Messaggi del 03/02/2012

Scrittori dimenticati:Evelyn Waugh

Post n°1799 pubblicato il 03 Febbraio 2012 da odette.teresa1958

Evelyn Arthur Waugh è nato a London nel 1903 (morto a Combe-Florey [Somerset] nel 1966). Dopo una laurea a Oxford e un breve periodo come insegnante in scuole private, si dedicò completamente alla letteratura. Negli anni '30 fece molti viaggi in europa africa oriente e messico. Durante la seconda guerra mondiale fu con la Royal Navy in Medio-oriente. Convertitosi al cattolicesimo nel 1930. Waugh affidò la sua rigorosa ricerca morale a una serie di romanzi che lo resero celebre. Con la sua prosa netta e elegante ha raggiunto effetti di ironica e crudele comicità. La sua acre satira della società moderna, del suo materialismo, della sua fondamentale mancanza di valori si esprime in forme a volta a volta grottesche, fantastiche, macabre, sempre brillanti di amara arguzia e fantasia.
Pubblicò il suo primo best-seller nel 1928, con Declino e caduta. Egli espresse con toni diversi le ossessioni e la violenza del tempo, con ironia mondana e crudele sarcasmo. I suoi libri, come Corpi vili (Vile bodies), e Una mano piena / una manciata di polvere (A Handful of Dust), rappresentavano una società brillante, grottesca e sulle soglie del crollo: la società insomma dipinta nel «Tatler». La scelta di una crudeltà sofisticata e piena di fascino toccò il suo punto più alto in Scoop, una satira che prendeva di mira i giornali, e in Male nero (Black Mischief), un romanzo ambientato in Abissinia durante la guerra in cui l'eroe si fa un ottimo stufatino, che mangia in piena innocenza, con i resti della sua amante. Fu solo dopo aver spinto questo sarcasmo fin dove era possibile negli anni '30, che Waugh sviluppò lo stile tradizionalista tory di alta classe che lo caratterizzò negli anni '40 e '50.
Tra i romanzi più noti: Declino e caduta (Decline and fall, 1928), Una manciata di polvere (A handful of dust, 1934), Scoop (1938), Ritorno a Brideshead (Brideshead revisited, 1945), L'unico amato (The loved one, 1948). E la trilogia antimilitarista Uomini alle armi (Men at arms, 1952), Ufficiali e gentiluomini (Officers and gentlemen, 1955), Resa incondizionata (Unconditional surrender, 1961).

 
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Scrittori dimenticati:John O'Hara

Post n°1798 pubblicato il 03 Febbraio 2012 da odette.teresa1958

ohn Henry O'Hara (Pottsville, 31 gennaio 1905Princeton, 11 aprile 1970) è stato uno scrittore statunitense.

Indice [mostra
Biografia [modifica]

Fu inizialmente conosciuto per i suoi racconti e, più tardi, per aver scritto alcuni romanzi di successo, tra i quali Appointment in Samarra e BUtterfield 8.

O'Hara era particolarmente noto per un raffinatissimo gusto per il dialogo. Fu un attento osservatore delle differenti posizioni sociali e delle differenze di classe, e molti dei suoi personaggi si caratterizzano per le loro ambizioni sociali.

Opere [modifica]Romanzi [modifica]
 
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Scrittrici dimenticate:Maria Algranati

Post n°1797 pubblicato il 03 Febbraio 2012 da odette.teresa1958

Maria Algranati (Roma, 16 dicembre 1886Napoli, 28 luglio 1978) è stata una poetessa e scrittrice italiana.

