Messaggi del 20/08/2012

Scrittori dimenticati:Beniamino Joppolo

Post n°3503 pubblicato il 20 Agosto 2012 da odette.teresa1958

Patti (Messina) 1906 lug 31 - Parigi 1963 ott 02

Scrittore
Drammaturgo
Pittore

Intestazioni:
Joppolo, Beniamino, scrittore, drammaturgo, pittore, (Patti 1906 - Firenze 1929)

Nato a Patti, in provincia di Messina, nel 1906, si laurea in Scienze politiche e sociali nel 1929 a Firenze. Lo stesso anno pubblica la sua prima raccolta di versi, "I canti dei sensi e dell'idea". Intellettuale antifascista, a partire dal 1947 si dedica anche alla pittura. Tra i suoi libri si ricordano, per la narrativa: "C'è sempre un piffero ossesso" (1937), "La giostra di Michele Civa" (1945), "Un cane ucciso" (1949); per il teatro: "L'ultima stazione" (1941), "Ritorno di solitudine" (1942), "I carabinieri" (1959), "Le acque" (1961), "Zizim" (1963); per la saggistica: "L'Abumanesimo" (1951), dove si parla del nuovo movimento filosofico teorizzato da Beniamino Joppolo insieme a Jacques Audiberti. Nel 1954 si trasferisce con la famiglia a Parigi, dove muore il 2 ottobre 1963. Nel 1968 esce postuma la prima parte di un lungo romanzo autobiografico "La doppia storia".

 
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Scrittori dimenticati:Carlo Betocchi

Post n°3502 pubblicato il 20 Agosto 2012 da odette.teresa1958

Nato a Torino il 23 gennaio 1899, Carlo Betocchi è stato uno dei maggiori poeti italiani del Novecento. 
Purtroppo succede facilmente che ci si dimentichi in fretta lo splendido lavoro dei poeti italiani, e così è accaduto per Betocchi, il quale ha ricevuto pochi riconoscimenti in vita ed ora il suo nome rischia davvero di finire nel cosiddetto dimenticatoio. 

Si trasferisce a Firenze da bambino quando il padre, impiegato delle Ferrovie dello Stato, viene destinato al capoluogo toscano. Rimane orfano del padre nel 1911 e, dopo essersi diplomato perito agrimensore, frequenta la scuola ufficiali di Parma: viene inviato al fronte nel 1917 e tra il 1918 e il 1920 è volontario in Libia. 

Successivamente si trova in Francia e in diverse località dell'Italia centro-settentrionale, per rientrare stabilmente a Firenze dal 1928 al 1938. Questo periodo corrisponde alla sua intensa partecipazione, assieme con Piero Bargellini, allo sviluppo della rivista di ispirazione cattolica "Il Frontespizio": quest'ultima, sulla quale curò a partire dal 1934 la rubrica "La più bella poesia", sarà il luogo dei suoi primi versi e nelle sue edizioni uscirà anche la sua prima raccolta poetica (Realtà vince il sogno in "Il Frontespizio", Firenze, 1932). 

Nel 1953 Carlo Betocchi è di nuovo a Firenze impegnato nell'insegnamento di materie letterarie presso il Conservatorio Luigi Cherubini. 

Dal 1961 al 1977 è redattore della rivista "L'Approdo Letterario". 

L'itinerario della poesia e del pensiero di Carlo Betocchi va da una felice fiducia nella Provvidenza ai forti dubbi e ai dolenti ripensamenti nella vecchiaia dopo una terribile esperienza di dolore. Lo stesso Betocchi affermava "La mia poesia nasce dall'allegria; anche quando parlo di dolore la mia poesia nasce dall'allegria. È allegria del conoscere, l'allegria dell'essere e dell'essere e del saper accettare e del poter accettare". 

Dal 1932 sono numerose le raccolte poetiche di Carlo Betocchi con tanti passaggi, mai inutili, da "Realtà vince il sogno" fino all'"Estate di San Martino" del 1961 e "Un passo, un altro passo" del 1967 e a "Prime e ultimissime" del 1974, "Poesie del sabato" (1980). 

