Rosario

Oggi, 50+1 anni fa: 9 ottobre 1963 alle ore 22.39 la tragedia del Vajont


Ripropongo un post fatto un anno fa, perché ora sono in grado di mostrarvi tutti i filmati (allora non c'ero riuscito per la mia ignoranza sul funzionamento dell'editor)."Cari amici, ho voluto fare questo post per ricordare quelle 1910 persone, persone come me, come voi, che avevano desideri, preoccupazioni, gioie e dolori, speranze e delusioni,... che avevano una vita e che, in un attimo, sono state spazzate via da 50 milioni di mc d'acqua. Vecchi, uomini, donne, bambini dimenticati, quasi nascosti per tanto tempo, alcuni (si parla di 400 corpi) mai più ritrovati, dei 1473 sepolti, a oltre la metà non si è riusciti nemmeno a dare un nome...voglio ricordarli con voi perché il vostro cuore sa cosa significa la pietà (la pietas latina: comprendere ed amare il prossimo) e compatire (sempre col significato latino: soffrire insieme), perché ricordarli è un po' come farli rivivere, nella nostra mente e nel nostro cuore. Scusatemi ancora se vi rattristo, ma proprio non potevo esimermiLa canzone che ho scelto per commemorarli:Se avrete occasione, vi consiglio di visitare i luoghi:http://www.vajont.net/page.php?pageid=PGDET00YPer chi non conoscesse la storia della diga del Vajont:                                                                                                                      e come l'ha raccontato Marco Paolini (mi dispiace di non aver trovato il filmato completo, vi consiglio di procurarvi il DVD: Vajont 9 Ottobre 1963 - Orazione Civile repereribile, fra l'altro, su www.amazon.it )                                                 All'epoca avevo solo 6 anni, ma è uno dei ricordi più vivi che mi siano rimasti.La mattina del 10 ottobre ho avuto la notizia dal racconto di mia madre che, a sua volta, l'aveva sentita alla radio, e la sua voce rotta e disperata mi trasmise tutta l'angoscia che avrebbe fissato nella mia memoria di bambino quel ricordo luttuoso.In seguito parlai con alcune persone che avevano preso parte ai soccorsi, da quelli che erano stati a Longarone a quelli che lungo i ponti sul Piave avevano formato delle catene umane e armati di lunghe pertiche avevano creato dei veri e propri sbarramenti per fermare i morti trascinati dalla corrente ... Vidor, Nervesa, Ponte di Piave, San Donà ... e giù fino al mare adriatico. Credo che sia stata una delle più grandi tragedie collettive vissute dall'Italia."Grazie amici se vorrete condividere questo momento e scusatemi ancora