Biografia 

Maria Algranati nasce a Roma il 16 dicembre 1886 da Alessandro e Gabriella Castelnuovo. È gemella di Gina (Regina), studiosa e storica vicina al filosofo Benedetto Croce. La famiglia, che è ebrea, si trasferisce a Napoli dove si fermerà tra alterne vicende di prosperità e ristrettezze. Maria anche negli studi, pur eccellendo, avrà alterne vicende ma infine prenderà i suoi titoli di studio dopo varie interruzioni. Entrerà lei pure nel mondo crociano ed anche familiare del filosofo, al seguito della gemella storica e studiosa, dal quale sarà apprezzata come poetessa, tanto che il suo primo vero volume di poesie sarà pubblicato a spese del Croce. Soggiornò tra il '14 e il '18 in Sicilia dove collaborò con L'Ora. Rientrata a Napoli riallacciò i suoi rapporti col mondo crociano. In quegli anni si convertì, e come lei le sorelle. In casa Croce incontrò il poeta Francesco Gaeta, con il quale ebbe una storia che doveva sfociare nel matrimonio ma che finì malamente per la gelosia e l'antisemitismo del Gaeta. Ebbe vita difficile anche perché sposò il vedovo di una sorella per curarne i figli, ma il matrimonio fu molto infelice. La sua vocazione è la poesia, nella quale raggiunge alti momenti lirici. Anche la sua prosa risulta lieve e poetica, come si rileva nella sua ultima opera: l'autobiografia "Tavola Calda" pubblicata postuma.

 
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Scrittrici dimenticate:Aphra Behn

Post n°1796 pubblicato il 03 Febbraio 2012 da odette.teresa1958

1640 -- Birth of Aphra Johnson, second daughter of Bartholomew Johnson and Elizabeth Denham, baptized Dec. 14 at Harbledown outside of Canterbury. (Although there has been much controversy over the circumstances of Behn's birth, this appears to be the most likely candidate.)

1663-64 -- Probable period of residence in Surinam.

1664 -- Possible date for marriage to Mr. Behn, merchant of "Dutch" (German) extraction.

1665 -- Death of Mr. Behn?

1667-67 -- Aphra Behn serves in Antwerp as a spy for Charles II.

1668 -- Sent to debtor's prison for debts she incurred in the service of the crown. Probably released shortly thereafter.

1670 -- Production of Behn's first play, The Forced Marriage, at Lincoln's Inn Fields by the Duke's Company. It was a great success and ran for six nights, providing its author with two nights' income. (The "third day" always belonged to the author of the play.)

1671 -- February - The Amourous Prince (published 1671); Dorset Garden Theater opened.

1672 -- Covent Garden Drollery published, probably edited by Behn.

1673 -- The Dutch Lover produced at Dorset Garden Theater; does not hold the stage until the third day (not published until 1677).

1675 -- Possible plays by Behn: The Revenge: Or a Match in Newgate, and The Woman Turned Bully.

1676 -- Behn's only tragedy, Abdelazer, produced in the summer. It was followed a few months later by The Town Fop (both published 1677).

1677 -- The Rover, perhaps Behn's most successful play, produced in March and published the same year. Nell Gwyn returned to the stage to play the role of the whore Angelica Bianca. Two further plays produced at Dorset Garden attributed to Behn, The Debauchee (February) and The Counterfeit Bridegroom (September).

1678 -- Sir Patient Fancy produced in January (published 1678). Nell Gwyn once again took a role, that of Lady Knowell.

1679 -- The Feigned Courtesans, dedicated to Nell Gwyn, produced in the spring at Dorset Garden (published 1679) and the tragi-comedy The Young King in the fall (published 1683).

1681 -- The Second Part of The Rover produced early in the year (published 1681), The False Count in November and The Roundheads in December (both published 1682).

1682 -- The City Heiress produced in the spring, (published 1682) followed by Like Father, Like Son, which was such a failure that it was never published and has since been lost. Behn arrested for an "abusive" prologue, but probably let off with a warning. Merger of the the King's Company and the Duke's Company (where Behn's plays were produced) to form the United Company.

1683 -- Publication of the first part of Love Letters Between a Nobleman and His Sister, an epistolary roman à clef, the first major epistolary novel in English literature.

