Il labirinto
blog diarioMessaggi del 10/08/2012
Pseudonimo dello scrittore tedesco Arnold Vieth von Golssenau (Dresda 1889 - Berlino 1979). Di famiglia nobile, combatté nella prima guerra mondiale, esperienza da cui trasse il romanzo d'esordio, Krieg (1928; trad. it.1929), destinato ad essere oscurato dal romanzo di E. M. Remarque sullo stesso tema. Iscrittosi al partito comunista (il suo percorso ideologico è illustrato inNachkrieg, 1930), dopo aver subito il carcere (1933-35), si trasferì in Spagna, dove partecipò alla guerra civile (Im Spanischen Krieg, 1955), quindi in Messico. Tornato in Germania nel 1947, continuò a produrre, fedele al credo realistico e coerente nell'impegno politico. Tra le altre sue opere: Adel im Untergang (1944); Meine Kindheit und Jugend (1957); Auf den Trummern des Kaiserreichs (1961).
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Elias Canetti nasce il 25 luglio 1905 a Ruscuk, in Bulgaria, da una famiglia sefardita che parla lo spagnolo del XV secolo. Dopo la morte del padre, insieme ai due fratelli, segue la madre in diverse città d'Europa: Zurigo, Francoforte, Vienna.
Nel 1938, dopo l'Anschluss, emigra a Londra rimanendovi fino al 1971 quando decide di tornare a vivere a Zurigo, il "paradiso perduto" della sua adolescenza, in cui morirà il 14 agosto 1994.
Durante la giovinezza, le relazioni e i viaggi contribuiscono a formare il suo pensiero, ad affinare il suo spirito, ad aprirlo al mondo, come pure a fargli prendere coscienza del ruolo del sapere in quanto motore della libertà.
Nel 1931, due anni prima dell'avvento al potere di Adolf Hitler, fa il suo ingresso nella scena letteraria con lo sbalorditivo "Autodafè", il suo primo e unico romanzo, percorso da venature malinconiche e capace di esplorare a fondo gli abissi della solitudine, tema centrale del libro. Il protagonista è un intellettuale che viene metaforicamente divorato dal rogo dei suoi centomila volumi, inevitabile nemesi del mondo delle idee nei confronti del reale, punizione per l'uomo che sceglie di essere "tutto testa e niente corpo": l'intellettuale appunto.
Ma il fuoco del romanzo è anche una chiara, preoccupata quanto visionaria anticipazione allegorica del totalitarismo, premonizione dell'autodistruzione della ragione occidentale.
Sul piano espressivo, invece, non esiste migliore illustrazione di quella "lingua salvata" rappresentata dal tedesco, lingua che sua madre gli aveva insegnato per amore della Vienna imperiale, e che per loro rappresentava il centro della cultura europea e che Canetti cercherà di rivitalizzare alla luce dello "sfiguramento" della stessa che a suo dire è stato operato col tempo.
Di notevole spessore è anche "Massa e potere" (1960), saggio sulla psicologia del controllo sociale, in questo assai affine, pur nei trentacinque anni di differenza, ad alcune tematiche di "Autodafé".
Di rilievo è poi la straordinaria autobiografia, uno dei documenti più intensi del Novecento che, divisa in più volumi ("La lingua salvata", "Il frutto del fuoco" e "Il gioco degli occhi") e uscita fra il 1977 e il 1985 lo consacrano definitivamente come una delle voci più alte della letteratura di ogni tempo.
I giurati di Stoccolma se ne accorgono e nel 1981 gli assegnano il più che meritato premio Nobel per la letteratura.
Ricevendo il premio, nel discorso di ringraziamento, egli indica come suo "territorio" l'Europa di quattro scrittori di lingua tedesca vissuti nell'Austria di un tempo: Karl Kraus, Franz Kafka, Robert Musil e Hermann Broch, di cui riconosce l'ampio debito, così come nei confronti di tutta la tradizione viennese. Inoltre confesserà apertamente che la passione per la lettura, il gusto per le tragedie greche e i grandi autori della letteratura europea ebbero un'influenza determinante sulla sua opera.