Dopo la seconda guerra mondiale Betocchi ha pubblicato "Notizie di prosa e poesia" (1947), "Un ponte sulla pianura" (1953), "Poesie" (1955). 

In lui l'ansia di illuminazione religiosa si incontra con una tenace volontà di concretezza e di accettazione della realtà, per cui la trascendenza traspare dentro e oltre le misure visibili dei passaggi, degli interni casalinghi, degli oggetti. Nelle ultime raccolte si accentuò una più amara e dubbiosa visione del mondo. 

Poeta cristiano e popolare, poeta degli affetti e della solidarietà con le creature, scabro essenziale poeta delle cose degli oggetti, dei paesaggi per balzare direttamente sul piano emozionale della voce e del canto, con il massimo, sempre, di controllo: la situazione di vita che Betocchi canta è di povertà (non di miseria). Povertà come si può dire della cucina toscana che è cucina di "cibi poveri": necessità essenziale, dunque, come essenziali sono le manifestazioni della natura e delle esigenze vitali. Mai il superfluo, mai l'addobbo, mai l'arredamento entrerà a turbare la linea asciutta del suo canto. 

Carlo Betocchi muore a Bordighera, in provincia di Imperia, il 25 maggio 1986. 

 
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Scrittrici:Toni Morrison

Post n°3501 pubblicato il 20 Agosto 2012 da odette.teresa1958

Born Chloe Anthony Wofford, in 1931 in Lorain (Ohio), the second of four children in a black working-class family. Displayed an early interest in literature. Studied humanities at Howard and Cornell Universities, followed by an academic career at Texas Southern University, Howard University, Yale, and since 1989, a chair at Princeton University. She has also worked as an editor for Random House, a critic, and given numerous public lectures, specializing in African-American literature. She made her debut as a novelist in 1970, soon gaining the attention of both critics and a wider audience for her epic power, unerring ear for dialogue, and her poetically-charged and richly-expressive depictions of Black America. A member since 1981 of the American Academy of Arts and Letters, she has been awarded a number of literary distinctions, among them the Pulitzer Prize in 1988.

 
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Scrittrici:Gioconda Belli

Post n°3500 pubblicato il 20 Agosto 2012 da odette.teresa1958

Gioconda Belli (Managua9 dicembre 1948) è una poetessagiornalista e scrittrice nicaraguense.

Ha al suo attivo quattro libri di narrativa, nei quali vengono esplorati alcuni temi ricorrenti, come le vicissitudini politiche del suo paese e la lotta sandinista, ilfemminismo e l'emancipazione della donna, il rapporto tra l'america precolombiana e il Sudamerica attuale, e un certo livello di misticismo. È anche autrice di diverse raccolte di poesie, caratterizzate da una poetica sensuale e femminile.


Gioconda Belli nasce in Nicaragua, nel 1948 da una famiglia di origini italiane. Suo bisnonno Antonio Belli, di professione agrimensore, nacque infatti alla Colma di Biella nel 1865 ed emigrò in Sudamerica partecipando alla costruzione del Canale di Panama; spostatosi poi in Nicaragua sposò Carlota Chamorro dando origine alla famiglia della scrittrice.[1]Biografia
 

Seconda di cinque fratelli, Gioconda ha la fortuna di appartenere alla borghesia nicaraguense, cosa che le permette di studiare e di portare avanti gli studi prima inSpagna e poi in America, dove si diploma in Giornalismo a Filadelfia.

Nel 1967, dopo la specializzazione in giornalismo, torna in patria. Dal 1970 comincia a pubblicare le sue poesie su diverse riviste letterarie del suo paese, ottenendo i primi riconoscimenti in ambito nazionale.

Gioconda Belli con Ramón Díaz Eterovic nel 1989

In quello stesso anno entra a far parte del Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale, di cui cura le relazioni internazionali. Esiliata dal regime di Somozain Costa Rica tra il 1976 e il 1978, torna in Nicaragua per contribuire alla lotta di liberazione sandinista e, in seguito alla vittoria politica del Fronte, occupa varie cariche all'interno del governo rivoluzionario, fino al 1994, anno in cui lascia la politica attiva a causa di alcune sue divergenze con il partito.