1684 -- Behn's Poems on Several Occasions published.

1685 -- Another collection of poems, Miscellany, published. Death of Charles II; accession of his brother James II.

1686 -- Publication of The Lover's Watch. The Lucky Chance, Behn's first play since the failure of Like Father Like Son, produced at Drury Lane (published 1687).

1687 -- Her farce The Emperor of the Moon produced in March and published the same year.

1688 -- Three prose fiction works by Behn published: The Fair Jilt, Agnes de Castro and her most famous work, Oroonoko. Abdication of James II ("Glorious Revolution").

1689 -- Death of Aphra Behn, April 16. Buried in Westminster Abbey. Two of her plays produced posthumously: The Widow Ranter (1689 - epilogue by John Dryden) and The Younger Brother (1696).

 
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Beatrice d'Este

Post n°1795 pubblicato il 03 Febbraio 2012 da odette.teresa1958

Beatrice d'Este (29 giugno 14752 gennaio 1497) era figlia di Ercole I d'Este e di Eleonora d'Aragona e sorella minore di Isabella d'Este e Alfonso d'Este.

Biografia [modifica]

Divenne Duchessa di Bari nel 1491, duchessa di Milano nel 1494 e moglie di Ludovico Sforza.

Per ragioni di pura strategia politica, fu fidanzata all'età di cinque anni con Lodovico Sforza detto "il Moro" (che aveva chiesto all'inizio la mano di sua sorella Isabella, già promessa però al futuro marchese di Mantova), duca di Bari, reggente ed in seguito duca di Milano, sposandolo nel gennaio del 1491. Da lui ebbe due figli: Massimiliano Sforza, nato nel 1493, e Francesco II Sforza, nel 1495. Crebbe tra le corti di Napoli e Ferrara e fu allieva del filosofo Battista Guarino, da cui ricevette un'educazione classica vasta e approfondita, e che, assieme alla famosa sorella Isabella marchesa di Mantova, ne fece una delle principesse più colte e raffinate del Rinascimento italiano. Sfruttò la sua posizione di signora di una delle corti più splendide d'Italia per circondarsi di uomini di cultura e artisti d'eccezione come Niccolò da Correggio, Baldassarre Castiglione, Bramante, Leonardo da Vinci, l'Amadeo e molti altri. Nel 1492 si recò in visita ufficiale a Venezia come ambasciatrice del marito, il quale ambiva a diventare duca di Milano. La Serenissima l'accolse con un fasto da Mille e una notte, e la visita fu uno splendido successo personale per Beatrice, ma un fallimento quasi totale dal punto di vista politico, poiché Venezia rimase restia all'investitura del Moro a duca di Milano, che fu comunque ottenuta dopo l'opportuna e probabilmente non tanto naturale morte del legittimo duca Gian Galeazzo, preceduta dalle nozze della sorella di quest'ultimo, Bianca Maria e il pagamento della favolosa dote di 400.000 ducati d'oro. Divenuta duchessa di Milano, Beatrice fu all'apice del suo successo culturale e mondano, e lo splendore della sua corte, nel seppur breve tempo della sua esistenza e al di sopra di ogni altra in Europa, divenne leggendario. Beatrice morì di parto a soli ventidue anni nel gennaio del 1497.

