto al processo, che io ero d’accordo a sposarlo ma mio padre no”.
Ma nonostante il coraggio di Franca abbia fatto da apripista a molte analoghe denuncie, affinché il “matrimonio riparatore”, insieme con il “delitto d’onore”, escano dal codice civile come argomenti che legittimano di fatto la violenza su donne, fidanzate, mogli, si dovrà aspettare il 1981: l’altro ieri.

 

 
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