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Marie-Luise von Kaschnitz è nata a Karlsruhe nel 1901 (è morta a Roma nel 1974). I suoi inizi narrativi sono legati al genere della letteratura femminile: Incomincia l'amore (Liebe beginnt, 1933). I racconti La bambina grassa e altri racconti (Das dicke Kind und andere Erzählungen, 1952), Colloqui a distanza (Ferngespräche, 1966), Orsi polari (Eisbären, 1972) si distinguono per il gusto sottilmente irreale.
Le liriche di Musica del futuro (Zukunftsmusik, 1950) mostrano ancora la speranza in un generale rinnovamento umano. Le Nuove poesie (Neue Gedichte, 1957) segnano con il loro laconismo, nato dalla disillusione, il passaggio alla lirica dell'ultimo periodo: Una parola in più (Ein Wort weiter, 1965), Nessun sortilegio (Kein Zauberspruch, 1972). Qui l'esperienza autobiografica si trasforma in strutture espressive impersonali e distaccate.
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9 maggio 1832 Nasce a Portsmouth da una ricca famiglia borghese di armatori
1850 Completa i suoi studi a Londra
Tiene numerose conferenze in tutta l’Inghilterra
Si reca in Italia come inviata del Daily News, interessata della situazione politica italiana
settembre 1854 Scende in Italia per la prima volta a seguito del clan dei Roberts, conosce personalmente Giuseppe Garibaldi
1855 Si trova a Nizza dove Garibaldi la interessa al Risorgimento italiano
1856 Incontra per la prima volta Mazzini a Londra
12 settembre 1856 Su sollecitazione di Mazzini inizia la ricerca di denaro per la causa italiana
giugno 1857 Si trova coinvolta nel moto mazziniano a Genova
Pisacane consegna il suo testamento politico a Jessie
4 luglio 1857 Viene arrestata e imprigionata con altri patrioti nel carcere di S. Andrea, dove conosce Alberto Mario
14 novembre 1857 Jessie viene rilasciata due mesi dopo Alberto Mario
19 dicembre 1857 Sposa in Inghilterra Alberto Mario
25 novembre 1858 Jessie e Alberto arrivano a New York
1859 Si imbarcano per l’Italia e li raggiunge la notizia della guerra intrapresa da Napoleone III
Raggiungono Garibaldi in Lombardia e Jessie partecipa come infermiera alle imprese garibaldine; sono però nuovamente arrestati ed espulsi
11 maggio 1860 Jessie e Alberto lasciano la Svizzera e arrivano in Sicilia dove partecipano alla spedizione dei Mille di Garibaldi
1861 A Jessie viene proposto di scrivere per il Morning Star come corrispondente dall'Italia
1867 Segue Garibaldi nella campagna del ‘67
1870 In contrasto con il marito, oramai accostatosi a posizioni politiche più moderate, accorre in Francia nella campagna dei Vosgi di Garibaldi
1871 Scrive "I Garibaldini in Francia"
1877 Scrive "La miseria di Napoli"
2 giugno 1882 Muore Alberto Mario
1882 Scrive "La vita di Giuseppe Garibaldi"
1886 Scrive il secondo volume di “Bertani e i suoi tempi”
5 marzo 1906 Muore a Firenze all'età di 74 anni circondata dagli amici più cari che ebbero grande stima di lei
1909 Viene pubblicato: “The Birth of modern Italy”
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Un avventuriero per una serie di circostanze si trova a vivere in una missione cattolica ed è costretto a fingere di essere un prete,ma nel momento più difficile ritroverà la sua dignità di uomo.Gran bel libro,da cui è stato tratto un film con Humphrey Bogart e Lee J.Cobb
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Inviato da: RicamiAmo
il 01/08/2014 alle 18:11
Inviato da: Dolce.pa44
il 26/07/2014 alle 18:22
Inviato da: do_re_mi0
il 23/04/2014 alle 18:01
Inviato da: odio_via_col_vento
il 14/04/2014 alle 20:57
Inviato da: Krielle
il 23/03/2014 alle 04:38