La Voce Di Digiland

"Libertà ed auto-gestione del pensiero"


Prima di lasciarmi andare ad un monologo epistolare, che vuole essere lo spunto di apertura per un  un dibattito opinionistico, aperto a tutti attraverso i commenti che eventualmente lascerete sull’originaria libertà del pensiero e sull’auto-gestione di esso, vorrei ringraziare coloro i quali avranno la pazienza di leggermi ma ancor più quelli che mostreranno negligenza nel non farlo.In origine pensavo che la filosofia fosse la scienza che porta chiarezza nella confusione del mondo, la dottrina che mostra all’essere umano le vie per la felicità e che risponde alle domande estreme.Mi sbagliavo. La filosofia è strettamente legata alle peregrinazioni del pensiero.Vero protagonista di tutto ciò che è all’origine dell’attività cerebrale è proprio lui: “Il Pensiero”.Di sovente ho udito affermazioni del tipo:- Non ci penso! Devio i miei pensieri! Basta non pensarci!Sospinta da un meccanismo naturale ho iniziato a riflettere sul pensiero quale esemplare di pura libertà, chiedendomi quanto a seguire:-         Libertà di pensiero equivale a libertà di scegliere il flusso dei propri pensieri e la loro canalizzazione? Nel pensiero non può esserci scelta ma solo un naturale e libero decorso, e allora come può essere auto-diramato? E cos’è l’auto-diramazione o ancor più l’auto-gestione  del pensiero? Imporsi di gestire il controllo su ciò che si deve o non si deve, su ciò che si vuole o non si vuole pensare?-         Un pensiero privato della libertà è un pensiero abortito all’origine, quindi diveniamo esseri mancanti e non esseri pensanti.-         Il pensiero umano visto come attività pensante non può essere penetrato e maneggiato né da se stessi né da altri. Coloro che pongono le persone al centro di un percorso obbligato e delimitato, senza averne acquisito per volontà o concessione il diritto, pongono limiti alla libertà di essere, di vivere e di scegliere dell’altrui individuo, privandolo della stessa essenza donataci con la vita. La libertà di pensiero si identifica con la mera capacità di poter scegliere le proprie idee e pensarle prive di mutalizione propria ed impropria senza alcuna costrinzione seppur con una netta propensione all’ascolto di quelle altrui.-         Attraverso il pensiero noi riceviamo qualcuno e non qualcosa in virtù di ciò è nel pensiero visto come strumento di comunicazione che c’è il condizionamento dell’altro e la non libertà di pensiero che c’era all’origine.  E per favore non dimenticate il consiglio di Schopenhauer: “I pensieri messi su carta sono come le orme di uno che cammina sulla sabbia: si vede la strada che ha preso, ma per sapere ciò che ha visto lungo la strada bisogna usare i suoi stessi occhi”.