Messaggi del 11/02/2012

Scrittori dimenticati:William Saroyan

Post n°1867 pubblicato il 11 Febbraio 2012 da odette.teresa1958

illiam Saroyan (Fresno, 31 agosto 1908Fresno, 18 maggio 1981) è stato uno scrittore statunitense che, nonostante la propria origine armena, ha rappresentato molto bene il tipo medio americano.

Ebbe enorme successo con i suoi racconti (nove raccolte dal 1934 al 1939, ad un ritmo di anche tre all'anno), il mondo meraviglioso e fantastico del romanzo The human comedy (La commedia umana) (1943).

Nuova fortuna riscossero opere teatrali come My Heart's in the Highlands (Il cuore è sugli altopiani) (1939), i cui personaggi derelitti sono improvvisamente aiutati da figure simboliche che intervengono come deus ex machina.

La sua esperienza di vita, analoga a quella di tanti scrittori neo-realisti americani (figlio di poveri immigrati armeni, dovette fare i più vari mestieri, venendo a diretto contatto con il popolo), ricorse spesso nelle sue pagine; ma invece di ispirargli i forti chiaroscuri della condanna sociale, i suoi ricordi si velano in un mondo di sogno ove sentimentalismo, umorismo e gusto bozzettistico vanno d'accordo.

 
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Scrittori dimenticati:Georges Ohnet

Post n°1866 pubblicato il 11 Febbraio 2012 da odette.teresa1958

Georges Ohnet (Parigi, 3 aprile 1848Parigi, 5 maggio 1918) è stato uno scrittore francese.

Scrisse molti romanzi, tutti riuniti nel ciclo Les batailles de la vie (Le battaglie della vita) che ebbero vasta diffusione di pubblico all'epoca e anche una discreta quantità di riduzioni per il teatro. I romanzi sono soprattutto imperniati sul conflitto a lui contemporaneo fra l'aristocrazia in declino e le forze borghesi in ascesa nel campo sociale.

Spesso il motivo sociale dei suoi scritti sfocia in facile sentimentalismo, come ad esempio Le maitre des forges, Il padrone delle ferriere, del 1882, dove il protagonista diviene, idealmente, il modello di ogni virtù.

 
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Scrittrici idmenticate:Adela Rogers St John

Post n°1865 pubblicato il 11 Febbraio 2012 da odette.teresa1958

Adela Rogers St. Johns (née Adela Nora Rogers; May 20, 1894 – August 10, 1988) was an American journalist, novelist, and screenwriter. She wrote a number of screenplays for silent movies and, late in life, appeared with other early twentieth-century figures as one of the 'witnesses' in Warren Beatty's Reds, but she is best remembered for her groundbreaking exploits as a "girl reporter" during the 1920s and 1930s.

Contents [show
[edit] Life and career

St. Johns was born in Los Angeles, California, the daughter of a prominent Los Angeles criminal lawyer, Earl Rogers, who was a friend of publishing magnate William Randolph Hearst. She obtained her first job at age 19 working as a reporter for Hearst's San Francisco Examiner. She reported on crime, politics, society, and sports news before leaving the newspaper in the early 1920s. St. Johns then became noted for interviewing movie stars for Photoplay magazine. She also wrote short stories for Cosmopolitan, The Saturday Evening Post, and other magazines and finished nine of her 13 screenplays before returning to reporting for Hearst newspapers.

Writing in a distinctive, emotional style, St. Johns reported on, among other subjects, the controversial Jack DempseyGene Tunney "long-count" fight in 1927, the treatment of the poor during the Great Depression, and the 1935 trial of Bruno Richard Hauptmann for kidnapping and murdering the son of Charles Lindbergh. In the mid-1930s she moved to Washington, D.C., to report on national politics. Her coverage of the assassination of Senator Huey Long in 1935, the abdication of King Edward VIII in 1936, the Democratic National Convention of 1940, and other major stories made her one of the best-known reporters of the day. St. Johns again left newspaper work in 1948 in order to write books, and to teach at a series of universities.

In 1962 she published Final Verdict, a biography of her father Earl Rogers. The book was adapted for a TNT television film in 1991; Olivia Burnette portrayed the young Nora Rogers.

In 1976, at the age of 82, she returned to reporting for the Examiner to cover the bank robbery and conspiracy trial of Patty Hearst, granddaughter of her former employer.

St. Johns was awarded the Presidential Medal of Freedom on April 22, 1970.[1]

In 1980, she appeared to great effect in the television documentary series Hollywood: A Celebration of the American Silent Film.[2] Her animated and forthright commentaries on such stars of the period including Rudolph Valentino, Greta Garbo and Gloria Swanson were a highlight of this much lauded series.