 
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Ludovico ilMoro

Post n°1794 pubblicato il 03 Febbraio 2012 da odette.teresa1958

(Vigevano 1452-Loches 1508). Figlio di Francesco Sforza e di Bianca Maria Visconti, confinato a Pisa (1477) per aver tentato di opporsi alla reggenza di Bona di Savoia che dopo la morte di Galeazzo Maria aveva assunto il governo del Ducato di Milano in nome del seienne Gian Galeazzo, nel 1480 riuscì a ritornare a Milano e a soppiantare Bona nella tutela del nipote. Divenuto in tal modo signore di fatto del ducato, intervenne attivamente nelle vicende dell'Italia stringendo dapprima un accordo col re di Napoli, la cui figlia Isabella d'Aragona sposò Gian Galeazzo (1489), e poi favorendo l'intervento della Francia contro Napoli e altri principi italiani nella speranza di rafforzare il proprio potere. Preoccupato però dalle proporzioni del successo di Carlo VIII e divenuto definitivamente padrone del ducato con la morte di Gian Galeazzo (1494), non esitò a entrare in una coalizione antifrancese con il re di Napoli, Firenze e il papa che provocò la cacciata del sovrano dalla penisola. L'avvento al trono di Francia di Luigi XII d'Orléans che, come discendente di una Visconti, accampava diritti su Milano, provocò però la sua rovina. Attaccato da una lega formata da Venezia, Giulio II e il re di Francia, fu costretto ad abbandonare Milano e a rifugiarsi a Innsbruck (1499). Di lì tentò la riconquista dei suoi possessi, ma tradito dagli Svizzeri a Novara (1500) fu catturato dai Francesi che lo imprigionarono prima a Lys-Saint-Georges e poi a Loches dove morì. Marito di Beatrice d'Este, fu principe munifico e colto, protettore di artisti e letterati come Bramante e Leonardo da Vinci. Promosse grandiosi lavori nella Certosa di Pavia e nei castelli di Milano , Pavia e Vigevano. Gli si deve, inoltre, la costruzione di S. Maria delle Grazie a Milano.

 
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Cecilia Gallerani

Post n°1793 pubblicato il 03 Febbraio 2012 da odette.teresa1958

Cecilia was born in a large family from Siena, around 1473. Her father Fazio, who occupied several posts at Milan's Court, wasn't a nobleman nor was he particularly rich. Cecilia was probably educated by her brothers' tutor, as we know that she had studied literature and Latin.

In 1483 Cecilia Gallerani became the fiancée of Stefano Visconti, but the engagement was broken off in 1487. In May 1489 she left her family house and went to the Monastero Nuovo. Very likely, that was the time of her love affair with Ludovico Sforza, called "Il Moro", whom she regularly saw until 1492.

History says that not only was Cecilia very beautiful but she could also write in Latin with propriety of language and was a poetess too. ("oltre alla lingua latina, nella quale elegantissimamente scriveva epistole, molto leggiadramente compose versi in idioma italiano, e discorreva con tal prontezza, e vivacità etiando alla presenza di gran filosofi, e teologi, ch'era stimata non cedere alle antiche Assiotee e Aspasie donne eloquentissime dei suoi tempi'' - excerpt from Theatro delle donne letterate by F. A. Della Chiesa, Mondovì, 1620).

She therefore became a prominent lady at the duke's court until 1491, when Ludovico il Moro got married to Beatrice d'Este, even if he was not much in love with her. In the same year Cecilia gave birth to Cesare Sforza Visconti, Ludovico's son.

In 1492, she married count Ludovico Carminati de Brambilla, called "il Bergamino", and then moved to the Palazzo Carmagnola, which Ludovico il Moro had given to his son Cesare as a present.

Our sources say that in 1498 the duchess of Mantua Isabella d'Este wrote to Cecilia Gallerani asking her for her portrait, which she wanted to compare with portraits by Giovanni Bellini. Cecilia agreed, making however clear that the portrait was no longer a good likeness because she had changed her appearance since the time when it had been painted ("per esser fatto esso ritratto in una età sì imperfecta che io ho poi cambiata tutta quella effigie".)

Cecilia gave birth to four children. She kept having literary salons inside the Palazzo Carmagnola until the French confiscated the lands in Saronno and Pavia, which Ludovico il Moro had given to her, and she had to take refuge in Mantua with Leonardo. She could recover her property when the Sforza came in power again.

