LA VOCE DEL NULLA

VERGOGNA


 E' scattata la temuta repressione della giunta militare al potere nell'ex Birmania con cariche della polizia contro decine di migliaia di dimostranti a Yangon: sei persone, fra cui diversi monaci buddisti, sono morte e un centinaio sono rimaste ferite. La folla, guidata dai bonzi, che da giorni scende nelle strade delle città birmane, non è stata scoraggiata dall'imponente schieramento delle forze dell'ordine e dal timore di un ripetersi del bagno di sangue del 1988, quando il regime soffocò una sollevazione provocando circa 3.000 morti. I primi incidenti sono cominciati nel pomeriggio (ora italiana) quando le forze di sicurezza hanno caricato con manganelli e gas lacrimogeni circa 700 persone, studenti e monaci, che si stavano dirigendo nei pressi della pagoda Shwedagon. Secondo quanto riferito da testimoni i dimostranti avevano iniziato a battere le mani intonando l'inno nazionale davanti a circa 50 agenti e soldati in assetto antisommossa che hanno bloccato loro il passaggio. Poco dopo le guardie del regime hanno sparato in aria e hanno tentato di disperdere con i lacrimogeni migliaia di persone radunate attorno alla pagoda di Sule, dove stava confluendo un corteo di un migliaio di monaci. Circa 200 persone, gli oppositori,  sono state arrestate. Fonti ospedaliere parlano di quattro vittime, tre monaci e un civile, una fonte governativa afferma che un bonzo è stato ucciso da un colpo d'arma da fuoco tentando di disarmare un militare e altri due religiosi sono stati pestati a morte mentre alcuni compatrioti delle vittime affermano che sono stati ben sei i deceduti dopo l’attacco.È vergognoso. Sei persone morte e 200 incarcerate per la negazione del diritto di manifestare.  Le forze di sicurezza birmane hanno arrestato stanotte il portavoce della leader della Lega nazionale per la democrazia, Aung San Suu Kyi, e un membro dello stesso partito. Al termine della riunione d’emergenza dedicata alla situazione in Birmania , il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha invitato la giunta militare «alla moderazione». Con aggiunta della Cina (principale partner economico della regione): «I membri del Consiglio hanno espresso la loro preoccupazione riguardo alla situazione e hanno invitato alla moderazione, in particolare da parte del governo birmano» ha dichiarato Ripert, aggiungendo: «Hanno espresso il loro pieno sostegno alla missione di buoni uffici del segretario generale delle Nazioni Unite».Noi non metteremo solo parole ma anche la nostra presenza. Purtroppo non potremo arrivare direttamente sotto la pagoda Shwedagon per dare sostegno e forza ai dimostranti pacifisti di Yangon, ma possiamo sempre aderire alla manifestazione che si terrà oggi 27 settembre 2007 davanti al campidoglio alle ore 17:00. Partecipate numerosi per dare forza alla voce di questi monaci buddisti !