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  Per certi versi la storia dei Ninja comincia con Minamoto no Yoshitsune, formidabile guerriero le cui qualità risiedono nello studio approfondito del libro "L’Arte della Guerra", un trattato militare scritto nel 6° secolo avanti Cristo dal generale cinese Sun Tzu.Probabilmente, le prime tecniche marziali che avrebbero determinato la nascita del Ninjutsu, si svilupparono durante il periodo Nara (710 - 784 d.C.) quando si diffuse uno stile di allenamento mirato al Satori – illuminazione -, proprio dei Buddisti, che veniva praticato in villaggi isolati dei quali era difficile avere notizie, tanto che attorno ad essi finirono per circolare leggende di rituali misteriosi e magia: probabilmente si trattava di cerimonie che si rifacevano al Mikkyo, una scuola di Buddismo esoterico. Questi luoghi vennero chiamati Shinobi no Sato, cioè “villaggi abitati da Shinobi”, ed è forse in essi che nel periodo Heian (784 -1185 d.C.) videro la luce il Koga-Ryu e l'Iga-Ryu, assieme al Fuma-Ryu gli stili di Ninjitsu più importanti. Dopo il periodo Heian, le tecniche subirono sostanziali evoluzioni: a fronte della antica impostazione basata sul numero dei soldati, sul valore dei condottieri e sulla disponibilità di armi, molti generali nel periodo Kamakura introdussero tattiche di guerra basate sulla sorpresa e sull’intelligence: raccolta di informazioni e uso di infiltrati. Nel periodo successivo - Muromachi (1336 - 1573 d. C.) -, sotto lo Shogunato di Yoshihira Ashikaga caratterizzato da relativa tranquillità, i condottieri crearono più raffinate strategie belliche e nel lungo periodo di guerra civile che va dal XV al XVII secolo, denominato Sengoku, i Ninja vennero utilizzati molto spesso come spie: lo stesso Shogun, capo militare assoluto dell’Impero, ne richiese aiuto e così facendo intere province finirono sotto il loro controllo.