Il labirinto
blog diarioMessaggi del 26/03/2012
Luciano Bianciardi nacque a Grosseto nel 1922. Insieme a Pier Paolo Pasolini fu uno dei pochi contestatori del "boom economico", anche se i due intellettuali raramente vengono associati. «È inutile occupare le aule universitarie, bisogna occupare le banche», diceva a suo figlio Ettore e agli altri studenti. Si laureò in filosofia alla Normale di Pisa alla fine della Seconda Guerra Mondiale, durante la quale svolse il ruolo di interprete, e il suo lavoro principale fu quello di traduttore, iniziato nella neonata Feltrinelli a Milano e continuato in altre case editrici, dopo essere stato licenziato "per scarso rendimento".
Le biografie ufficiali scrivono che Bianciardi si trasferì a Milano per fare lo scrittore: la piccola città descritta ne «Il lavoro culturale» gli stava stretta ma Ettore assicura che era anche un modo per poter tenere la famiglia lontana e meglio gestire la relazione che aveva intrapreso con Maria Iatosti, peraltro descritta nel romanzo che gli diede il successo nel 1962: "La vita agra", da cui Carlo Lizzani trasse l'omonimo film con Ugo Tognazzi. E poi, a Milano, Bianciardi sperava di incontrare gli operai e portare avanti il suo progetto rivoluzionario, negli occhi la recente tragedia di Ribolla, il paesino del grossetano dove nel 1954 rimasero uccisi 43 lavoratori in un incidente sul lavoro. Bianciardi li conosceva uno per uno poiché, in quanto direttore della biblioteca Chelliana di Grosseto, li incontrava con il suo bibliobus. Spiega il figlio Ettore: «Era stato un precursore anche in questo: pensò che se non erano gli operai ad andare ai libri, dovevano essere i libri ad andare agli operai; prese in prestito un pulmino dal comune di Grosseto e si faceva accompagnare a portare i libri nei campi e in miniera perché non aveva la patente. Molti libri si perdevano e rischiò il licenziamento».
A Milano Bianciardi incontra solo ragionieri e «segretariette»: gli operai sono a Sesto San Giovanni, nelle periferie. Del capoluogo lombardo non gli piace niente, come spiega in alcune interviste dell'epoca , e l'improvvisa popolarità paradossalmente lo getta ancora più nella depressione: «Ormai mi chiamano ovunque, posso sparare qualsiasi cavolata». Rifiuta una collaborazione offertagli da Indro Montanelli con il Corriere della Sera, in qualità di articolista di spalla, preferendo rubriche su giornali molto popolari quali ABC, Il Guerin Sportivo, L'Automobile e riviste prettamente maschili come Le Ore e Playmen, dove si sentiva molto più libero.
Cercò di lasciare Milano, trasferendosi con la sua compagna a Sant'Anna di Rapallo; il professor Nuccio Lodato, suo amico di quel periodo, ci ha raccontato che, la domenica, Bianciardi chiamava a raccolta un buon numero di persone a casa sua per vedere in compagnia «Quelli della domenica». Andava pazzo per Paolo Villaggio nei panni del professor Kranz e del ragionier Fracchia, l'antesignano di Fantozzi, forse perché vedeva, in quel piccolo borghese vittima del consumismo, la rappresentazione in chiave comica del miracolo economico dal quale egli aveva tentato di fuggire e che lo aveva portato all'alcolismo. Dopo la rottura con Maria Iatosti e un maldestro tentativo di riallacciare i rapporti con la famiglia e i figli, Luciano tornò a Milano, l'unico posto dove poteva bere senza essere controllato e dove morì poco dopo, nel 1971, consumato dall'alcool.
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ika Toimi Waltari (Helsinki, 19 settembre 1908 – Helsinki, 26 agosto 1979) è stato uno scrittore finlandese. È conosciuto soprattutto per i suoi romanzi storici, tra cui Sinuhe l'egiziano, dal quale è stato tratta anche una versione cinematografica di successo.
La giovinezza
Waltari nacque ad Helsinki e perse suo padre, un pastore luterano, all'età di cinque anni. Da ragazzo fu testimone della guerra civile finlandese. Più tardi si iscrisse all'Università di Helsinki come studente di teologia, secondo il volere della madre, ma presto l'abbandonò per gli studi di filosofia, estetica e letteratura, laureandosi nel 1929.