After her husband and her son Cesare died in 1514 -15, Cecilia divided her time between Milan and the estate in S.Giovanni in Croce, near Cremona. There she received Matteo Bandello who dedicated her the Novella XXII, describing Cecilia and the well-learned Camilla Scarampa as "le nostre due Muse" (our two Muses).

Like most of the intellectual women of that time, Cecilia devoted culture to her personal pleasure only. In fact, she never published any of the poems and essays that she wrote. She died in 1536.

 
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Morte perchè m'hai fatto sì gran guerra? (Giacomino Pugliese)

Post n°1792 pubblicato il 03 Febbraio 2012 da odette.teresa1958

MORTE, perchè m’hai fatta sì gran guerra,
     Che m’hai tolta Madonna, ond’io mi doglio?
     La fior delle bellezze mort’hai in terra,
     Perchè lo mondo non amo nè voglio.
     Villana morte, che non hai pietanza,
     Disparti amore e tolgli la allegranza
     E dai cordoglio;
     La mia allegranza hai posta in gran tristanza,
     Chè m’hai tolto la gioia e l’allegranza
     Ch’avere soglio.
Solea aver sollazzo e gioco e riso
     Più che null’altro cavalier che sia.
     Or n’è gita Madonna in Paradiso:
     Portonne la dolce speranza mia,
     Lasciommi in pene e con sospiri e pianti,
     Levommi da lo dolze gioco e canti,
     E compangnia,
     Or non la veggio, nè la sto davanti,
     E non mi mostra li dolzi sembianti,
     Come solia.
Ov’e Madonna e lo suo insengnamento,
     La sua bellezza e la gran conoscianza,

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     Lo dolce riso e lo bel parlamento,
     Gli occhi e la bocca e la bella sembianza?
     Oimè, sia in nulla parte ciò m’è aviso;
     Madonna, chi lo tiene, lo tuo viso,
     In sua ballia?
     Lo vostro insengnamento dond’è miso?
     E lo tuo franco cor chi mi l’à priso,
     Madonna mia?
Oi Deo! perchè m’hai posto in tale stanza?
     Ch’io son smarrito, e non so ove mi sia;
     Chè m’hai levato la dolce speranza,
     Partit’hai la più dolce compangnia,
     Lo adornamento e la sua cortesia.
     Madonna, per cui stava tuttavia
     In allegranza,
     Or non la veggio nè notte nè dia,
     E non m’abella, sì come far solia,
     La sua sembianza.
Se fosse mio ’l regname d’Ungaria
     Con Grecia e la Mangna infino in Franza,
     Lo gran tesoro di Santa Sofia,
     Non poría ristorar si gran perdanza,
     Come fu in quella dia che si n’andao
     Madonna, e d’esta vita trapassao
     Con gran tristanza;
     Sospiri e pene e pianti mi lasciao,
     E giammai nulla gioia mi mandao
     Per confortanza.
Se fosse al meo voler, Donna, di voi,
     Diciesse a Dio Sovran, che tutto face,
     Che notte e giorno istessimo ambondoi.
     Or sia il voler di Dio, dacchè a lui piace.
     Membro e ricordo quand’era con meco,

     Sovente m’appellava dolce amico,
     Et or nol face.
     Poi Dio la prese, e menolla con seco.
     La sua vertute sia, Bella, con teco,
     E la sua pace.

 
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Libri dimenticati:L'ultima moglie del re

Post n°1791 pubblicato il 03 Febbraio 2012 da odette.teresa1958

Romanzo storico dedicato a Katerine Parr,l'ultima moglie di Enrico VIII

 
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Frase del giorno

Post n°1790 pubblicato il 03 Febbraio 2012 da odette.teresa1958

Quando stai con qualcuno non puoi chidergli garanzie,perchè non puoi chiederle neanche a te stesso.L'amore è un rischio che la persona si assume.Per questo il vero amore è per i coraggiosi (Chiara Isabella Freccero)

 
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