Nel frattempo porta avanti la sua carriera letteraria, giungendo ai primi successi in ambito internazionale con la raccolta di poesie La costola di Eva, che fu un successo in molti paesi sudamericani. Ma il vero successo internazionale arriva con il suo primo romanzo, La donna abitata, pubblicato nel 1989 e tradotto anche in molti paesi Europei e in Nord America. Il libro, in parte autobiografico, racconta le vicende di una donna che entra a far parte del movimento rivoluzionario del suo paese, oppresso dalla dittatura, intrecciando alla sua storia il racconto dell'analoga resistenza perpetrata, 500 anni prima, da una donna nahua contro l'invasione spagnola.

A questa sua prima opera seguono altri tre romanzi: nel 1990 Sofia dei presagi, nel 1996 Waslala e, infine, Il paese sotto la pelle, pubblicato nel 2001, racconto pienamente autobiografico degli anni della lotta sandinista. Tutti i suoi romanzi, in Italia, sono pubblicati dalle Edizioni E/O. Ultimo e non meno importante il libro: "La pergamena della seduzione", rivisitazione storica della vita di Giovanna la Pazza.

Dal 1990 Gioconda Belli vive a Santa Monica, in California, pur tornando spesso in patria, e continua la professione di scrittrice a tempo pieno.

 
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Una parola muore (Dickinson)

Post n°3499 pubblicato il 20 Agosto 2012 da odette.teresa1958

Una parola muore

quando è detta
Dice qualcuno −
Io dico che proprio
Quel giorno

Comincia a vivere.

 
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Ritratti di donna:Sarah Nathan