Da studente, collaborò a diverse riviste scrivendo poesie e racconti, pubblicando il suo primo libro nel 1925. Nel 1927 si recò a Parigi dove scrisse il suo primo romanzo La grande illusione, una storia di vita bohémienne. Come stile, il romanzo può considerarsi l'equivalente finlandese delle opere degli scrittori americani della lost generation: ad esempio nel suo romanzo storico L'avventuriero, ambientato nel XVI secolo, il protagonista è un finlandese che si reca a Parigi per i suoi 20 anni, conducendovi una vita da bohémien.
Waltari, per un certo periodo, fu membro del movimento letterario di stampo liberale Tulenkantajat, benché il suo orientamento politico fosse conservatore. Si sposò nel 1931 ed ebbe una figlia, Satu, che divenne anch'ella scrittrice.
Negli anni trenta e quaranta lavorò febbrilmente come giornalista e critico, scrivendo per numerosi giornali e riviste e viaggiando attraverso tutta l'Europa; diresse inoltre la rivista Suomen kuvalehti. Nello stesso tempo, continuò a scrivere libri di vario genere, spaziando tra diversi generi letterari. La sua attività frenetica peggiorò il suo disturbo bipolare; soffrì inoltre spesso di insonnia e depressione, fino al punto da richiedere a volte un ricovero in ospedale.
Waltari partecipò, spesso con successo, a numerosi concorsi letterari; uno di questi decretò il successo di uno dei suoi personaggi più noti, l'ispettore Palmu, un burbero investigatore della polizia di Helsinki, protagonista di tre racconti gialli, dei quali si ebbe anche una trasposizione cinematografica (esiste anche un quarto film con l'ispettore Palmu, ma Waltari non intervenne nella stesura).
Waltari scrisse inoltre le sceneggiature del popolare cartone animato Kieku ja Kaiku e scrisse Aiotko kirjailijaksi, una sorta di guida per aspiranti scrittori che influenzò molti giovani scrittori finlandesi dell'epoca, tra cui Kalle Päätalo.
Seconda guerra mondiale e affermazione internazionale
Durante la seconda guerra mondiale, Waltari lavorò al centro informazioni del governo, mettendo le sue capacità di scrittore al servizio della propaganda politica.
Il 1945 vide la pubblicazione del primo e più importante successo editoriale di Waltari, il romanzo storico Sinuhe l'egiziano, in cui il tema della corruzione dei valori umani in un mondo materialista sembrò stranamente d'attualità sul finire della guerra. Il libro divenne un bestseller internazionale e nel 1954 la trama fu adattata dal cinema di Hollywood per un film dallo stesso titolo.
Waltari scrisse altri sette romanzi storici ambientati in varie culture antiche, tra i quali L'angelo nero, la cui trama si svolge durante l'assedio di Costantinopoli nel 1453. In questi romanzi Waltari esprime il suo fondamentale pessimismo e, in due romanzi ambientati durante l'impero romano, i suoi convincimenti cristiani. Dopo la guerra scrisse anche numerosi racconti, dimostrando particolare maestria in questo genere. Nel 1957 divenne membro dell'Accademia finlandese e nel 1970 ricevette una laurea ad honorem dall'Università di Turku.
Waltari è stato uno dei più prolifici scrittori finlandesi. Ha scritto complessivamente 29 romanzi, 15 racconti lunghi, 6 raccolte di racconti, 6 raccolte di poesie e 26 sceneggiature sia per il cinema che per la radio. Ha inoltre eseguito traduzioni e scritto centinaia di articoli. È uno tra gli scrittori finlandesi più conosciuti, dal momento che le sue opere sono state tradotte in più di 40 lingue.
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erthe Bernage (Paris 11 août 1886 – Paris 2 mai 1972) est un écrivain français. Elle est connue notamment pour sa série Brigitte, commencée en 1925, qui raconte la vie de Brigitte Hauteville de son adolescence à sa vieillesse. Elle est aussi connue sous le pseudonyme de Bettine.
