Messaggi del 24/11/2011

Come l'avaro guarì dall'avarizia

Post n°1280 pubblicato il 24 Novembre 2011 da odette.teresa1958

C'era una volta un uomo talmente avaro che dava da mangiare alla moglie solo minestra annacquata e couscous scondito. Se arrivavano degli ospiti, non si faceva trovare in casa e si nascondeva per non dover offrire loro il pane e il miele secondo le regole dell'ospitalità.

Un giorno giunsero a casa i due fratelli della moglie per sapere come stava. Lei si lamentò e raccontò alcuni episodi sull'avarizia del marito. I fratelli si adirarono e si misero d'accordo con lei per dare una lezione a quell'avaraccio. Quindi si recarono al mercato, comprarono una polverina che faceva dormire e invitarono il marito a pranzo. L'uomo mangiò a quattro palmenti anche perché il pranzo gli era stato offerto e secondo lui il cibo offerto aveva più sapore, i fratelli invece stettero a guardare e poi lo accompagnarono a casa.

A casa l'uomo si addormentò profondamente a causa delle gran quantità di sonnifero che aveva ingerito insieme al cibo. Di notte, i due fratelli lo avvolsero in un bianco lenzuolo che cucirono lasciando solo una piccola apertura all'estremità del capo e lo portarono al cimitero. Qui, tolsero il coperchio ad una tomba vuota e vi misero dentro l'uomo come se fosse stato un cadavere. Poco alla volta, a causa del freddo a della posizione scomoda l'uomo cominciò a svegliarsi. Intanto i due fratelli si erano travestiti, uno infilandosi in una pelle di renna e l'altro in quella di una pantera. Con un bastone presero anche a far piovere una gragnola di colpi sul malcapitato che risvegliatosi completamente, si rese conto di essere in un cimitero, dentro una tomba e pensò che le due figure animalesche altri non erano che Munkir e Nakir, i due angeli inquisitori. Allora cominciò a gemere e a chiedere pietà e i due uomini travestiti iniziarono il loro serrato interrogatorio: "Quando hai dato ai poveri quello che ti era possibile?" Quando hai comprato a tua moglie un vestito nuovo? Quando le hai offerto un pasto decente?" Le domande furono molte e la risposta sempre la stessa: "Non l'ho fatto". L'uomo incalzato dalle domande, scoppiò in lacrime e quelli lo pestarono più forte di prima finché non perse nuovamente i sensi. A quel punto lo riportarono a casa e dissero alle sorella: "Non ti preoccupare, lascialo dormire, domattina vedrai che sarà guarito dall'avarizia.

Il giorno dopo non appena l'uomo torno in sé, andò al mercato e fece una bella spesa comprando tutto quello che occorre per mandare avanti la casa. A tutti i mendicanti che incontrò diede una ricca elemosina. Comprò un bell'abito per la moglie e quando tornò a casa le diede tutte quelle buone cose da cucinare.

La moglie fu felice della trasformazione e non dovette più lamentarsi, perché l'uomo finché visse si comportò in modo generoso.

* 

 
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Che afa,che afa che fa...

Post n°1279 pubblicato il 24 Novembre 2011 da odette.teresa1958

Ben trovati,lettori miei!Anche a S.Tobia si muore del caldo,e tutti a modo loro cercano refrigerio.
E dato che siamo dove siamo e siamo chi siamo,vi lascio immaginare che è successo tre giorni fa quando il termometro ha toccato i 42 gradi, cosa che in giugno non succedeva da 243 anni.
Be'erino,per esempio, aveva trovato un modo originale per combattere la calura,immergendosi in una vasca piena di vino bianco ghiacciato.
Purtroppo e come al solito il diavolo ci ha messo lo zampino:colto da abbiocco fulminante,il nostro è finito a testa sotto e quando è riemerso era in preda a una delle più tremende ciucche della sua vita!
Credendosi Rocco Siffredi,è schizzato fuori dalla vasca nudo bruco,deciso a far sua ogni donna del paese.
Per sfuggirgli,in rapida successione si sono rifugiate nello stesso cassonetto la Bradamante,la Cesira,l'Elvira e Fatima Makimammazzameh,
La Fidalma stava per soccombere alle sue voglie ed è stata salvata in corner dall'Ermione,che con un colpo di bistecchiera ha spedito il maniaco nel mondo dei sogni alcolici.
Ma questo non era che l'inizio
A movimentare ulteriormente la giornata ci ha pensato Asmodeo Cuccurullo,figlio maggiore e grattacapo perenne del nostro beneamato ispettore Telesforo.
Il pessimo soggetto,stravolto dal caldo,ha pensato bene di andare a dormire nel congelatore col coperchio aperto.Aveva fatto i conti senza Erode,che,senza pensarci ha richiuso il coperchio.
Solo a mattino inoltrato la Cleopatra si è accorta della sua assenza ed ha pensato in rapidissima successione le cose più agghiaccianti,quali
-Fuga del figlio per unirsi agli Hare Krishna (che c'azzeccava lo sapeva lei e basta)
-Rapimento die Asmodeo da parte degli uomini di Totonno O' Scornacchiato
-Rapimento del medesimo da parte dei vulcaniani (cosa se ne possano fare di un simile caposcarico è un mistero,ma tant'è)
Le ricerche sono scattate subito e hanno dato esito negativo,finchè il solito Erode non ha pensato bene di aprire il congelatore e prendersi un gelato.
A quel punto Asmodeo più che a un essere umano somigliava a una scultura di ghiaccio realizzata da un artista cieco e pazzoide,ma era vivo.
Come ho detto,sono passati tre giorni.
Be'erino dorme ancora.
In paziente attesa fuori casa sua sono accampate la Bradamante col mattarello,la Cesira col forcone,l'Elvira col tagliaerba e Fatima,armata della scimitarra del suo antenato,il famoso pirata berbero Abdullah Mohammazzpurateh.
Non la vedo molto bella,e voi?
Asmodeo è all'ospedale con un principio di assideramento.
Con lo pseudonimo Caino Facevabene sta scrivendo un libro che sarà senza dubbio un bestseller.: "10.001 modi per uccidere lentamente e dolorosamente tuo fratello"
Erode per non saper nè leggere nè scrivere è stato trasferito nottetempo all'Asinara,dove divide la cella con Totonno o' Scornacchiato (quando lo ha visto per la gioia il poveraccio ha tentato il suicidio prendendo a testate il cesso e tentando di soffocarsi con le mutande) a tempo indeterminato.
Conclusa questa cronaca,io torno nel frigorifero in cerca di refrigerio.

