Amore

Post n°26 pubblicato il 19 Ottobre 2007 da ladycosette

 

Amore discretamente rosso rubino,
delicato e sopraffino.

Amore senza rammarico
e senza rimpianto.

Amore giallo come il riso,
nero come il pianto.

Amore rubato,
scritto e sospirato,
disfatto come un letto,
addormentato.

Amore vagabondo,
tondo come il mondo,
amore futuro e amor passato,
amore presente,
amore assente,
sopra un prato dichiarato.

Amore immenso e sconfinato,
amore come il cielo profondo,
amore invidiato.

 
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Non c'è che dire.......

Post n°25 pubblicato il 11 Ottobre 2007 da ladycosette
Foto di ladycosette

....questi colori proprio non li attendevo. Vedo e rincorro un volto. Lo afferrerò un giorno e vi poserò sopra una miriade di baci al caffè. Si...sarà così. Disegnerò con le dita i suoi stessi contorni su quella pelle abbronzata, tra ricci perderò quei sospiri che ora mi tengono incollata. Forse.

Parlerò di quei regni che sono abituata a raccontare nelle favole al mio piccolo grande uomo e di quei regni saremo re e regina. Regalerò il tempo al tempo, ne fermerò lo scorrere e canterò. Forse

Per intanto ho ritrovato in soffitta la mia vecchia chitarra. E' saltata una corda. Domani andrò a comprarne una e la sostituirò. Poi proverò a suonare per me stessa e per Max, per vedere se sono ancora capace. Dovrò anche cercare i miei vecchi spartiti perchè certi accordi non li ricordo più, e mi preparerò ad insegnare un giorno il giro di sol che amavo tanto. La mia eterna promessa non mi vincola nel non insegnare al mio piccolo grande uomo a suonare, un giorno, come suonava la sua mamma, ad occhi chiusi, con la melodia nel cuore, cantando parole a memoria finchè le sapeva e poi continuando con lalalallallalà! Forse.

Intanto sto tra le pieghe stropicciate del mio cuore, come in un letto sfatto...a poltrire, crogiolandomi in questo strano benessere, in questo continuo malessere per un'assenza troppo grande da sopportare ogni giorno che passa.

Chissà se domani mattina arriverà ancora il caffè o se sarà la volta della cioccolata della macchinetta? Dovrò, prima o poi ringraziare e ricambiare tutte queste gentilezze...forse.

 
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SERA BOLOGNESE................................................ RUFFIANA - NOMADI -

Post n°24 pubblicato il 07 Ottobre 2007 da ladycosette

-Non è ancor tardi  e con il freddo che fa
possiamo bere qualcosa se ti va-
Un po’ di neve si scioglie sotto i tuoi stivali ,
la luce sotto il portico più in la.
Un po’ di esitazione  che forse invento io
e il tuo braccio si infila sotto il mio.
- C'è un tavolino libero laggiù-
Mi s'appannano gli occhiali e non ti vedo più!
E poi mentre ci sediamo 
entro in una tua risata,
il mio whisky la tua panna e cioccolata
niente a che vedere con l'amore tutto ciò
forse un po’ di stereotipo, ma in fondo perché no!
Sera
sera bolognese ruffiana!
Umido gelo
situazione da fotoromanzo o giù di li
da non crederci a ridursi così!

Eppure
c'è qualcosa da raccontare,

un po’ di storia privata da barattare,
la sigaretta e le tue mani da toccare.
L'amore è chiaro non lo faremo mai,
però abbiamo parlato di bar e poi
ma hai raccontato dei tuoi tre padri marinai
coi baffi, con la barba e l'aquilone,
ti ho raccontato delle mie matite colorate
con cui disegno arcobaleni di cartone.

- Ma la macchina non era laggiù? -
-Dove abbiamo parcheggiato?-
- Chi si ricorda più!-
Dietro un angolo è nascosta  un'altra tua risata.
Sopra i gatti la luna è appannata.
Dalla tua alla mia città
mezzanotte è vicina
con la zucca
della fata turchina.
Sera
sera bolognese ruffiana!
Umido gelo situazione da fotoromanzo o giù di li
da non crederci a ridursi così!
Eppure
c'è qualcosa da raccontare
un po’ di storia privata da barattare
la sigaretta e le tue mani da toccare.