Well into her 60s, St. Johns was a frequent guest on Jack Paar's Tonight Show and one night Paar noted that St. Johns had known many of the legends of Hollywood's so-called Golden years and was once rumored to have had Clark Gable's baby. St. Johns replied, "Well who wouldn't have wanted to have Clark Gable's baby?" Paar then noted that St. Johns had enjoyed a rather incredible life and asked if there was anything she wanted to do that she had not yet done. St. Johns replied, "I just want to live long enough to see how it all turns out."

In the late 1970s, St. Johns hosted a miniseries chronicling Gable's films, which appeared on Iowa Public Television.

She died in Arroyo Grande, California.

 
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Scrittrici dimenitcate:Dorothy Parker

Post n°1864 pubblicato il 11 Febbraio 2012 da odette.teresa1958

Dorothy Parker, nata Dorothy Rothschild (Long Branch, 22 agosto 1893New York, 7 giugno 1967), è stata una scrittrice, poetessa e giornalista statunitense, nota anche con i diminutivi di Dot o Dottie.

Fu tra le più argute e caustiche commentatrici dei fenomeni di costume americano dell’epoca, capace di fustigare con cinismo le debolezze, i vizi e le virtù della società del XX secolo.

Indice [mostra
Biografia [modifica]

Orfana di madre fin dalla primissima infanzia, Dot crebbe nell’Upper West Side di New York. A dispetto della sua origine ebraica da parte di padre, e dell’estrazione protestante della sua matrigna, fu mandata al collegio cattolico del Santissimo Sacramento. A 9 anni perse la matrigna e nel 1912 morì anche suo zio, Martin Rotschild, nell’affondamento del Titanic. Infine, perse anche il padre nel 1913. Nonostante il cognome, non v’era parentela alcuna con i famosi banchieri Rothschild e la stessa Dorothy ammise sempre di sentirsi a disagio nel portare un cognome ebreo in un periodo in cui persino l’America non era immune dall’antisemitismo. Talora, scherzando, sosteneva il matrimonio esserle servito unicamente per tenere il cognome Parker anche dopo il divorzio e, ogni volta che le veniva chiesto se ci fosse un signor Parker, lei rispondeva: «Una volta c’era».

L'Algonquin Round Table: Samuels, Charlie MacArthur, Harpo Marx, Dorothy Parker e Alexander Woollcott

Fino a 21 anni le sue principali entrate vennero dal lavoro di pianista in una scuola di danza, finché, da poetessa autodidatta, si fece notare da Vanity Fair, periodico al quale vendette un suo componimento. Alla fine del 1914 fu assunta da una testata dello stesso gruppo editoriale di Vanity Fair, Vogue, come assistente editoriale. Nel 1917 conobbe e sposò Edwin Pond Parker II, un broker alla Borsa di New York, inviato subito dopo il matrimonio al fronte in Europa per la Grande Guerra. Nel frattempo Dorothy si trasferì a Vanity Fair come critico teatrale, all’inizio come rimpiazzo di P. G. Wodehouse: fu questo l’inizio della sua carriera. Conobbe Robert Benchley del quale divenne amica intima, e Robert E. Sherwood. La compagnia iniziò a pranzare all’hôtel Algonquin (un albergo su di una traversa tra la Quinta e la Sesta strada di Manhattan, famoso per essere il ritrovo di artisti vari, scrittori, intellettuali e giornalisti) insieme ad altri membri fondatori della cosiddetta Tavola rotonda dell'Algonquin.

Altri personaggi si aggiunsero nel tempo, come i giornalisti Franklin P. Adams, Alexander Woolcott (che ebbero una grossa parte nel far conoscere al grosso pubblico l’ironia di Dorothy), il compositore Deems Taylor (con cui la Parker ebbe anche una relazione) e Harold Ross.

Dot fu licenziata da Vanity Fair nel 1920 (provocando le dimissioni per solidarietà di Benchley e Sherwood), e iniziò a guadagnarsi da vivere come freelance; nel frattempo iniziò la separazione dal marito e intrecciò relazioni con il commediografo Charles McArthur e il giornalista Seward Collins. Quando Harold Ross fondò il New Yorker nel 1925, Dot e Benchley furono considerati fin dall’inizio membri della redazione, anche se nei primi tempi il loro contributo fu minimo.

