La Voce del Cuore

PAROLE


Vivo di parole, mi si appiccicano addosso, le mastico, le bisbiglio, le grido, le sputo.  Parole attraverso cui esprimo stati d’animo, rabbia, gioia, dolore, amore, parole a volte semplici altre complesse, ma che nascondono sempre diversi significati, in cui ognuno può riconoscersi, farle proprie o ripudiarle, se raccontano verità troppo scomode da accettare, verità che si preferisce ignorare. Parole che mi pulsano dentro, che mi ronzano nella testa, che vogliono, pretendono di essere scritte, di materializzarsi sul foglio bianco, cartaceo o virtuale che esso sia poco importa, prioritario fissare le emozioni che esse racchiudono, cristallizzare una sensazione, un pensiero, a questo mi servono le parole, le uso, a volte ne abuso nel tentativo di sondare le profondità della mia anima, di scrutare nell’abisso che ho dentro. A volte le sfido, mi sfido, cercando di esprimere attraverso di esse, concetti che le parole non potrebbero esprimere e allora scrivo parole che vadano oltre il limite delle parole stesse, che esprimano ciò che attraverso di esse non si potrebbe descrivere, parole fra le righe, parole che rievocano sentimenti e sensazioni già vissute, che creano atmosfere suggestive, che vanno al di la del loro significato letterale, spingendosi oltre. Questo è quello che faccio con le parole, questo è quello che le parole mi permettono di fare affinché possa esprimere pienamente ogni mia gioia o turbamento. Parole come anestetico per il dolore, parole che fanno incendiare il cuore e ancora parole per amplificare e trasmettere la gioia, per far riaffiorare ricordi che credevo perduti, parole per ritrovare me stesso, per salutare chi non mi ha saputo capire o per chiedere scusa se sono stato io a non aver capito chi mi stava di fronte. Mi nutro della potenza delle parole, capaci di commuovere, di farci sorridere, di farci riflettere o sognare. Maneggio con cura le parole, le doso sapientemente, come armi affilate o potenti veleni, sapendo che possono lasciare ferite profonde che difficilmente si cicatrizzano o avvelenare l’anima di chi le ascolta o le legge. Parole per tentare di dare voce al mio cuore, per capire ciò che io stesso ho da dire. Parole, per esternare dolori che se interiorizzati per troppo tempo finirebbero per fare male, parole per elaborare pensieri, osservandoli da ogni possibile punto di vista.      Xavier Wheel