La Voce Di Digiland

Libertà e rispetto


Prende sempre più piede l'abitudine di provocare ricorrendo a commenti negativi, diretti ad altri utenti o all'attività da essi svolta in stanza (col placido consenso dei presenti), per poi rifugiarsi dietro alla libertà di pensiero ed espressione.Gli autori di tali provocazioni, con frasi tipo: "dico ciò che penso", "esprimo solo il mio parere", "se sei qui devi essere meno permaloso ed accettare i giudizi altrui", troncano ogni rimostranza mirando di far passare per "politicamente scorretto" il dissenso, e quindi chi lo esprime, verso le loro affermazioni.Falso: ognuno, ovviamente, può (come dicono loro) esprimere il proprio parere ma senza prescindere dalle regole della buona educazione e del rispetto.Sminuire deliberatamente altre persone, facendone caricature, evidenziando errori o difetti, soprattutto quando non se ne ha titolo (come per es. la richiesta di un parere da parte del diretto interessato) sconfina della propria libertà alla mancanza dell’altrui rispetto.Per farvi un esempio provate a immaginare di rivolgervi ad una persona obesa, senza che ve ne sia motivo, dicendole: "Sei schifosamente grassa/o!" o ad un energumeno dicendogli: "Somigli più a un gorilla che ad un essere umano!" (in questo caso attenti ai connotati): a torto o ragione, sarebbero comunque affermazioni fuori luogo.Questa opera di svilimento di qualcuno o qualcosa in cui sono imputati o fittiziamente attribuiti difetti, pecche ecc. è definita "denigrazione", ed (in quanto tale) da ritenersi impropria ed offensiva quanto qualsiasi altra forma di insulto.Altre volte tentano di far passare la provocazione per ironia o scherzo: la definizione di ironia è talmente discussa che sarebbe impossibile riportala in cosi poco spazio ma ha comunque caratteristiche ben precise, lo scherzo invece è tale quando ne viene (prima o al termine) palesata la nartura altrimenti assume la connotazione di "inganno".Nei casi citati l'insulto non riveste alcuna di queste caretteristiche e quindi non può essere ritenuto che offensivo (ne sa qualcosa quel tale, che scherzando ironicamente, diede del deficiente a Mike Tyson).Un'altro espediente e quello di contestare un ambito dicendo che lede la propria libertà (esempio la musica che non permetterebbe al contestatore di parlare). In questo caso bisognerebbe considarare che, la dove vi è la possibilità, la forma più logica (ed educata) di dissenso nei confronti di un ambito (fondato sull'attivita di persone consenzienti che non rechino offesa ad individui esterni al gruppo) e quella di evitarlo, frequentadone di diversi (specialmente se in tale ambito ci si è appena introdotti senza, peraltro, essere stati invitati).E' giusto, quindi, ritenere questi atteggiamenti, soprattutto se reiterati e attuati a scopo provocatorio, al pari di tutti gli altri atteggiamenti da troll?