 
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Isabella De Medici (1542/1576)

Post n°1278 pubblicato il 24 Novembre 2011 da odette.teresa1958

Isabella de' Medici (1542-1576)
figlia terzogenita di Cosimo e di Eleonora, vivace, intelligente e coltissima – conosce il francese, lo spagnolo e il latino ed è musicista, cantante e poetessa – ha avuto molti corteggiatori, ma per la consolidata ragion di stato ha dovuto unirsi nel 1558 a Paolo Giordano Orsini, principe di Bracciano e membro di una delle più nobili e influenti famiglie dello Stato Pontificio.
L’Orsini, indifferente ai suoi pregi e anzi piuttosto insofferente a quella moglie così colta e fiera, volge da sempre i suoi interessi ad altro e ad altre, finché non escogiterà il modo per liberasene.
Dopo diciotto anni di matrimonio, allorché vivranno praticamente separati, con Isabella totalmente presa dalla vita di corte a Firenze e il marito sempre più legato all’amante Vittoria Accoramboni e smanioso di sposarla, l’Orsini prenderà a pretesto una vera o presunta relazione

Ritratto di Paolo Giordano Orsini
Ritratto di Paolo Giordano Orsini
della moglie con un suo nipote, che lui stesso aveva incaricato di stare accanto alla Duchessa, per eliminarla, con le sue stesse mani, strangolandola nella villa di Cerreto Guidi.
Questo delitto “d’onore” - poichè l’adulterio è più che tollerato nei confronti degli uomini ed è imperdonabile se coinvolge una donna, soprattutto se di alto lignaggio - così come l’altro, compiuto nello stesso anno da Piero de’ Medici nella villa di Cafaggiolo nei confronti della moglie Eleonora, non voluti ma neppure impediti o puniti da Francesco ed anzi tacitati, getterà l’ennesima ombra fosca sul Granduca e su una famiglia che pur distinguendosi dalle altre per ingegno e raffinatezza continuava a far mormorare di sé.




 
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La vita non è uno scherzo (Hikmet)

Post n°1277 pubblicato il 24 Novembre 2011 da odette.teresa1958

Prendila sul serio
come fa lo scoiattolo, ad esempio,
senza aspettarti nulla
dal di fuori o nell'aldilà.
Non avrai altro da fare che vivere.
La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che messo contro un muro, ad esempio, le mani legate,
o dentro un laboratorio
col camice bianco e grandi occhiali,
tu muoia affinché vivano gli uomini
gli uomini di cui non conoscerai la faccia,
e morrai sapendo
che nulla è più bello, più vero della vita.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che a settant'anni, ad esempio, pianterai degli ulivi
non perché restino ai tuoi figli
ma perché non crederai alla morte
pur temendola,
e la vita peserà di più sulla bilancia.

 
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Libri dimenticati:Ritratti

Post n°1276 pubblicato il 24 Novembre 2011 da odette.teresa1958

Bellissimo romanzo di Cynthia Freeman che narra le vicende della famiglia di Jacob e Sarah e delle loro tre figlie Rachel,Doris (in cui è adombrata la scrittrice) e Lillian.
Da leggere d'un fiato

 
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Frase del giorno

Post n°1275 pubblicato il 24 Novembre 2011 da odette.teresa1958

Dio ci scampi dai ficcanaso,sia pure ben intenzionati

 
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