Da quel punto in poi Dot divenne famosa per i suoi poemetti ferocemente umoristici; alcuni di essi erano spesso giocati sull’autoironia e sulla sistematica messa in ridicolo dei suoi (spesso fallimentari) affari di cuore, mentre altri sembravano fare l’elogio del suicidio (cosa che, peraltro, nel corso della sua vita tentò non meno di tre volte), mai disgiunto da una buona dose di sarcasmo:

(EN)
« Razors pain you; Rivers are damp;
Acids stain you; And drugs cause cramp.
Guns aren't lawful; Nooses give;
Gas smells awful; You might as well live »
(IT)
« I rasoi fanno male; i fiumi sono freddi;
l’acido macchia; i farmaci danno i crampi.
Le pistole sono illegali; i cappi cedono;
il gas fa schifo. Tanto vale vivere… »
(Dorothy Parker, Résumé)

Nonostante il successo, Dot non considerò mai quelle composizioni tra i suoi lavori più importanti. Nei successivi quindici anni uscirono sette volumetti di racconti e poesie, i primi sei raccolti in Collected Poetry (it. Poesie Raccolte): Enough Rope, Sunset Gun, Death and Taxes, Laments for the Living, After Such Pleasures e Not So Deep as a Well; il settimo fu Here Lies (it. Il mio mondo è qui).

Il suo racconto più famoso è, tuttavia (Big Blonde 1929), contenuto in After Such Pleasures, pervaso di umorismo agrodolce e acuto non disgiunto da una vena malinconica.

Nel 1934 Dot sposò Alan Campbell, un attore con ambizioni di sceneggiatore, supposto bisessuale grazie anche a voci alimentate da Dot stessa: la coppia si stabilì a Hollywood, dove guadagnava più di cinquemila dollari la settimana, una cifra considerevole dato il clima della Grande depressione. Insieme a Robert Carson la coppia si guadagnò una nomination al Premio Oscar per la sceneggiatura del film di Jack Conway È nata una stella (A Star Is Born, 1937). Dot e Campbell ebbero una movimentata storia d’amore: divorziati nel 1947, si risposarono nel 1950 e tra alti e bassi rimasero insieme e non si lasciarono fino alla morte di lui nel 1963.

Impegnata politicamente, Dot non mancò mai di mostrare le sue simpatie di sinistra, tanto che appoggiò e patrocinò la nascita della Lega antinazista a Hollywood. Più tardi, nel 1950, in pieno maccartismo, queste attività le sarebbero valse l’etichetta di "comunista" e la messa sotto inchiesta da parte dell’FBI per sospetta attività antiamericana. Come conseguenza di ciò, finì sulla "lista nera" di Hollywood.

Dal 1957 al 1962 Dot scrisse per Esquire recensioni librarie, sempre più irregolari e bizzarre per via del suo alcolismo. Un infarto cardiaco nel 1967 pose fine alla sua vita.

Nel suo testamento Dorothy Parker lasciò le sue proprietà alla fondazione di Martin Luther King, del quale era simpatizzante. Alla morte di King avvenuta nel 1968 tali proprietà andarono alla NAACP (National Association for the Advancement of Coloured People, Associazione Nazionale per la Promozione della Gente di Colore), a sua volta erede designata dello stesso King.

Per 21 anni nessuno reclamò le ceneri di Dot, finché la NAACP costruì un giardino apposito nella sua sede di Baltimora allo scopo di custodirle. Il giardino reca una targa che recita:

« Qui giacciono le ceneri di Dorothy Parker (1893 - 1967), umorista, scrittrice, critica. Ha difeso i diritti umani e civili. Come epitaffio suggerì “Scusatemi se faccio polvere”. Questo giardino è dedicato alla sua memoria, al suo nobile spirito che ha celebrato l’unicità dell’umanità e i legami dell’eterna amicizia tra il popolo nero e quello ebraico. La NAACP pose il 28 ottobre 1988. »

Dorothy Parker ha notevolmente influenzato la cultura americana del suo periodo, e la sua eredità si sente ancora ai giorni nostri. A titolo d’esempio, il suo nome appare su una canzone di Prince (The Ballad of Dorothy Parker) e nel 1994 uscì un film ispirato alla vita di Dot e dei suoi amici dell’Algonquin, Mrs. Parker e il circolo vizioso (Mrs. Parker and The Vicious Circle, diretto da Alan Rudolph).