 
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era inevitabile....

Post n°23 pubblicato il 07 Ottobre 2007 da ladycosette
Foto di ladycosette

...dover cambiare ancora pagina era un passaggio inevitabile. Non potevo continuare a scrivere con lettere sempre più piccole nell'ultimo angoletto bianco del foglio.

Eppure in quell'angoletto ho buttato tutto il mio cuore. Tutta la mia vita. I miei occhi, le mie parole più profonde. Quei pensieri che veri resistono. Io non riesco a non sentirle dentro me, non riesco a capacitarmene. Vorrei che qualcuno mi proteggesse da tutto questo perchè è ancora troppo grande e magnifico perchè io non ci ficchi il muso dentro e non ne respiri l'aria, l'odore di fragola e cachi, di biscotti e cioccolato, di gelato al pistacchio.

Non ce la faccio ad avvicinarmi più di così, ne a starne lontana. Se potessi allungare una mano...prenderei tutto quello che c'è da prendere, ad ogni costo, ma non posso. Devo stare ferma! Devo respirare piano! Devo rispondermi quando mi faccio una domanda e devo essere assolutamente sincera. Eppure..............................

....................................................Butterò questo mio
enorme cuore
tra le stelle un giorno
giuro che lo farò
e oltre l'azzurro della tenda
nell'azzurro io volerò
quando la donna cannone
d'oro e d'argento diventerà
senza passare per la stazione
l'ultimo treno prenderà
in faccia ai maligni
e ai superbi
il mio nome scintillerà
dalle porte della notte
il giorno si bloccherà
un applauso del pubblico pagante
lo sottolineerà
dalla bocca del cannone
una canzone esploderà
e con le mani amore
per le mani ti prenderò
e senza dire parole
nel mio cuore ti porterò
e non avrò paura
se non sarò bella come dici tu
e voleremo in cielo
in carne ed ossa
non torneremo più
e senza fame e senza sete
e senza ali e senza rete
voleremo via

così la donna cannone
quell'enorme mistero volò
tutta sola verso un cielo nero
nero s'incamminò
tutti chiusero gli occhi
l'attimo esatto in cui sparì
altri giurarono spergiurarono
che non erano mai stati li
e con le mani amore
per le mani ti prenderò
e senza dire parole
nel mio cuore ti porterò
e non avrò paura
se non sarò bella come vuoi tu
e voleremo in cielo
in carne ed ossa
non torneremo più
e senza fame e senza sete
e senza ali e senza rete
voleremo via

 
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Cosette aveva 20 anni....

Post n°22 pubblicato il 06 Ottobre 2007 da ladycosette

...e come ballava bene! Le feste del paese l'aspettavano ogni sabato d' estate. Quei balli a palchetto sembravano sorridere quando lei e tutto il resto della truppa arrivava! Cosette aveva 20 anni ed un cavaliere. Massimiliano per tutti Max. Conoscete quei tipi sempre allegri, che ridono e scherzano sempre, quei tipi che fanno da legante in una compagnia, quei tipi che si accendono subito come i cerini, quei tipi che fanno sempre casino, ma che ci sono sempre quandi si ha bisogno di loro.

Max e Cosette erano così, uno per l'altra, fratelli ... più che i fratelli di sangue. E ballavano. Non c'era ballo che non li trasportasse quasi volando sulla pista tranne il boogy woogy (cosette non era proprio un fuscellino con quelle sue cosciotte belle piene) e il fox (max odiava sudare come un vitello per fare quei passetti di corsa). Neanche il valzer lento era tanto nelle loro corde, ma li aveste visti con il tango, la polke, la beguine! Avevano tutti e due vent'anni, i loro sogni, ciascuno il loro amore.

