L'Archetipo

Nel mezzo della battaglia ( continuazione)


I cannoni fecero fuoco, le urla degli uomini feriti a morte, gli scoppi delle armi, lo stridore del legno infranto e l'odore della polvere da sparo diedero inizio all'assalto.Hanna si nascose dietro il parapetto, colta di sorpresa. Davanti ai suoi occhi, avanzavano maestose due enormi imbarcazioni, fronteggiandosi a suon di cannonate.Sbuffi di fumo azzurrino avvolgevano gli scafi, mentre le vele, avvolte da un sinistro bagliore, si stagliavano logore contro il cielo coperto da nubi minacciose, cariche di pioggia.All'improvviso, la scialuppa s'inclinò su un lato e Hanna ruzzolò nell'acqua sporca di sangue. Disgustata si agitò per rialzarsi, quando le si pararono davanti due occhi purpurei che la fissarono incuriositi.La luce della luna rifulse l'algida chioma, la bocca di una perfezione magnetica e la carnagione diafana splendettero di una bellezza arcana. La flessuosa coda di pesce scivolò sulle assi della scialuppa, facendola ondeggiare appena.Hanna, immobile, dimentica di tutto, era in preda all'ammaliamento della creatura e nemmeno s'accorse quando la sirena allungò le braccia flessuose verso il cadavere e, con estrema naturalezza, come fosse leggero quanto un fuscello, lo trascinò oltre il parapetto, scomparendo poi nell'oscurità degli abissi.- Una... una... una sirena?! - si domandò Hanna quando l'estasi scemò nei rombi assordanti dei tuoni e delle batterie dei cannoni.Ancora in preda al fascino non s'accorse dell'avanzare maestoso delle due navi e solo quando vi si trovò a pochi metri, riprese il controllo di sè rifugiandosi sul fondo della scialuppa in preda al terrore.Il rumore assordante dellla battaglia coprì le sue urla, quando migliaia di schegge di legno piombarono sopra la sua testa.Hanna si acquattò il più possibile sul fondo della barchetta in balia delle onde e cominciò a pregare, facendo ammenda dei suoi peccati, consapevole di non essersi più confessata dalla sua prima comunione e quindi, con assoluta probabilità, di essere ormai condannata all'inferno, anche se le veniva difficile pensare ad una condanna peggiore di quella che stava già subendo.Nel bel mezzo di un Padre Nostro, la scialuppa quasi non si rigirò sottosopra e solo la prontezza della donna di gettarsi sul lato opposto, riuscì a tenerla in equilibrio sul mare ribollente. - Per tutti i dobloni di Capitan Tix! Fammi salire, stupida femmina!-Hanna si voltò sopraffatta.Davanti a lei, un uomo con i capelli zuppi di sangue ed un braccio mozzato, cercava di issarsi a bordo, facendo rollare pericolosamente la scialuppa.Hanna sentì che stava per vomitare di nuovo, ma l'uomo l'incalzò sprezzante.- Datti una mossa, cagna! Tirami su! -Il fianco di una della navi da battaglia si avvicinò pericolosamente, alzando un'onda che destabilizzò la piccola imbarcazione e Hanna ruzzolò in avanti, ritrovandosi a pochi centimetri dal naso del pirata.- Non sei una di noi! - urlò con malvagità.Con un tonfo la scialuppa ricadde in posizione orizzaontale e Hanna venne catapultata all'indietro, solo la prontezza di aggrapparsi al bordo della scialuppa non la fece finire pancia all'aria.Le due navi passarono oltre veleggiando verso l'orizzonte, inseguite da nubi di tempesta.- Chi sei, femmina?! - le sputò in faccia l'energumeno afferrandola per i capelli.Hanna urlò di dolore.- Sei una spia degli ometti svolazzanti?!- incalzò lui avvicinando il viso sanguinante.Hanna prese a divincolarsi terrorizzata.- Non vai da nessuna parte bellezza! - Il piede della donna urtò contro un asse di legno che galleggiava sul fondo della barca e con un movimento fulmineo l'afferrò, schiantandola contro il moncherino del pirata, che con un urlo disumano lasciò la presa ricadendo in mare.Hanna vibrò un altro colpo alla cieca, colpendolo in pieno volto, poi senza attendere un seconod di più impugnò i remi e prese ad allontanarsi, furente e disperata, il corpo dolorante in preda ai crampi.- Dove sono?! - continuava a ripetersi tra un singhiozzo e l'altro remando a più non posso per allontanarsi dall'uomo che per poco non l'aveva ammazzata, di cui, ormai non c'era più traccia.Passata la scarica d'adrenalina, Hanna si rese conto di quanto pesante ed ingovernabile fosse la scialuppa e stremata abbandonò i remi, lasciandosi trasportare del rollio sommesso delle onde del mare.In lontananza poteva ancora sentire i rombi dei cannoni e le urla degli uomini che si fronteggivano sulle due navi da guerra.D'un tratto aguzzò lo sguardo. Da una delle imbarcazioni si levarono due grandi uccelli, dalle lunghe ali argentate, dirigendosi veloci nella sua direzione.Rapita da quello spettacolo, s'accorse che non erano animali, ma uomini con ali d'angelo."Anzi... sembrano proprio degli angeli!"pensò sporgendosi ignara del pericolo.Uno dei due, il più brillante che sembrava essere stato immerso nell'argento fuso l'indicò e l'altro, che sembrava indossare una maschera, incoccò l'arco.Sentì il sibilo della freccia e con un urlo straziante di dolore ricadde priva di sensi nel mezzo della scialuppa.- E' una femmina...- constatò l'uomo alato rinfoderando l'arma - Quei cani si portano dietro la famiglia! -- Non c'è tempo Erin, dobbiamo avvisare il re! - lo incalzò l'altro.Mentre si allontanavano sul mare scuro, la scialuppa s'allontanò alla deriva.