Nel 2006, la commediografa romana Valeria e Moretti e la regista francese Rachel Salik le hanno dedicato una brillante commedia "Hotel Dorothy Parker", andato in scena al Théâtre les Déchargeurs, che è rimasto in cartellone sei mesi. Protagoniste, sei attrici: Geneviève Mnich, Susanne Schmidt, Sylvie Jobert Yvette Caldas, Betty Bussmann E Gonzague Phélip

 
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Leonora Galigai

Post n°1863 pubblicato il 11 Febbraio 2012 da odette.teresa1958

Leonora Dori Galigai (Firenze, 19 maggio 1568Parigi, 8 luglio 1617) fu dama di compagnia di Maria de' Medici e influente personaggio della corte francese nei primi anni del XVII secolo.

Biografia [modifica]

Discendente dall'antichissima e nobile famiglia Galigai di Firenze, nel 1588 il granduca Ferdinando la nominò cameriera di sua nipote Maria de' Medici. Per quasi trent'anni rimase al servizio personale di Maria, prima principessa toscana e poi, dopo aver sposato Enrico IV, regina di Francia.

Ne divenne intima amica e confidente. Al momento della partenza di Maria per Parigi, dove doveva sposare il re Enrico IV, Leonora fu inserita nel suo seguito come dama di compagnia e guardarobiera e nel 1601 sposò Concino Concini, di antica nobiltà aretina e i cui antenati furono nominati Principi del S.R.I. dall'Imperatore Federico I il Barbarossa, anche lui facente parte del numeroso seguito di Maria.

Esecuzione di Leonora Dori Galigai, intaglio francese del XVII secolo

Da quel momento Leonora sfruttò l'amicizia con Maria, divenuta reggente per conto del figlio minorenne (il futuro Luigi XIII) in seguito all'assassinio del re, per favorire una rapida carriera del marito, che fu colmato di onori e riconoscimenti. Nello stesso tempo, la coppia Concini-Galigai accumulava un ingente patrimonio con la vendita di cariche ed onorificenze e favoriva in tutti i modi i toscani presenti a Corte a svantaggio della nobiltà francese.

L'assunzione di un ruolo di potere alla corte di Francia mise a dura prova lo stato di salute della Galigai. Spesso malata e soggetta a episodi epilettici, la Galigai viveva prevalentemente al Louvre, a fianco di Maria de' Medici, svolgendo una limitatissima vita sociale.

Al momento dell'assassinio del potente marito (24 aprile 1617), vittima di una congiura di corte patrocinata da Luigi XIII, Leonora Dori Galigai fu arrestata con l'accusa di stregoneria e non poté nemmeno sperare nel soccorso della illustre amica d'infanzia, a sua volta esautorata dal figlio e confinata nel castello di Blois.

Condannata, dopo un breve soggiorno alla Bastiglia ed un rapido processo per stregoneria, Leonora Dori Galigai fu decapitata, e il suo cadavere fu messo al rogo e bruciato il successivo 8 luglio in Place de Grève a Parigi.

 
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Concino Concini

Post n°1862 pubblicato il 11 Febbraio 2012 da odette.teresa1958

Concino Concini (Firenze, 1575 circa – Parigi, 24 aprile 1617) è stato un politico e avventuriero italiano.

Indice [mostra
Biografia [modifica]Formazione [modifica]

Apparteneva ad un'antichissima e nobile famiglia toscana direttamente discendente dai Conti di Catenaia. Venne annoverata tra i Principi del Sacro Romano Impero già da Federico Barbarossa. Figlio di Giovanni Battista Concini, uditore e primo segretario del granduca di Toscana, e di Camilla Miniati, nacque a Firenze dopo il 1570. Dopo aver compiuto i suoi studi all'Università di Pisa, ottenne di recarsi in Francia al seguito di Maria de' Medici quando questa sposò il re Enrico IV. Nel corso del viaggio verso la Francia conquistò la più intima confidente di Maria de' Medici, Leonora Dori Galigai. Dopo mesi di trattative, il Concini e Leonora si sposarono il 12 luglio 1601, con una ricca dote che fu versata dalla regina.

Alla corte di Francia [modifica]

Il matrimonio fu la fortuna del nobile aretino. Nel 1605 ottenne la carica di maître d'hôtel della regina e nel 1608 quella di premier écuyer della regina, contro il versamento di 30.000 lire tornesi. Le cariche ottenute gli consentirono di ammassare una piccola fortuna, che investì in acquisti immobiliari.