Poi un giorno Max finì all'ospedale per un malore. Pareva cosa da niente, invece i due giorni  divennero 10 e poi dinuovo 15 e poi era il cuore che non funzionava. Malformazione congenita. Situazione critica era necessario un intervento che ci fu ma peggiorò la realtà. Non si poteva più andare a ballare, non si poteva fumare, quando si usciva bisognava fare in modo che Max non si stancasse. Tutti gli erano accanto, Cosette sempre un passo dietro agli altri, nella penombra, ma restava anche quando la stanza rimaneva vuota dalle risa.
Allora prendeva la chitarra  e suonava, suonava come piaceva a max e ogni tanto facevano un duetto come avevano imparato sin da piccoli nella stessa scuola. Ma Max si stancava presto e allora cosette suonava sola finchè il suo amico non si addormentava.

Cosette aveva 27 anni quando arrivò una telefonata dall'ospedale di Torino. Max l'aveva fatta cercare dalle infermiere. Presa la sua macchinina blu (una y elefantino blu color blu) si era fatta Alessandria Torino in 45 minuti netti da casa a ospedale! Arrivata da Max capì che quegli occhi lucidi stavano per dirle qualcosa di importante, per strapparle una promessa eterna.
- me ne sto andando chicchi - così la chiamava lui - ma non devi piangere. - e glielo diceva mentre lui piangeva come un matto!   - chicchi ho paura, ma tu non devi averne. Io comincio ad andare a fare un po' di casino dall'altra parte, poi quando arrivi tu trovi già l'atmosfera calda!-
- non dirlo nemmeno per scherzo Max!-
- non scherzo, purtroppo!-
- piantala, vedrai...ti riprenderai...ci sarà ancora qualcosa da fare....-
- chicchi non dire stronzate, lo sai che non è così, non prendiamoci per il culo...-
- ma...io-
- io un cazzo chicchi, ora stai buona e mi ascolti: devi giurarmi due cose e le devi fare!-
- chiedi e io giuro-
- non suonare mai più la chitarra, non sopporterei l'idea che tu la possa suonare per qualcuno che non sono io! nemmeno per tuo figlio perche...perchè non si suona con quella passione per far addormentare un figlio, mio stupido amore-
- max....ma...-
- taci stupidina e lascia parlare me! Ti amo Cosette, ti ho sempre amata da quando ti tiravo i capelli a scuola, ora devi saperlo e devi fare l'ultima cosa per me. Non voglio che mi vengano a vestire degli sconosciuti. Non voglio che mi vestano come se andassi ad un matrimonio porco D.....! Devi farlo tu, l'ho anche fatto giurare a zio Ettore, lui lo sa. Ti darà lui i vestiti che voglio. e tu mettimeli! Lo farai Chicchi?-

.....

Ero incredula. La vita e la morte mi stavano passando attorno. Ma era il mio Amico fraterno Max...non potevo deluderlo! Promisi e quando mi sorrise avrei voluto rapirlo e piangere, ma mi azzittì. - ora vammi a prendere un po' d'acqua che ho sete sbrigati-

Corsi in ascensore, finalmente lì avrei potuto piangere, avrei potuto scrollarmi di dosso quella doccia fredda. L'acqua doveva essere naturale e per non sbagliare me la feci prendere da un uomo che passava di lì...avevo paura di non schiacciare il bottone giusto. Salii in camera di Max. C'erano le infermiere che lo stavano coprendo con un lenzuolo. "VADA VIA, NON SI PUò ENTRARE...dobbiamo preparare il morto.... (e l'altra) ...ma no è la sua amica si conoscevano bene (e avvicinandosi a me)...senti dovremmo avvisare i genitori....tu sai mica...."
- si ...lo faccio io-

Avevo 27 anni quando smisi di suonare la chitarra. l'ultima volta suonai per il funerale di Max ... la penultima fu quando me lo lasciarono vestire e allora, una volta che ebbi finito il mio compito, suonai per lui solo senza che nessuno sentisse.

Avevo 30 anni quando un dolore ancora più forte mi sovrastò.

Max e la nonna Marianna non ci sono più. Ora sono sola.

 
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