Post n°3498 pubblicato il 20 Agosto 2012 da odette.teresa1958

Sara Levi, detta Sarina, nasce a Pesaro il 7 dicembre 1819 e muore a Roma il 19 febbraio 1882. Sarina era nata da Angelo Levi (quondam Salomone di Senigallia) e dalle seconde nozze di Ricca Rosselli, figlia di Emanuel e Sara Bises. Da Roma i Rosselli si erano trasferiti nei primi decenni dell’Ottocento a Livorno. Sarina era dunque cugina dei Rosselli e aveva conosciuto il futuro marito, Moses Nathan, a Livorno, dove si erano sposati il 29 maggio 1836. Mayer Moses Nathan (Rodelheim, 22-4-1799/ Vicky, 4-8-1859) era nato in Germania, a Rodelheim presso Francoforte, e aveva dunque vissuto a lungo a Parigi. Agente di cambio, divenne cittadino britannico nel 1850. C’è chi avanza l’ipotesi che in realtà Nathan fosse un figlio, forse naturale, dei Rotschild, andatosene dalla Germania per dissapori familiari. Dal matrimonio di Sara e Moses nacquero dodici figli: David, Henry, Janet, Adolfo, Ernesto, Harriet, Giuseppe, Filippo, Walter, Alfredo, Ada, Beniamino. I Nathan che decisero poi di vivere in Italia sono: Ernesto (Londra, 5-10-1845/ Roma, 4-4-1921), il futuro sindaco di Roma; Harriet (Londra, 1837 - Roma 1904), detta Enrichetta, che sposerà Sabatino Rosselli (Livorno 1830 - Roma 1900) e sarà madre di Joe; Janet (Londra, 1842 - Livorno, 1911), detta Giannetta, che sposerà Pellegrino Rosselli (Livorno, 1834 - Livorno, 1911). Ernesto sposerà invece Virginia Mieli, conosciuta a Pisa (dove la famiglia Nathan si era trasferita nel 1859), figlia di Anna Rosselli, sorella dei quattro capostipiti livornesi Rosselli. 
Sara Nathan è soprattutto ricordata per il suo impegno politico e per le sue iniziative sociali. Fu infatti una fervente patriota, tanto da aiutare Mazzini durante il suo esilio a Londra intorno al 1840 e a Lugano dal 1865. Anche i suoi figli seguirono la causa mazziniana, tanto da essere arrestati, come nel caso di Giuseppe. Del resto Mazzini morì a Pisa nel 1872, proprio a casa di Giannetta Nathan e Pellegrino Rosselli.
Dopo la morte del marito, avvenuta nel 1859, Sarina decise di trasferirsi con la sua famiglia a Pisa e più tardi a Milano, svolgendo un importante ruolo politico per il Partito d’Azione fondato da Mazzini. Per questo, Sarina cominciò ad essere sorvegliata, finché la sua casa venne perquisita. Accusata di cospirazione, riuscì a fuggire prima di essere arrestata e riparò a Lugano. Qui, dopo aver vissuto a Castagnola e in particolare a Cassarate in casa Galli, il 1 agosto 1865 Sarina acquistò da Abbondio Chialiva la villa denominata “La Tanzina”, dal nome del suo primo proprietario, il conte milanese Franco Tanzi. La Tanzina sorgeva sulla sponda occidentale del lago di Lugano, fuori del rione Nassa, compresa fra il tempietto di Washington e la wellingtoniana. La Tanzina venne abbattuta nel 1908, lasciando spazio per la costruzione del lungolago che dal giardino della Tanzina va a Paradiso. In questa villa visse Mazzini fino al 1871 – negli stessi anni in cui Cattaneo abitava a Castagnola -, quando ritornò in Italia sotto lo pseudonimo di mister Browne, ospite della figlia di Sarina a Pisa.
Dopo la l’unificazione italiana, compiutasi nel 1871 con la conquista di Roma, Sarina tornò a vivere a Roma, dove già alcuni dei suoi figli si erano stabiliti. Qui dette origine a numerose iniziative educative, filantropiche e sociali. Fondò tra l’altro nel quartiere di Trastevere una scuola intitolata a Mazzini, dove le ragazze potevano studiare e apprendere i principi morali della sua opera sui Doveri dell’uomo. Sarina aprì inoltre una casa per prostitute, l’Unione benefica, con l’intento di prevenire la prostituzione, offrendo a ragazze indigenti o in difficoltà alloggio, mezzi e possibilità di lavoro.
Amelia Rosselli ricorda Sarina nelle sue memorie con queste parole: «Sara Nathan, la madre dei nove fratelli Nathan e delle tre sorelle (una delle quali fu madre di mio marito). Donna di grande volontà, di grande intelligenza, la sua figura sempre grandeggiò nel ricordo dei figli, offuscando del tutto quella del padre, anche dopo morta. Per lunghissimi anni, nel giorno anniversario della sua morte, il 19 febbraio, i figli e le figlie di Sara Nathan convenivano dai punti più lontani d’Europa e si riunivano intorno alla sua tomba, a Campo Verano, a Roma. Il 20 febbraio, altra riunione, alla Scuola Mazzini nel popolare quartiere di Trastevere, fondata dalla famiglia Nathan in omaggio alla memoria di Giuseppe Mazzini: scuola a-religiosa, dove l’insegnamento religioso era sostituito dalla lettura e commento dei Doveri dell’Uomo. La Scuola era frequentata dalle ragazze del popolo, e oltre allo studio le iniziava a diversi mestieri. Insegnavano, per lo studio, alcune delle sorelle Nathan, e più tardi anche le nipoti, cioè la nuova generazione che cresceva e veniva educata agli stessi ideali.»

 
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Libri dimenticati:La Compagnia della Morte

Post n°3497 pubblicato il 20 Agosto 2012 da odette.teresa1958

Romanzo storico ambientato nella Milano che attende l'arrivo dell'esercito del Barbarossa,narra la storia di Rossano,un soldato di ventura che combatte coi milanesi e del suo amore per la figlia di uno dei più potenti esponenti del Comune.
Memorabili le pagine sulla battaglia di Legnano,ed ancora più memorabile la figura di Alberto da Giussano.

 
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Frase delgiorno

Post n°3496 pubblicato il 20 Agosto 2012 da odette.teresa1958

Tutto è divertente...finchè capita a qualcun altro (Achard)

 
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