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Bertha Behrens (1850–1912) was a German novelist, who used the pen name W. Heimburg. She completed Das Eulenhaus, a posthumous novel by Marlitt in the Gartenlaube, in which periodical most of her novels appeared.
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Gabrielle Réjane, pseudonimo di Gabrielle-Charlotte Reju (Parigi, 5 giugno 1856 – Parigi, 14 giugno 1920), è stata un'attrice francese.
Nata a Parigi, figlia di un attore, entrò nel Conservatoire de Paris. Nel 1875, fece il suo debutto in spettacoli, nei quali recitava come soubrette. Il suo primo grande successo fu Ma camarade (1883) di Henri Meilhac e presto divenne conosciuta per altre apparizioni, come in Décor, Germinie Lacerteux, Ma cousine, Amoureuse e Lysistrata.
Nel 1892 sposò M. Ford, il direttore del teatro Vaudeville, ma il matrimonio finì nel 1905. Dopo questo fece una tournée in Québec. Nel 1894 apparì a Londra. L'anno seguente, si esibì in Madame Sans-Gêne di Sardou, nel ruolo di Catherine, a New York. La sua interpretazione in Madame Sans-Gêne (1893) la fece conoscere in Inghilterra e negli Stati Uniti, e l'anno successivo apparve in ruoli da caratterista in entrambi i paesi, affermandosi particolarmente con Zaza e La Passerelle. Aprì il Théâtre Réjane a Parigi nel 1906. L'essenza della vitalità francese e le espressioni animate apparivano concentrate in Réjane.
Réjane morì a Parigi e fu sepolta nel cimitero di Passy.
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Elisabeth Rachel Félix, nota con il nome d'arte di Rachel (Mumpf, 21 febbraio 1821 – Le Cannet, 3 gennaio 1858), è stata un'attrice teatrale francese.
Svizzera di nascita ma francese di nazionalità, Rachel vide i natali a Mumpf, nel cantone dell'Aargau: nata con il nome di Élisa Félix, fu figlia di un droghiere ebreo alsaziano; guadagnò i primi soldi da bambina, cantando e recitando nelle strade.
Nel 1830 circa, arrivò a Parigi e prese lezioni di dizione e di canto, avendo come maestro il musicista Alexandre-Étienne Choron, e studiò arti drammatiche al Conservatorio. Per provvedere ai bisogni della famiglia, debuttò nel gennaio 1837 ne La Vendéenne al Théâtre du Gymnase. Delestre-Poirson, il direttore, le dette il nome d'arte Rachel, nome che scelse di tenere nella vita privata.
All'età di 17 anni, recitò al Théâtre-Français nell'Orazio di Pierre Corneille.
La sua fama si diffuse in tutta Europa, dopo il successo a Londra nel 1841, e diventò esperta nei lavori di Voltaire, Racine, e Corneille, girando in tournée a Bruxelles, Berlino e San Pietroburgo. Rappresentò il personaggio principale nella commedia di Eugène Scribe, Adrienne Lecouvreur. Le sue rappresentazioni furono caratterizzate da una perfetta dizione e dall'eleganza dei gesti, sebbene essi fossero minimizzati tanto da essere ridotti al minimo. Rachel fu molto conosciuta per la sua rappresentazione nella Fedra.
Divenne l'amante del figlio di Napoleone Bonaparte, Alessandro Giuseppe Colonna-Walewski, da cui ebbe un figlio, Alexandre Colonna-Walewski, nel 1844. Morì di tubercolosi; fu sepolta nella parte ebrea del Cimitero di Père Lachaise.
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Torna sovente e prendimi,
palpito amato, allora torna e prendimi,
che si ridesta viva la memoria
del corpo e antiche brame trascorrono nel sangue
allora che le labbra ricordano, e le carni,
e nelle mani un senso tattile si riaccende.
Torna sovente e prendimi, la notte,
allora che le labbra ricordano, e le carni...
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Inviato da: RicamiAmo
il 01/08/2014 alle 18:11
Inviato da: Dolce.pa44
il 26/07/2014 alle 18:22
Inviato da: do_re_mi0
il 23/04/2014 alle 18:01
Inviato da: odio_via_col_vento
il 14/04/2014 alle 20:57
Inviato da: Krielle
il 23/03/2014 alle 04:38