Divenuta Maria reggente del trono di San Luigi per il figlio minorenne (il futuro Luigi XIII) dopo l'assassinio del marito nel 1610, Concino Concini fu coperto d'incarichi e riconoscimenti: fu nominato maresciallo d'Ancre, sovrintendente della Camera della Regina, governatore di Péronne, Roye e Montdidier, e maresciallo di Francia nel 1613. Attorno alla coppia Concini-Galigai si era intanto formato un codazzo di toscani che dominava la corte francese e che aveva inaugurato una politica di folli spese, mettendo in crisi le finanze reali. Il Concini e la moglie davano inoltre scandalo e suscitavano riprovazione col loro commercio di cariche ed onorificenze: si calcola che i due arrivassero a tesaurizzare un patrimonio corrispondente al 75% del bilancio dello Stato.

Influenza e nemici politici [modifica]

Questa politica fece sì che sul Concini si focalizzasse l'odio di tutto il popolo francese, dalla nobiltà, esclusa dagli incarichi a corte e costretta ai taglieggiamenti della coppia, fino alle classi popolari, che mal sopportavano il potere di questi toscani diventati praticamente padroni della Francia. Nonostante ciò, Concini vide crescere sempre di più la propria influenza politica: nel 1616 chiese ed ottenne le dimissioni del cancelliere Brulart de Sillery e fece nominare ministri Richelieu, Mangot e Barbin.

La morte [modifica]

Era troppo per l'esasperata nobiltà francese, ormai spalleggiata dal giovane Luigi XIII che detestava la coppia toscana: il 24 aprile 1617 il Concini veniva ucciso a pistolettate nel cortile del Louvre, in seguito ad un complotto organizzato dal re e dal suo maestro di caccia col falcone, Carlo d'Albert, duca di Luynes, ed eseguito dal barone di Vitry, Nicolas de L'Hospital, capitano delle guardie reali. Fu necessario uccidere il potente toscano e non semplicemente arrestarlo perché egli poteva contare su un piccolo esercito personale di 7.000 uomini e delle varie clientele ed amicizie altolocate. Ma l'odio del popolo nei suoi confronti non si placò con l'omicidio. Infatti lo impiccarono e alcuni giorni dopo la sepoltura (avvenuta nottetempo e di nascosto nella Chiesa di Saint-Germain-l'Auxerrois), un gruppo di fanatici ne violò la tomba e fece a pezzi il cadavere, disperdendo o bruciandone le membra; le ceneri furono poi in parte vendute a peso, in parte gettate nella Senna.

Sua moglie, che la regina non poté difendere perché a sua volta esautorata dal figlio e confinata nel castello di Blois, fu accusata di stregoneria e messa al rogo il successivo 8 luglio in Place de Grève a Parigi. I beni della coppia, tra cui il castello di Lésigny e il palazzo parigino di Rue de Tournon, furono confiscati e assegnati al Duca di Luynes. Il loro figlio Enrico Concini, nato nel 1605, dovette fuggire dalla Francia e riparare a Firenze, dove morì nel 1631.

 
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Ricorda (Harjo)

Post n°1861 pubblicato il 11 Febbraio 2012 da odette.teresa1958

Ricorda il cielo sotto cui sei nato,
impara tutte le storie delle stelle.
Ricorda la luna, apprendi chi è.
Ricorda il sorgere del sole all'alba, il più
potente momento del tempo. Ricorda il tramonto
e l'andar verso la notte.
Ricorda la tua nascita, e tua madre lottò
per darti forma e respiro. Tu sei testimonianza
della vita sua, di quella di sua madre e così via.
Ricorda tuo padre. Anch'egli è la tua vita.
Ricorda la terra di cui condividi la pelle:
terra rossa, terra nera, terra gialla, terra bianca,
terra marrone, noi siamo terra.
Ricorda le piante, gli alberi, il mondo animale, che
hanno come noi le loro tribù, famiglie, storie.
Parla con loro, ascoltali. Sono poesie viventi.
Ricorda il vento. Ricorda la sua voce. Conosce
l'origine dell'universo.
Ricorda che tu sei tutto il popolo e tutto il popolo
è te.
Ricorda che sei questo universo e questo universo
è te.
Ricorda che tutto è in movimento, in crescita, tutto è te.
Ricorda che il linguaggio viene da tutto questo.
Ricorda la danza che è linguaggio, che è vita.
Ricorda.

 
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Libri dimenticati:Mogli di medici

Post n°1860 pubblicato il 11 Febbraio 2012 da odette.teresa1958

Una tragedia inaspettata scuote una comunità medica e mette in crisi o rinsalda coppie sposate da anni.

 
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Frase del giorno

Post n°1859 pubblicato il 11 Febbraio 2012 da odette.teresa1958

Aiutati che Dio t'aiuta perchè se aspetti gli altri puoi crepare

 
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